Legano a una sedia la domestica svuotano la villa quindi fuggono

Legano a una sedia la domestica svuotano la villa quindi fuggono Tre banditi armati alla periferia di Savona Legano a una sedia la domestica svuotano la villa quindi fuggono La donna, che era sola in casa, è stata immobilizzata e imbavagliata con cerotto - Portate via suppellettili per un valore di molti milioni (Dal nostro corrispondente) Savona, 7 aprile. Questa notte tre banditi hanno svaligiato una villa di via De Mari, dopo aver minacciato, legato ed imbavagliato 1 anziana domestica. La villa presa di mira è quella degli eredi dell'ingegnere Angelo Magnano, deceduto poco tempo fa, già presidente della Camera di commercio di Savona. Dalla sua scomparsa il vasto edificio, situato dinnanzi all'istituto Rossello, è occupato soltanto dalla signora Paola De Prati, 65 anni, da moltissimi anni al servizio della famiglia Magnano che la considera, più che una collaboratrice domestica, «una di casa». Erano le 22,30 quando la donna ha fatto ritorno a casa. «Avevo appena acceso la luce della cucina, quando mi sono trovata dinanzi tre individui con il volto mascherato da calze scure ed armati di pistola». I banditi hanno gettato a terra la donna, quindi sollevatala di peso, l'hanno fatta sedere su una sedia della cucina. «Non gridi — le hanno ingiunto — non le faremo niente». Poi le hanno legato le mani dietro la schiena e le hanno tappato la bocca con grossi cerotti. «Respiri con il naso», le hanno consigliato. I rapinatori hanno rovistato per tutta la villa riponendo statuine, argenteria ed altri oggetti in capaci borse. «Tra di loro — ricorda la De Prati che è di Sassello — parlavano in perfetto piemontese. Posso dirlo con sicurezza perché sono stata a lungo in Piemonte. D'un tratto uno mi si è avvicinato e mi ha chiesto dove erano i brillanti ed io ho risposto, "In banca". Nel complesso sono stati abbastanza gentili e del male non 'me ne hanno fatto». Poco prima delle 23 si è sentito un rumore di macchine e la donna, sperando di poter ingannare i tre, si è rivolta loro esclamando: «Sta arri- vando il mio padrone, è l'auto del dottore». I rapinatori le hanno creduto, si sono consultati tra loro, hanno chiesto le chiavi del cancello della villa e quindi si sono fatti accompagnare sino all'ingresso. Qui hanno legato la donna ad un tubo dell'impianto elettri¬ co che sale lungo la parete e, tagliati i fili del telefono, se ne sono andati. Riuscita a liberarsi la donna è corsa a chiamare il giardiniere, Giulio Garofalo, che abita nelle vicinanze, con il quale è ritornata nella villa. n. s. Legano a una sedia la domestica svuotano la villa quindi fuggono Tre banditi armati alla periferia di Savona Legano a una sedia la domestica svuotano la villa quindi fuggono La donna, che era sola in casa, è stata immobilizzata e imbavagliata con cerotto - Portate via suppellettili per un valore di molti milioni (Dal nostro corrispondente) Savona, 7 aprile. Questa notte tre banditi hanno svaligiato una villa di via De Mari, dopo aver minacciato, legato ed imbavagliato 1 anziana domestica. La villa presa di mira è quella degli eredi dell'ingegnere Angelo Magnano, deceduto poco tempo fa, già presidente della Camera di commercio di Savona. Dalla sua scomparsa il vasto edificio, situato dinnanzi all'istituto Rossello, è occupato soltanto dalla signora Paola De Prati, 65 anni, da moltissimi anni al servizio della famiglia Magnano che la considera, più che una collaboratrice domestica, «una di casa». Erano le 22,30 quando la donna ha fatto ritorno a casa. «Avevo appena acceso la luce della cucina, quando mi sono trovata dinanzi tre individui con il volto mascherato da calze scure ed armati di pistola». I banditi hanno gettato a terra la donna, quindi sollevatala di peso, l'hanno fatta sedere su una sedia della cucina. «Non gridi — le hanno ingiunto — non le faremo niente». Poi le hanno legato le mani dietro la schiena e le hanno tappato la bocca con grossi cerotti. «Respiri con il naso», le hanno consigliato. I rapinatori hanno rovistato per tutta la villa riponendo statuine, argenteria ed altri oggetti in capaci borse. «Tra di loro — ricorda la De Prati che è di Sassello — parlavano in perfetto piemontese. Posso dirlo con sicurezza perché sono stata a lungo in Piemonte. D'un tratto uno mi si è avvicinato e mi ha chiesto dove erano i brillanti ed io ho risposto, "In banca". Nel complesso sono stati abbastanza gentili e del male non 'me ne hanno fatto». Poco prima delle 23 si è sentito un rumore di macchine e la donna, sperando di poter ingannare i tre, si è rivolta loro esclamando: «Sta arri- vando il mio padrone, è l'auto del dottore». I rapinatori le hanno creduto, si sono consultati tra loro, hanno chiesto le chiavi del cancello della villa e quindi si sono fatti accompagnare sino all'ingresso. Qui hanno legato la donna ad un tubo dell'impianto elettri¬ co che sale lungo la parete e, tagliati i fili del telefono, se ne sono andati. Riuscita a liberarsi la donna è corsa a chiamare il giardiniere, Giulio Garofalo, che abita nelle vicinanze, con il quale è ritornata nella villa. n. s.

Persone citate: Angelo Magnano, De Prati, Giulio Garofalo, Magnano, Paola De Prati

Luoghi citati: Piemonte, Sassello, Savona