Parigi
Parigi Parigi Decidendo di emettere sul mercato dell'eurodollaro il più grande prestito mai lanciato nel settore, Giscard d'Estaing ha cercato indubbiamente di imprimere un nuovo corso alla politica monetaria francese. Forse mai in passato si era visto un grande Paese mutare rotta così rapidamente. Rompendo con la tradizione di numerosi anni di « milizia » internazionale in favore del sistema dei tassi di cambio fissi. Parigi aveva abbandonato (19 gennaio) il «serpente monetario » lasciando fluttuare la propria moneta non senza aver annunciato simultaneamente che la Banca di Francia si riservava il diritto di intervenire sul mercato qualora lo ritenesse utile (possiamo immaginare un governo francese, che sia di ispirazione liberale, rinunciare al controllo ed agli interventi?). Dopo che per diverso tempo la Francia aveva fatto rimarcare come l'Inghilterra e l'Italia si fossero virtualmente poste, per un periodo di tempo indeterminato, al di fuori del Mercato comune cessando di sostenere il corso delle rispettive monete, il ministro francese dell'Economia e delle Finanze oggi non esita a ricordare l'esempio di quei due Paesi nel presentare le sue nuove iniziative. E così ha anche menzionalo i prestiti lanciati dalle grandi imprese nazionali inglesi ed italiane per spiegare i motivi secondo i quali la Francia, a sua volta, si rivolge al mercato internazionale dei capitali per procurarsi dollari. Non vi è dubbio che l'operazione ha avuto successo. Nello spazio di pochi giorni la Société Generale, capofila del consorzio di banche francesi e straniere incaricate di piazzare il prestito, aveva ricevuto più domande di sottoscrizione del necessario. L'incontestabile riuscita dell'iniziativa non cambia però nulla del fatto che il governo francese ed il suo ministro per l'Economia abbiano preso le distanze da posizioni tradizionalmente difese a Parigi. Per molto tempo infatti l'indebitamento internazionale era stato indicato come il principale re¬ Paul Fabra Le Monde
Persone citate: Giscard D'estaing, Paul Fabra
Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Italia, Parigi
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