Il dibattito alla Camera sui finanzieri trasferiti
Il dibattito alla Camera sui finanzieri trasferiti Condussero le indagini sul petrolio Il dibattito alla Camera sui finanzieri trasferiti (Dalla redazione romana) Roma. 1 luglio. I trasferimenti degli ufficiali della Guardia di Finanza che hanno compiuto indagini sugli imboscamenti di petrolio, su certi casi di corruzione e su costruzioni edilizie abusive a Genova, non sono avvenuti per escluderli da quelle indagini, ma solo per normali esigenze di servizio. Lo ha annunciato, alla Camera, il sottosegretario Macchiavelli, rispondendo a un'interrogazione del comunista D'Alema, il quale ha invece sostenuto che si è trattato di inopportuni iaterventi decisi per insabbiare l'inchiesta che coinvolgeva persone come l'ex presidente degli indu-j striali, Costa, il petroliere Garrone e altri «amici della de». Gli ufficiali che hanno compiuto le indagini — ha detto il sottosegretario — erano 13 e solo 6 di essi sono stati trasferiti, nell'ambito di un movimento di 240 ufficiali predisposto, dopo diversi mesi di preparazione, per conciliare le esigenze del servizio con le attitudini degli ufficiali. L'onorevole Macchiavelli ha, quindi, spiegato le ragioni dei 6 trasferimenti, negando recisamente che vi siano state interferenze di sorta poiché gli stessi ufficiali ai quali era stato comunicato il trasferimento hanno continuato ad occuparsi dell'inchiesta fino a quando l'istruttoria non è stata avocata dalla Commissione inquirente del Parlamento. Lo stesso sottosegretario, rispondendo ad altre interrogazioni, ha escluso che possa esser concessa la riduzione dal 6 al ? per cento dell'aliquota dell'Iva che grava sugli alberghi, sui bar e sui ristoranti, essendo difficile, nella grave situazione economica odierna, trovare altre entrate che possano compensare la riduzione del gettito tributario. E' stato anche smentito che sia in programma l'istituzione di un'imposta straordinaria del 15 per cento sui depositi bancari; resta solo l'imposta del 15 per cento sugli interessi dei depositi bancari e postali. Il duello con Angrisani
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