Che cosa sta succedendo sul mercato mobiliare di Renato Cantoni

Che cosa sta succedendo sul mercato mobiliare La Borsa dopo le misure del governo Che cosa sta succedendo sul mercato mobiliare I provvedimenti fiscali piovono su operatori sotto choc per le vicende del Gruppo Sindona - Altre "voci", spesso inesatte, contribuiscono a innervosire l'ambiente (Nostro servizio particolare) Milano, 8 luglio. Le disgrazie non vengono mai sole e stamattina in Borsa non vi è stata eccezione alla regola. La sventagliata di imposte e tasse, pur prevista, avrebbe già da sola suscitato malumori e cedimenti nei corsi di quei valori che gli esperti ritengono più colpiti dai provvedimenti adottati sabato dal Consiglio dei ministri, come gli immobiliari, gli automobilistici, i finanziari e gli assicurativi. Vi erano però da scontare altri riflessi dell'«affare» Sindona. Nonostante l'operazione di salvataggio messa in opera negli scorsi giorni per impedire un collasso dei maggiori interessi italiani del finanziere siciliano, gli operatori sono tuttora sotto choc. Non è infatti una immissione di liquidità che può calmare le apprensioni della moltitudine di depositanti o di clienti delle sue due banche, Unione e Privata Finanziaria, che sono state particolarmente aggressive in questi ultimi anni e perciò più esposte delle altre in caso di inversione di tendenza. Attorno alla Immobiliare Roma, per esempio, ruotano molteplici interessi di ogni genere e vi sono migliaia di investitori e speculatori di Borsa che sono «gestiti» dall'Edilcentro-Sviluppo (sezione finanziaria del gigante immobiliare romano) e dalla Banca Unione. Inoltre, rimangono aperte colossali operazioni al rialzo su determinati valori a scarso flottante, che non è chiaro se siano state effettuate su mandato di facoltosi clienti oppure messe assieme per fare qualche fruttuosa incursione sul mercato. Nei mesi scorsi, all'assemblea della Sarom (capogruppo finanziario della costellazione del petroliere Attilio Monti), proprio la Banca Unione aveva votato contro il bilancio, presentandosi per conto di imprecisati suoi clienti intestataria di oltre il 30 per cento del capitale della Sarom stessa. Non è questo un caso isolato e altri consistenti pacchetti dovrebbero essere stati accumulati in questi ultimi anni attraverso un vertiginoso passaggio di azioni da una mano all'altra. Vi è poi la Finambro. Il bilancio al 31 dicembre segnala un capitale di un solo milione di lire perché sono mancate le autorizzazioni agli aumenti a 20 miliardi prima e a 160 miliardi poi. Ciò nonostante, molti risparmiatori hanno sottoscritto azioni e gli importi giacciono sotto la dizione «versamenti in conto aumenti di capitale»: sono diversi miliardi in sospeso. Il rimanente fino a 160 miliardi è affluito sempre alla Finambro sotto gli auspici di Sindona e con questa somma è stata acquistata la Banca Generale di Credito e il pacchetto di controllo dell'Immobiliare Roma a un prezzo di circa 900 lire per titolo. Come sarà dipanata l'arruffata matassa? In Borsa si teme anche qualche altra riper¬ cussione di grande portata se continueranno i ribassi dei titoli controllati dal gruppo Bonomi-Bolchini. Stamattina l'Invest, la Saffa e la Beni Immobili Italia hanno perduto ancora terreno, seguite con flessione minore dalla Mira Lanza. Qual è la vera situazione di questa nota famiglia milanese che solo da poco tempo è passata da una specializzazione immobiliare alla difficile attività di banchiere d'affari? In aggiunta a tutto ciò c'è stato il caso Rinascente. Stamattina ha avuto inizio l'aumento di capitale che, quando era stato annunciato alcuni mesi fa, era stato accolto assai favorevolmente dalla Borsa. Ora gli umori sono nettamente mutati e qualsiasi nuova iniziativa viene vista di malocchio perché vuol dire quasi sempre una richiesta di denaro liquido. La Rinascente ha perso quasi il 10 per cento e il diritto di opzione è stato trattato ben al di sotto della sua parità teorica. Per fortuna l'attività è stata come al solito assai modesta ma, nonostante qualche volenteroso intervento a difesa, l'indice ha perso il 2,20 per cento, toccando un nuovo minimo dell'anno. Ora i risparmiatori e gli investitori devono fare bene attenzione a non lasciarsi prendere dalla paura liquidando al peggio i titoli senza avere nessuna necessità di liquido. Anzi, si possono presentare nei prossimi giorni delle buone occasioni di acquisto, soprattutto se vi sarà qualche riunione in «rottura». Non bisogna poi dare trop po credito a notizie e voci che circolano spesso senza fondamento alcuno. Nei giorni scorsi, accanto all'intervento del Banco di Roma in favore di Michele Sindona, è stato scritto che anche la Banca Nazionale del Lavoro ha effettuato alcune operazioni finanziarie dello stesso tipo, prendendo in garanzia un grosso pacchetto di azioni Immobiliare Roma. Ebbene, secondo informazioni di buona fonte, nulla è avvenuto di questo genere né da parte della Banca del Lavoro né della sua controllata fiduciaria «Servizio Italia». Renato Cantoni

Persone citate: Attilio Monti, Michele Sindona, Sindona

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma