AGOSTINI-READ SFIDA ALLA PARI di Giorgio Viglino
AGOSTINI-READ SFIDA ALLA PARI A Clermont-Ferrand, nell'apertura del ''mondiale,, di motociclismo AGOSTINI-READ SFIDA ALLA PARI Il nostro campione si afferma nella 350, l'inglese nella 500 - L'italiano, però, ha dimostrato di avere maggiori possibilità - Fiducia a Bonera? (Dal nostro inviato speciale) Clermont Ferrand, 21 aprile. Il campionato del mondo quest'anno sarà stupendo, ma c'è da scommettere che, ancora una volta, rimarrà di esclusivo dominio di Giacomo Agostini. Mal come oggi Mino è stato protagonista assoluto, più forte di tutti in ogni momento, tanto più forte da far passare in secondo plano il fatto che ha mancato il successo nella 500. Prima di lasciare Read libero di andarsene a spasso, Mino lo aveva già distanziato di otto secondi, aveva stabilito un record di 3'32"4 sul giro che sistema ogni avversario alla giusta distanza. La Yamaha ha mantenuto la promessa giungendo alle prove mondiali con macchine eccellenti, ma tra il vincere e II perdere c'è una piccola differenza: il pilota. Il record sul giro alla Charade apparteneva a Mike Hallwood da nove anni con 3'36", ed era stato ottenuto con la Honda 250 a quattro cilindri: rappresentava, più che il limite della macchina, il limite dell'uomo. Questo supercampione che è Agostini è sceso con progressione costante nella incredibile serie di giri record — otto consecutivi, con la regolarità di un robot programmato a migliorarsi — nella 350 ce fino a 3'33"8, per poi stabilirsi definitivamente a 3'32"4 nella gara successiva prima del ritiro. Il più bravo dopo lui è stato Gianfranco Bonera, ma appena in grado di eguagliare il vecchio record di Hailwood. Un discorso pieno di cifre può annoiare, ma visto che In Agostini nessuno vuole mai credere per postulato, ci si affida a qualcosa di più esatto della sensazione d! assoluta sicurezza e regolarità che il campione riesce a dare In ogni momento. Nella confusione assurda del circuito francese — ne parliamo a parte, come è giusto trattandosi di cronaca nera — Mino ha compiuto una delle più belle interpretazioni motoristiche della sua carriera mettendo le basi per una stagione che, pur nel generale livellamento dei valori tecnici delle macchine, lo lascerà comunque, grazie al suoi soli esclusivi meriti, saldamente in testa. Mai negli ultimi anni una corsa è riuscita ad avere sei protagonisti tutti al massimo livello, come è accaduto nella 500 dove hanno risposto perfettamente anche i numeri due di Yamaha e MV (Lanslvuori e Bonera), Sheene con la nuova Suzuki e addirittura quel Rougerie che l'Aermacchi francese è riuscita ad imporre sul pilota italiano designato Villa. La conclusione non ha rispettato il valore dei concorrenti, ma non è grave: il campionato è lungo e c'è tempo per riequilibrare la sorte. Quindi è giornata positiva per la Yamaha oltreché per Giacomo. Alla MV erano convinti di avere in casa la carta vincente con la nuova quattro cilindri 500. Sbagliavano, ma non sono egualmente usciti sconfitti e se hanno margini di miglioramento li metteranno in atto alla svelta per approfittare di quel tanto di buona sorte che non guasta mai quando ci si prefiggono risultati Importanti. L'impegno limitato nella 350 da ritardi vari ha convinto Read a dare uno strano « forfait > dopo soli tre giri, lasciando campo libero alla fantastica rimonta vincente di Agostini, che al momento dell'abbandono dell'avversarlo lamentava un ritardo di ventiquattro secondi. I responsabili della MV non hanno gradito molto la libera Iniziativa dell'inglese e forse ora saranno più propensi a dare piena fiducia a Gianfranco Bonera, che nel suo esordio mondiale con la MV è stato bravissimo. Bonera ha dato addirittura l'impressione, dopo qualche giro utilizzato per smaltire l'emozione, di essere In grado di fare meglio di tutti. Forse proprio perché qualche osservatore troppo attento non si accorgesse dell'insolito recupero, dai box si ordinava un rallentamento dell'andatura e Bonera lasciava comodo Sheene al secondo posto, conquistando peraltro i suoi primi dieci punti iridati. C'è da sperare, e da credere, che ne seguiranno molti altri. Giorgio Viglino Agostini protagonista AGOSTINI-READ SFIDA ALLA PARI A Clermont-Ferrand, nell'apertura del ''mondiale,, di motociclismo AGOSTINI-READ SFIDA ALLA PARI Il nostro campione si afferma nella 350, l'inglese nella 500 - L'italiano, però, ha dimostrato di avere maggiori possibilità - Fiducia a Bonera? (Dal nostro inviato speciale) Clermont Ferrand, 21 aprile. Il campionato del mondo quest'anno sarà stupendo, ma c'è da scommettere che, ancora una volta, rimarrà di esclusivo dominio di Giacomo Agostini. Mal come oggi Mino è stato protagonista assoluto, più forte di tutti in ogni momento, tanto più forte da far passare in secondo plano il fatto che ha mancato il successo nella 500. Prima di lasciare Read libero di andarsene a spasso, Mino lo aveva già distanziato di otto secondi, aveva stabilito un record di 3'32"4 sul giro che sistema ogni avversario alla giusta distanza. La Yamaha ha mantenuto la promessa giungendo alle prove mondiali con macchine eccellenti, ma tra il vincere e II perdere c'è una piccola differenza: il pilota. Il record sul giro alla Charade apparteneva a Mike Hallwood da nove anni con 3'36", ed era stato ottenuto con la Honda 250 a quattro cilindri: rappresentava, più che il limite della macchina, il limite dell'uomo. Questo supercampione che è Agostini è sceso con progressione costante nella incredibile serie di giri record — otto consecutivi, con la regolarità di un robot programmato a migliorarsi — nella 350 ce fino a 3'33"8, per poi stabilirsi definitivamente a 3'32"4 nella gara successiva prima del ritiro. Il più bravo dopo lui è stato Gianfranco Bonera, ma appena in grado di eguagliare il vecchio record di Hailwood. Un discorso pieno di cifre può annoiare, ma visto che In Agostini nessuno vuole mai credere per postulato, ci si affida a qualcosa di più esatto della sensazione d! assoluta sicurezza e regolarità che il campione riesce a dare In ogni momento. Nella confusione assurda del circuito francese — ne parliamo a parte, come è giusto trattandosi di cronaca nera — Mino ha compiuto una delle più belle interpretazioni motoristiche della sua carriera mettendo le basi per una stagione che, pur nel generale livellamento dei valori tecnici delle macchine, lo lascerà comunque, grazie al suoi soli esclusivi meriti, saldamente in testa. Mai negli ultimi anni una corsa è riuscita ad avere sei protagonisti tutti al massimo livello, come è accaduto nella 500 dove hanno risposto perfettamente anche i numeri due di Yamaha e MV (Lanslvuori e Bonera), Sheene con la nuova Suzuki e addirittura quel Rougerie che l'Aermacchi francese è riuscita ad imporre sul pilota italiano designato Villa. La conclusione non ha rispettato il valore dei concorrenti, ma non è grave: il campionato è lungo e c'è tempo per riequilibrare la sorte. Quindi è giornata positiva per la Yamaha oltreché per Giacomo. Alla MV erano convinti di avere in casa la carta vincente con la nuova quattro cilindri 500. Sbagliavano, ma non sono egualmente usciti sconfitti e se hanno margini di miglioramento li metteranno in atto alla svelta per approfittare di quel tanto di buona sorte che non guasta mai quando ci si prefiggono risultati Importanti. L'impegno limitato nella 350 da ritardi vari ha convinto Read a dare uno strano « forfait > dopo soli tre giri, lasciando campo libero alla fantastica rimonta vincente di Agostini, che al momento dell'abbandono dell'avversarlo lamentava un ritardo di ventiquattro secondi. I responsabili della MV non hanno gradito molto la libera Iniziativa dell'inglese e forse ora saranno più propensi a dare piena fiducia a Gianfranco Bonera, che nel suo esordio mondiale con la MV è stato bravissimo. Bonera ha dato addirittura l'impressione, dopo qualche giro utilizzato per smaltire l'emozione, di essere In grado di fare meglio di tutti. Forse proprio perché qualche osservatore troppo attento non si accorgesse dell'insolito recupero, dai box si ordinava un rallentamento dell'andatura e Bonera lasciava comodo Sheene al secondo posto, conquistando peraltro i suoi primi dieci punti iridati. C'è da sperare, e da credere, che ne seguiranno molti altri. Giorgio Viglino Agostini protagonista
Luoghi citati: Clermont Ferrand, Clermont-ferrand
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