Braccio di ferro col Ministero per l'aumento delle tariffe di Giuseppe Alberti

Braccio di ferro col Ministero per l'aumento delle tariffe L'ASSICURAZIONE Braccio di ferro col Ministero per l'aumento delle tariffe « Braccio di ferro » fra il ministro dell'Industria e l'Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) per la revisione delle tariffe • responsabilità civile auto • in vigore da oltre tre anni. Alcune società infatti (Italia Assicurazioni, Compagnia Assicurazioni di Milano, Norditalia e Sai) si erano rivolte al Consiglio di Stato affinché si pronunciasse sull'iniziativa del ministero dell'Industria a proposito del continuo rinvio dell'abolizione dello sconto del 10,75 per cento. L'ordinanza del supremo organo della giustizia amministrativa è stata favorevole alle compagnie ricorrenti. In altre parole il Consiglio di Stato ha ritenuto che la proroga « provvisoria > fosse illegale. Di qui il telegramma dell'on. De Mita alle 114 compagnie che esercitano il ramo ■ rea >: invito a non applicare tariffe maggiorate a quelle tuttora in corso senza il consenso del ministero dell'Industria. Si chiede altres) che venga sottoposta una nuova proposta tariffaria da parte delle società assicuratrici che verrà esaminata in modo da prendere una decisione definitiva. Ad ogni modo, anche se la decisione del Consiglio di Stato non ha effetto automatico (secondo la tesi del ministero) è chiaro che essa affretterà la revisione delle tariffe. Lo « scontro > fra le società di assicurazioni ed il ministero è avvenuto alla vigilia dell'inasprimento fiscale a carico dell'intero parco automobilistico italiano. La nuova situazione inciderà, come è avvenuto nel precedente aumento del prezzo del carburante (21 febbraio 1974), sul numero e sul costo degli incidenti dovuti alla minor circolazione. Inoltre i 500 miliardi circa preventivati dal governo a carico degli automobilisti italiani che dovranno pagare al fisco per la nuova tassa sulle autovetture, motocicli, natanti, ecc. (s! calcola che siano 16 milioni circa) comporterà un'ulteriore diminuzione del sinistri, quindi un minor esborso da parte delle compagnie di assicurazioni. Se i • premi » assicurativi venissero portati a quanto pubblicato nei giorni scorsi, la comunità degli automobilisti dovrebbe pagare circa 110 miliardi di lire in più di quello che pagano oggi. « Con il costo che ha oggi la benzina — scrive Pietro Sereni di Torino — sarebbe il caso di assicurarla contro II {urto. Il serbatoio della mia auto ha una capienza di 58 litri, quindi per un costo di 17,400 lire, pari al prezzo di un pneumatico o di una batteria elet trica. Questi oggetti si possono assicurare contro il furto, non vedo il perché vi siano difficoltà per II carburante ». Il quesito posto dal lettore era già stato proposto da altri automobilisti. In teoria è possibile assicurare tutto, persino la merce contrabbandata, in pratica però le cose cambiano. Certi ■ rischi > non rientrano nell'uso comune. Il carburante infarti, pur essendo parte vitale per il funzionamento del veicolo, non rientra fra gli accessori forniti dal costruttore, quindi II « rischio » potrebbe essere accettato dalle compagnie solo in via eccezionale. « Per usulruire del "tondo per le vittime della strada" — scrive G. P Moretti di Roma — quale prassi bisogna seguire? ». Non conoscendo in quale regione risiede il lettore, non è possibile indicare il nome della compagnia designata dal ministero dell'Industria. In questo caso il lettore potrà, rispettando le norme previste dalla legge, Inviare lettera raccomandata con avviso di ritorno all'Istituto nazionale delle assicurazioni, gestione autonoma del « Fondo di garanzia per le vittime della strada - che ha sede a Roma, via Sallustiana, 51. Giuseppe Alberti

Persone citate: De Mita, Moretti

Luoghi citati: Italia, Milano, Norditalia, Roma, Torino