La tutela del potere d'acquisto dopo la firma dei nuovi contratti

La tutela del potere d'acquisto dopo la firma dei nuovi contratti Domani a Torino riunione con Vanni» Lama e Storti La tutela del potere d'acquisto dopo la firma dei nuovi contratti I tre segretari delle Confederazioni si incontrano con il Consiglio di fabbrica della Mirafiori "Non basta ottenere più soldi se lo stipendio continua ad essere colpito sempre più duramente dai rincari. La busta-paga si difende anche con le riforme" - Sadem e Sapav: accordo I problemi del « dopo contratto » saranno discussi domani in un incontro tra il consiglio di fabbrica della FU Mirafiori ed i segretari generali delle Confederazioni Raffaele Vanni, della UH, Luciano Lama, della Cgil, e Bruno Storti, della Cisl. Saranno presenti anche i segretari delle tre unioni torinesi, i segretari provinciali dei metalmeccanici e delegati di altre aziende. In tutto, circa 1300 persone. « Non si tratterà di un comizio, ma di un momento di verifica tra il vertice e la base », precisa il segretario provinciale della Uilm, Corrado Ferro. « La parola andrà principalmente ai lavoratori». Le assemblee hanno detto di sì al nuovo contratto integrativo. Non pochi operai e impiegati hanno però manifestato il timore che le 18 mila lire in più non consentano di recuperare la parte di salario erosa dal caro-vita. « La busta-paga si difende non solo all'interno dell'officina, ma anche appoggiando le vertenze di carattere generale per frenare i prezzi e attuare le riforme ». hanno detto. L'azione per sostenere i redditi più deboli può essere promossa solo dalle tre Confederazioni. « E' necessario dare continuità alle vertenze contrattuali », spiega Corrado Ferro. «Durante la trattativa Fiat, la Firn non si è limitata a scaraventare nella fabbrica tutte le contraddizioni che caratterizzano la nostra società. Non basta ottenere più soldi se lo stipendio continua ad essere colpito sempre più duramente dai rincari La strada che abbiamo scelto (più investimenti e contri buzioni sociali) dimostra che siamo convinti che non basta "monetizzare" le richieste dei lavoratori ». Nell'incontro di domani i delegati chiederanno anche ai tre segretari confederali di collegare i problemi dei lavoratori Fìat a quelli di carattere più generale. « Non ha nessun significato — ad esempio — aumentare le pensioni, rivalutare gli assegni familiari e le indennità di disoccupazione quando l'inflazione tocca ormai punte sudamericane », dice Franco Aloia, segretario provinciale della Firn. « Bisogna riprendere i contenuti che hanno caratterizzato l'ultimo sciopero generale ». Come sì può realizzare questo programma? « Sul piano provinciale e regionale », sostiene Corrado Ferro, « si devono approfondire tutti gli aspetti delle "piattaforme" presentate a suo tempo agli amministratori: occupazione e assetto del territorio, agricoltura, trasporti, scuola, sanità e assistenza, casa. In sede nazionale è indispensabile invece riprendere l'azione per ottenere un minore carico fiscale sui salari, prezzi politici per i generi di prima necessità, il decollo di una politica economica che non abbia solo le esportazioni al centro di ogni discussione ». Fiat — Non è ancora oiato fissato l'incontro tra azienda e sindacati per definire le modalità di un eventuale scaglionamento delle ferie e per decidere se attuare o meno un « ponte » a Pasqua. La Firn ha detto di essere disponibile a cercare delle soluzioni purché si tenga conto di determinate esigenze dei lavoratori. « Innanzitutto il possibile utilizzo anticipato della futura quarta settimana di ferie per dei "ponti" non può costituire un precedente — afferma Corrado Ferro —. Il trasferimento di operai dal settore auto a quello dei veicoli industriali, inoltre, dovrebbe avvenire solo se l'azienda è in grado di garantire la continuità dell'occupazione nell'arco di tutto l'anno. Infine, bisogna tenere presente che un esperimento di ferie scaglionate può trovare maggiori ostacola quanto più è ridotto il numero dei lavoratori interessati ». Alla Fiat deve ancora essere definita anche la questione delle indennità di linea che, nella scorsa settimana, è stata all'origine di scioperi e sospensioni. L'azienda — tramite l'Unione Industriale — ha chiesto un incontro con la Firn. Contesta ai sindacati metalmeccanici la richiesta di applicare le indennità a lavorazioni « fuori linea » (come quelle dei banchi fissi di montaggio sedili), « perché non rientra nel recente accordo raggiunto a Roma ». Stamane, le parti si incontreranno all'Unione Industriale per discutere le modalità di applicazione del nuovo contratto integrativo ad altre industrie italiane che sono controllate dalla Fiat (pur avendo ragioni sociali diverse). Sono già state definite le intese per la Lancia e la Ferroviaria dì Savigliano Rimangono: la Weber, la Motofides, la Abarth, la Prosidea, la Fiat-Allis Chalmers, il Gruppo macchine utensili, la Fiat Engineering e la Lancia di Bolzano. Autolinee — I dipendenti della Sadem e della Sapav hanno ripreso il servizio normale. Dopo una lunga vertenza e numerose ore di sciopero, è stato raggiunto un accordo. Per la Sapav il documento è stato firmato sabato, la firma per la Sadem sarà apposta stamane alla Unione Industriale. L'intesa prevede un aumento di 15 mila lire da oggi al 31 dicembre. Altre 5 mila lire saranno corrisposte a partire dal primo gennaio 1975. Per il periodo gennaio-marzo di quest'anno il personale riceverà 30 mila lire una tantum. Olivetti — Domani ripren¬ deranno a Ivrea le trattative per il rinnovo del contratto integrativo. I colloqui sono sospesi da un mese. «Cercheremo di superare l'ostacolo degli investimenti al Sud e dell'occupazione », ha detto il segretario provinciale della Uilm, Sassano. La Olivetti ricollega la sua disponibilità in questi settori alla realizzazione delle riforme (casa, scuola, sanità, ecc.) che le consentirebbero di allargare il mercato. « L'altro grosso scoglio è costituito dalla parte salariale », ha aggiunto Sassano. « Per i contributi sociali e l'organizzazione del lavoro l'intesa è vicina ». Roberto Beliate* La tutela del potere d'acquisto dopo la firma dei nuovi contratti Domani a Torino riunione con Vanni» Lama e Storti La tutela del potere d'acquisto dopo la firma dei nuovi contratti I tre segretari delle Confederazioni si incontrano con il Consiglio di fabbrica della Mirafiori "Non basta ottenere più soldi se lo stipendio continua ad essere colpito sempre più duramente dai rincari. La busta-paga si difende anche con le riforme" - Sadem e Sapav: accordo I problemi del « dopo contratto » saranno discussi domani in un incontro tra il consiglio di fabbrica della FU Mirafiori ed i segretari generali delle Confederazioni Raffaele Vanni, della UH, Luciano Lama, della Cgil, e Bruno Storti, della Cisl. Saranno presenti anche i segretari delle tre unioni torinesi, i segretari provinciali dei metalmeccanici e delegati di altre aziende. In tutto, circa 1300 persone. « Non si tratterà di un comizio, ma di un momento di verifica tra il vertice e la base », precisa il segretario provinciale della Uilm, Corrado Ferro. « La parola andrà principalmente ai lavoratori». Le assemblee hanno detto di sì al nuovo contratto integrativo. Non pochi operai e impiegati hanno però manifestato il timore che le 18 mila lire in più non consentano di recuperare la parte di salario erosa dal caro-vita. « La busta-paga si difende non solo all'interno dell'officina, ma anche appoggiando le vertenze di carattere generale per frenare i prezzi e attuare le riforme ». hanno detto. L'azione per sostenere i redditi più deboli può essere promossa solo dalle tre Confederazioni. « E' necessario dare continuità alle vertenze contrattuali », spiega Corrado Ferro. «Durante la trattativa Fiat, la Firn non si è limitata a scaraventare nella fabbrica tutte le contraddizioni che caratterizzano la nostra società. Non basta ottenere più soldi se lo stipendio continua ad essere colpito sempre più duramente dai rincari La strada che abbiamo scelto (più investimenti e contri buzioni sociali) dimostra che siamo convinti che non basta "monetizzare" le richieste dei lavoratori ». Nell'incontro di domani i delegati chiederanno anche ai tre segretari confederali di collegare i problemi dei lavoratori Fìat a quelli di carattere più generale. « Non ha nessun significato — ad esempio — aumentare le pensioni, rivalutare gli assegni familiari e le indennità di disoccupazione quando l'inflazione tocca ormai punte sudamericane », dice Franco Aloia, segretario provinciale della Firn. « Bisogna riprendere i contenuti che hanno caratterizzato l'ultimo sciopero generale ». Come sì può realizzare questo programma? « Sul piano provinciale e regionale », sostiene Corrado Ferro, « si devono approfondire tutti gli aspetti delle "piattaforme" presentate a suo tempo agli amministratori: occupazione e assetto del territorio, agricoltura, trasporti, scuola, sanità e assistenza, casa. In sede nazionale è indispensabile invece riprendere l'azione per ottenere un minore carico fiscale sui salari, prezzi politici per i generi di prima necessità, il decollo di una politica economica che non abbia solo le esportazioni al centro di ogni discussione ». Fiat — Non è ancora oiato fissato l'incontro tra azienda e sindacati per definire le modalità di un eventuale scaglionamento delle ferie e per decidere se attuare o meno un « ponte » a Pasqua. La Firn ha detto di essere disponibile a cercare delle soluzioni purché si tenga conto di determinate esigenze dei lavoratori. « Innanzitutto il possibile utilizzo anticipato della futura quarta settimana di ferie per dei "ponti" non può costituire un precedente — afferma Corrado Ferro —. Il trasferimento di operai dal settore auto a quello dei veicoli industriali, inoltre, dovrebbe avvenire solo se l'azienda è in grado di garantire la continuità dell'occupazione nell'arco di tutto l'anno. Infine, bisogna tenere presente che un esperimento di ferie scaglionate può trovare maggiori ostacola quanto più è ridotto il numero dei lavoratori interessati ». Alla Fiat deve ancora essere definita anche la questione delle indennità di linea che, nella scorsa settimana, è stata all'origine di scioperi e sospensioni. L'azienda — tramite l'Unione Industriale — ha chiesto un incontro con la Firn. Contesta ai sindacati metalmeccanici la richiesta di applicare le indennità a lavorazioni « fuori linea » (come quelle dei banchi fissi di montaggio sedili), « perché non rientra nel recente accordo raggiunto a Roma ». Stamane, le parti si incontreranno all'Unione Industriale per discutere le modalità di applicazione del nuovo contratto integrativo ad altre industrie italiane che sono controllate dalla Fiat (pur avendo ragioni sociali diverse). Sono già state definite le intese per la Lancia e la Ferroviaria dì Savigliano Rimangono: la Weber, la Motofides, la Abarth, la Prosidea, la Fiat-Allis Chalmers, il Gruppo macchine utensili, la Fiat Engineering e la Lancia di Bolzano. Autolinee — I dipendenti della Sadem e della Sapav hanno ripreso il servizio normale. Dopo una lunga vertenza e numerose ore di sciopero, è stato raggiunto un accordo. Per la Sapav il documento è stato firmato sabato, la firma per la Sadem sarà apposta stamane alla Unione Industriale. L'intesa prevede un aumento di 15 mila lire da oggi al 31 dicembre. Altre 5 mila lire saranno corrisposte a partire dal primo gennaio 1975. Per il periodo gennaio-marzo di quest'anno il personale riceverà 30 mila lire una tantum. Olivetti — Domani ripren¬ deranno a Ivrea le trattative per il rinnovo del contratto integrativo. I colloqui sono sospesi da un mese. «Cercheremo di superare l'ostacolo degli investimenti al Sud e dell'occupazione », ha detto il segretario provinciale della Uilm, Sassano. La Olivetti ricollega la sua disponibilità in questi settori alla realizzazione delle riforme (casa, scuola, sanità, ecc.) che le consentirebbero di allargare il mercato. « L'altro grosso scoglio è costituito dalla parte salariale », ha aggiunto Sassano. « Per i contributi sociali e l'organizzazione del lavoro l'intesa è vicina ». Roberto Beliate*

Luoghi citati: Bolzano, Ivrea, Roma, Savigliano, Torino