Si poteva evitare la morte della bimba a San Pietro?

Si poteva evitare la morte della bimba a San Pietro? La sciagura di sabato alla cupola Si poteva evitare la morte della bimba a San Pietro? La sbarre di protezione non sono abbastanza fìtte Ora le autorità vaticane studiano misure di sicurezza (Nostro servizio particolare) Città del Vaticano, 1 luglio. Una piccola bara bianca, con decorazioni in oro, contenente i resti della bimba Maria Pasqua Agostino di quattro anni, precipitata sabato dal belvedere della cupola di San Pietro, ha lasciato oggi qualche minuto prima di mezzogiorno la camera mortuaria della parrocchia di S. Anna in Vaticano, diretta ad Alberobello nelle Puglie. Una decina di persone erano presenti a questo atto finale di un dramma angoscioso e inconcepibile. Nel furgoncino nero, al momento della partenza, è stato deposto un grande fascio di calle bianche, inviato da Paolo VI. Accompagnavano la salma alcuni parenti della bambina; quando il mesto corteo si è mosso dal Vaticano una suora ha accostato alla piccola bara la corona del rosario, alcune donne hanno proteso verso di essa le loro mani per segnarsi subito dopo. La morte della bambina ha rappresentato uno choc per il Vaticano e per l'opinione pubblica. Per tutta la giornata di ieri una fila ininterrota di persone aveva varcato l'ingresso vaticano di S. Anna per visitarne la salma, trasformando la camera mortuaria in una serra di fiori. Per le autorità preposte alla basilica vaticana è invece emerso un problema di grande re- sponsabilità: poteva, con qualche accorgimento protettivo, essere evitata la tragedia? Non doveva essere prevista e in qualche modo tutelata la vivacità naturale dei bambini in una parte del tempio di per sé tanto potenzialmente pericolosa perché si eleva ad un'altezza di circa 130 metri dal livello di piazza San Pietro? Da secoli la balaustra di ferro attraverso la quale è sgusciata Maria Pasqua Agostino era fatta a quel modo, a sbarre larghe, tanto da permettere che un bambino di piccola corporatura vi passasse attraverso, ma certamente è difficile scusante, di fronte alla tragedia avvenuta due giorni addietro, che nulla fosse mai accaduto di simile in tanto tempo. Ora le autorità vaticane stanno esaminando i provvedimenti da prendere perché una tragedia del gene re non abbia a ripetersi, stanno progettando la stesura di reti protettive sulla terrazza dalla quale è precipitata la piccola Maria Pasqua, e insieme di vietare l'accesso alla cupola michelangiolesca ai bambini al di sotto di una certa età. L'Osservatore Romano di questa sera, nel dare notizia della tragica morte di Maria Pasqua Agostino, aggiunge un corsivo: «Grande è l'angoscia per tutti, di fronte a una giovane coppia di sposi che si vede strappato di mano, e fisicamente distrutto, il fiore più bello della loro vita, l'unico frutto del loro amore. Umanamente si possono fare tante considerazioni — scrive il giornale vaticano —, come nell'angoscia hanno fatto i genitori: se non fossero partiti, se avessero ritardato, se fosse stata diversa la protezione del belvedere sulla cupola, se la bimba fosse stata diversamente custodita... Eppure sembra non si possa parlare di negligenze». «In realtà — continua il giornale —, di fronte alla vita e alla morte, ci troviamo di fronte al mistero. Soltanto la fede apre spiragli di luce e di conforto sul baratro oscuro e terribile della fine di tutti, senza distinzione di condizioni sociali o di età. La morte dei piccoli è sempre più dolorosa, più angosciosi diventano i perché ». f. p.

Persone citate: Maria Pasqua, Maria Pasqua Agostino, Paolo Vi

Luoghi citati: Alberobello, Città Del Vaticano