Rumor; sacrifici inevitabili Presto lo sciopero generale? di Giovanni Trovati

Rumor; sacrifici inevitabili Presto lo sciopero generale? Le misure del governo per salvare l'economia Rumor; sacrifici inevitabili Presto lo sciopero generale? (Dal nostro corrispondente) Roma, 6 luglio. I provvedimenti decisi dal governo oggi sono un taglio secco della domanda e finiranno per pesare maggiormente sui ceti medio-bassi. Il ministro del Tesoro Colombo ha avvertito che senza «il coraggio di misure impopolari» non si riesce ad eliminare quella imposta massimamente ingiusta e pericolosa che è l'inflazione, quale «si manifesta attraverso un aumento dei prezzi al consumo fra il 15 e il 20 per cento». Lo sforzo che oggi compiamo, ha voluto precisare, «potrebbe essere annullato da aumenti generalizzati della domanda interna, alimentati da rivendicazioni di settore, o da un nostro abbandono o da una nostra pigrizia che impedisse di accrescere la produttività del Paese». E' un monito rivolto ai sindacati perché non scarichino le misure governative sulle fabbriche con richieste di maggiorazioni salariali, e agli imprenditori perché conservino fiducia e fantasia. Perché le misure varate oggi possano raggiungere risultati positivi e non negativi (come è anche possibile) è necessario che il governo segua una chiara strategia: ora ha chiesto, vedremo come saprà spendere. Occorrerebbe che sapesse ottenere dal Paese quello slancio che caratterizzò l'opera del quarto governo Rumor, un anno fa., ai primi mesi. Questa sera Rumor ha sentito il bisogno d. invitare «tutti a lavorare insieme ed a guardare avanti ». Le misure « severe e costruttive» sono state decise (.nell'interesse di tutti ma soprattutto ài coloro ai quali vogliamo tenere aperta la prospettiva di un Paese che può superare la grave crisi attuale». Si avverte l'opportunità li un patto (lo si chiami come si preferisce) tra le forze politiche e le forze produttive. Ma i repubblicani, che sono nella maggioranza, pur non partecipando direttamente al governo, la stessa mattina in cui si è riunito il Consiglio dei ministri hanno divulgato] un loro documento economico, premettendo che le misure monetarie e fiscali del governo non sarebbero né necessarie né sufficienti: «Anzi possono provocare maggiori guasti comprimendo il sistema produttivo». I repubblicani rilanciano la politica di programmazione dei redditi e dell'impiego delle risorse. Il comunista Barca, in una dichiarazione al Giorno, ripropone il documento economico del pei, perché «contrappone ad un cieco taglio della domanda, che condurrebbe inevitabilmente alla recessione, una selezione qualitativa della domanda e scelte di politica generale e di metodo», capaci di eliminare iC «cancrena della corruzione, de? clientelismo, del malgoverno, dell'inedia baronale». Con i loro documenti il pri, partito di maggioranza, e il pei, partito di opposizione, mettono le premesse per un riesame politico dopo le ferie, in settembre. Indicazioni di queste premesse sono emerse anche ieri nel corso della combattuta riunione delle tre confederazioni sindacali. Il fatto forse più notevole è che i due maggiori esponenti della Cgil si sono trovati in posizioni differenti rispetto al governo. Scheda, l'uomo che nella Cgil è più sensibile alle direttive del pei, voleva che si desse un giudizio durissimo, sì da porre in mora il governo, ossia non provocare una crisi immediata ma prepararla per l'autunno. Con lui era schierato Camiti della Cisl. Invece per un giudizio più morbido erano i socialisti della Cgil, la parte della Cisl legata a Storti, tutte la Vii. Per evitare la spaccatura del movimento, di cui in pratica è il capo, Lama ha tentato una mediazione. Schede è arrivato ad urlare che non avrebbe firmato il documento conclusivo, che pure era stato redatto da Lama. Le tre confederazioni si ritroveranno sabato per verificare le loro posizioni, ma soprattutto per considerare le reazioni che verranno dal mondo del lavoro alle misure varate oggi. Per il sindacato è un momento di responsabile meditazione. Come comportarsi quando già ci sono sintomi di caduta dell'occupazione? Il primo allarme viene dal settore edilizio, che si porta dietro numerosi settori collaterali. Giovanni Trovati

Persone citate: Barca, Lama, Rumor, Storti, Tesoro Colombo

Luoghi citati: Roma