Il bluff di Buticchi: "Giagnoni non verrà"

Il bluff di Buticchi: "Giagnoni non verrà"Ma in settimana il consiglio del Milan ratificherà l'ingaggio del tecnico Il bluff di Buticchi: "Giagnoni non verrà" L'amaro sfogo di Maldini - Accuse a Rivera - Il presidente richiama i giocatori al massimo impegno Congelati i premi - Il diffìcile compito di Trapattoni mercoledì contro il Borussia in Coppa delle Coppe (Dal nostro corrispondente) Milano, 7 aprile. « Ieri a Verona mi sono vergognato di essere l'allenatore del Milan. Quella squadra spenta, scombinata non poteva essere il Milan, eppure lo era. Ho preferito andarmene, lasciare ». Così, con voce ancora rotta dall'amarezza e dall'emozione Cesare Maldini spiega la sua decisione. Lo rode la rabbia anche se un poco la tensione si è affievolita. E' un istintivo, è focoso ma genuino. Non porta rancori ma del rospo che gli rode la gola si deve liberare, è più forte di lui e seguendo il suo temperamento ecco affiorare la polemica. Perché il Milan è finito così in basso? gli chiediamo. " I giocatori sentono l'ambiente e il presidente fa l'ambiente. Sono stato trattato come un bussolotto; Buticchi non ha mai tentato di instaurare un tipo di colloquio concreto, anzi il colloquio proprio non c'è stato. Mi ha detto: « Lei gode della mia fiducia », ma poi più niente. Un invito a colazione per parlare del presente e del futuro, l'ho aspettato invano. E cosi la situazione è precipitata ». — Cosa pensa del comportamento di Rivera? " Rivera all'inizio mi aveva fatto ben sperare. Poi, però, da un mese a questa parte... ». Maldini lascia il discorso a metà: si farebbe troppo lungo e complicato, anche indelicato nei confronti di un campione che ha dato molto al Milan e al calcio italiano. Ricordiamo soltanto che nella posizione ormai raggiunta da Rivera e dopo quindici stagioni ad alto livello come quelle che pesano sulle spalle del capitano, non è facile sottoporsi ancora a determinati sacrifici. Al Milan dicono che Rivera è sopra peso di due chili e che l'attività extra calcistica (Mondo X) non favorisce certamente la sua concentrazione. Rivera a Verona si è stirato: ne avrà per quindici giorni. Lo si è saputo stamane in sede dove Buticchi ha radunato i giocatori. Il presidente è stato breve, ma chiaro e ha richiamato i giocatori ai loro doveri. Come provvedimento disciplinare ha stabilito di congelare i premi e la percentuale spettante ai giocatori per l'incontro di Coppa contro il Borussia, in attesa di vedere come si comporterà la squadra nelle prossime partite. Poi Buticchi ha ufficializzato la nomina di Trapattoni alla guida tecnica della compagine. Quanto a Giagnoni, da tempo ingaggiato per la prossima stagione Buticchi, buon giocatore di poker, ha tentato il bluff: « Voglio proprio vedere come sarete sorpresi quando saprete che non sarà Giagnoni il futuro allenatore ». A nostro avviso si tratta d! una manovra diversiva di cui il presidente poteva benissimo fare a meno. Tanto più che sarebbe ormai utile per la società che Giagnoni seguisse più da vicino (dalla tribuna almeno) le vicende della sua nuova squadra. Fra qualche giorno probabilmente giovedì o venerdì prossimo il consiglio di amministrazione della società rossonera ratificherà l'ingaggio di Giagnoni. A Trapattoni ora il tremendo compito di raddrizzare la rotta di una barca alla deriva e che fa acqua da tutte le parti. Fra tre giorni c'è il Borussia che Trapattoni ha visto ieri strapazzare lo Stoccarda (3-1) in campionato. La situazione non è allegra. Rivera dovrà saltare la Coppa e almeno due turni (Napoli e Lazio) di campionato, Benetti giocherà contro il Borussia ma sarà certamente squa¬ lificato se non per tre, almeno per due giornate, Vecchi e Zignoli sono per il momento indisponibili. Tutti gli altri per loro stessa ammissione si trovano in condizioni disastrose: da domattina la squadra è In ritiro a Milanello. Guido Lajolo Il bluff di Buticchi: "Giagnoni non verrà"Ma in settimana il consiglio del Milan ratificherà l'ingaggio del tecnico Il bluff di Buticchi: "Giagnoni non verrà" L'amaro sfogo di Maldini - Accuse a Rivera - Il presidente richiama i giocatori al massimo impegno Congelati i premi - Il diffìcile compito di Trapattoni mercoledì contro il Borussia in Coppa delle Coppe (Dal nostro corrispondente) Milano, 7 aprile. « Ieri a Verona mi sono vergognato di essere l'allenatore del Milan. Quella squadra spenta, scombinata non poteva essere il Milan, eppure lo era. Ho preferito andarmene, lasciare ». Così, con voce ancora rotta dall'amarezza e dall'emozione Cesare Maldini spiega la sua decisione. Lo rode la rabbia anche se un poco la tensione si è affievolita. E' un istintivo, è focoso ma genuino. Non porta rancori ma del rospo che gli rode la gola si deve liberare, è più forte di lui e seguendo il suo temperamento ecco affiorare la polemica. Perché il Milan è finito così in basso? gli chiediamo. " I giocatori sentono l'ambiente e il presidente fa l'ambiente. Sono stato trattato come un bussolotto; Buticchi non ha mai tentato di instaurare un tipo di colloquio concreto, anzi il colloquio proprio non c'è stato. Mi ha detto: « Lei gode della mia fiducia », ma poi più niente. Un invito a colazione per parlare del presente e del futuro, l'ho aspettato invano. E cosi la situazione è precipitata ». — Cosa pensa del comportamento di Rivera? " Rivera all'inizio mi aveva fatto ben sperare. Poi, però, da un mese a questa parte... ». Maldini lascia il discorso a metà: si farebbe troppo lungo e complicato, anche indelicato nei confronti di un campione che ha dato molto al Milan e al calcio italiano. Ricordiamo soltanto che nella posizione ormai raggiunta da Rivera e dopo quindici stagioni ad alto livello come quelle che pesano sulle spalle del capitano, non è facile sottoporsi ancora a determinati sacrifici. Al Milan dicono che Rivera è sopra peso di due chili e che l'attività extra calcistica (Mondo X) non favorisce certamente la sua concentrazione. Rivera a Verona si è stirato: ne avrà per quindici giorni. Lo si è saputo stamane in sede dove Buticchi ha radunato i giocatori. Il presidente è stato breve, ma chiaro e ha richiamato i giocatori ai loro doveri. Come provvedimento disciplinare ha stabilito di congelare i premi e la percentuale spettante ai giocatori per l'incontro di Coppa contro il Borussia, in attesa di vedere come si comporterà la squadra nelle prossime partite. Poi Buticchi ha ufficializzato la nomina di Trapattoni alla guida tecnica della compagine. Quanto a Giagnoni, da tempo ingaggiato per la prossima stagione Buticchi, buon giocatore di poker, ha tentato il bluff: « Voglio proprio vedere come sarete sorpresi quando saprete che non sarà Giagnoni il futuro allenatore ». A nostro avviso si tratta d! una manovra diversiva di cui il presidente poteva benissimo fare a meno. Tanto più che sarebbe ormai utile per la società che Giagnoni seguisse più da vicino (dalla tribuna almeno) le vicende della sua nuova squadra. Fra qualche giorno probabilmente giovedì o venerdì prossimo il consiglio di amministrazione della società rossonera ratificherà l'ingaggio di Giagnoni. A Trapattoni ora il tremendo compito di raddrizzare la rotta di una barca alla deriva e che fa acqua da tutte le parti. Fra tre giorni c'è il Borussia che Trapattoni ha visto ieri strapazzare lo Stoccarda (3-1) in campionato. La situazione non è allegra. Rivera dovrà saltare la Coppa e almeno due turni (Napoli e Lazio) di campionato, Benetti giocherà contro il Borussia ma sarà certamente squa¬ lificato se non per tre, almeno per due giornate, Vecchi e Zignoli sono per il momento indisponibili. Tutti gli altri per loro stessa ammissione si trovano in condizioni disastrose: da domattina la squadra è In ritiro a Milanello. Guido Lajolo

Luoghi citati: Lazio, Milano, Napoli, Stoccarda, Verona