Attacco dei sindacati alle "multinazionali"

Attacco dei sindacati alle "multinazionali" L'internazionale dei metallurgici Attacco dei sindacati alle "multinazionali" (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 4 luglio. Si tiene in questi giorni a Stoccolma l'Internazionale dei metallurgici, congresso mondiale sindacale che, con 357 delegati, rappresenta 12,5 milioni di lavoratori di 60 nazioni. Due gli argomenti di fondo: l'ambiente di lavoro e il controllo, da parte dei sindacati, dell'attività delle società multinazionali. Ieri i rappresentanti svedesi hanno riferito sul recente decreto governativo che impone che il 20 per cento dell'utile lordo delle società venga destinato al miglioramento dell'ambiente. «Si tratta di un provvedimento assai drastico — ha commentato un delegato sudafricano — che potrebbe anche non ottenere l'effetto desiderato. Infatti molte società necessitano per prima cosa di uno stimolo agli investimenti produttivi». Riguardo al controllo dei sindacati sulle attività delle società multinazionali, si è auspicata una maggiore collaborazione tra i vari sindacati nazionali, ma si è anche constatato che un controllo al di sopra delle frontiere è spesso assai difficile non fosse altro perché « molte società sono economicamente assai più potenti delle nazioni nelle quali operano». Léonard Woodcock, delegato americano e presidente del sindacato Usa dei lavoratori dell'automobile, ha attaccato le società petrolifere che, agendo sul piano multinazionale, hanno provocato gravi difficoltà all'industria automobilistica. Woodcock ha detto tra l'altro: «Le società petrolifere hanno approfittato della crisi nel Medio Oriente per aumentare indiscriminatamente il prezzo dei loro prodotti. Come conseguenza il mondo è oggi in crisi, l'industria più colpita risulta quella dell'automobile. Negli Stati Uniti sono sospesi 180 mila operai e in Germania 45 mila. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro. Certo è che l'industria dell'auto è in ginocchio ». Molti delegati latino-americani hanno richiesto la collaborazione sindacale al di sopra delle frontiere per frenare quello che è stato definito «lo sfruttamento indiscriminato delle risorse del Terzo Mondo». w. r.

Persone citate: Woodcock

Luoghi citati: Germania, Medio Oriente, Stati Uniti, Stoccolma, Usa