Tra Moro e Sauvagnargues consultazioni "non formali"

Tra Moro e Sauvagnargues consultazioni "non formali" I due ministri degli Esteri in Sardegna Tra Moro e Sauvagnargues consultazioni "non formali" Discussione sui problemi europei (in vista di un vertice di capi di Stato) sulla crisi energetica e sui progetti regionali - Iniziative per l'economia italiana (Dal nostro inviato speciale) Porto Cervo, 1 luglio. Il ministro degli Esteri, Moro, e il collega francese Jean Sauvargnargues sono impegnati da questa sera in una breve ma intensa serie di colloqui sui problemi di fondo dei rispettivi Paesi e della Comunità europea. I colloqui sono cominciati a un pranzo offerto all'ospite da Moro in questa incantevole località sarda, poco dopo l'arrivo all'aeroporto di Olbia, intorno alle 20,30, e proseguiranno domattina. Il nostro ministro degli Esteri e Jean Sauvargnargues ripartiranno l'uno per Roma l'altro per Parigi domani pomeriggio. Sebbene non abbiano veste ufficiale (non è stato fissato un ordine del giorno), i colloqui rivestono un'eccezionale importanza. In primo luogo, segnano l'inizio delle consultazioni bilaterali tra Italia e Francia dopo l'elezione di Giscard d'Estaing e la formazione del nuovo governo francese. In secondo luogo, rientrano nella strategia dello stesso Giscard d'Estaing per rimettere in moto il processo d'integrazione politica europea (è oggi in visita a Parigi il nuovo premier belga Tindemans, che si recherà successivamente a Bonn). In terzo luogo coincidono con tutta una serie di iniziative del nostro governo per risanare l'economia italiana e mobilitare le energie comunitarie. Per ultimo, s'inquadrano nei diversi negoziati internazionali sul Medio Oriente, la sicurezza europea, le forniture di petrolio e così via fino al vertice «nucleare» di Nixon e Breznev. Dai colloqui dovrebbe emergere l'impegno francoitaliano al rilancio dell'Europa, tramite il rapprochement politico e l'equilibrio economico nella Cee. Oggi, Parigi ha assunto la presidenza semestrale della Comunità, ed è probabile che voglia concluderla con un summit dei capi di Stato, summit previsto per maggio, ma rinviato a data da destinarsi in seguito alla minaccia di secessione inglese, alle dimissioni di Brandt in Germania, alle elezioni presidenziali in Francia, e ai contrasti con gli Usa sulla nuova Carta atlantica. A tale scopo, i «Nove» dovrebbero impostare congiuntamente le soluzioni dei problemi inflazionistici e di disavanzo delle bilance dei pagamenti. Si prevede perciò che Moro e Sauvargnargues discuteranno sia dei progetti di sviluppo regionale sia della crisi energetica, con particolare riferimento al recente incontro tra lo Scià dell'Iran e Giscard d'Estaing. Mentre le condizioni esterne sono favorevoli al rilancio europeo, fatta eccezione per il confronto arabo-israeliano alla conferenza di Ginevra e nei territori di confine, quelle interne non lo sono ancora. Infatti, se si affievoliscono le dispute con l'America, se si consolida la distensione tra Oriente e Occidente (la mancata conclusione della conferenza sulla sicurezza entro l'estate non comporta fratture), «in casa» l'Europa non riesce ancora a mettere ordine. E' incerta la situazione politica inglese, il prammatismo del cancelliere tedesco Schmidt mal si concilia col bizantinismo italiano, procedono lentamente le trattative con i paesi arabi (ma enrto la fine del mese alcuni ministri dei Paesi fornitori di petrolio dovrebbero consultarci con il governo di Parigi per tutta la Comunità. C'è da augurarsi che il vento della ripresa che soflia da Bruxelles tragga impulso dalle massicce consultazioni di questo caldo luglio, a partire da queste di Moro e Sauvargnargues. I due ministri degli Esteri si sono già conosciuti in sede comunitaria e in sede atlantica (si sono visti l'ultima volta a Ottawa il mese scorso). Moro è reduce da una fruttuosa visita in Polonia, in cui ha toccato i temi più vari, dalle fonti alternative di energia alla pace nell'Europa centrale, Sauvargnargues dal vertice di Bruxelles, dove ha incontrato il presidente Nixon. I colloqui bilaterali francoitaliani costituiscono una tradizione ormai da due anni, quando Jobert era l'inflessibile rappresentante di Parigi. Il nostro ministro si aspetta informazioni concrete sui piani francesi per l'Europa, inclusa la «force de frappe»; a sua volta parlerà delle misure economiche in Italia. Tra gli altri, Moro è accompagnato dal segretario generale della Farnesina Gaia e dal direttore generale degli Affari economici Guazzaroni; Sauvargnargues dai loro equivalenti francesi, Puaux e De La Barre. Una breve nota biografica sull'ospite. Sessantenne, savoiardo, ha alle spalle una brillante carriera diplomatica. Addetto d'ambasciata a Bucarest nel '41, passò in Siria nel '43 per unirsi alle forze francesi libere. Dopo la guerra, entrò nel gabinetto del generale De Gaulle. Nel '55, divenne consigliere del ministro degli Esteri Pinay, nel '62 ambasciatore a Tunisi, nel '70 a Bonn. e. c.