Trame nere: dalla Svizzera Lercari accusa Piaggio ed il collaboratore
Trame nere: dalla Svizzera Lercari accusa Piaggio ed il collaboratore I finanziamenti ai fascisti rivelati nel memoriale Trame nere: dalla Svizzera Lercari accusa Piaggio ed il collaboratore Secondo quanto è trapelato, l'anziano armatore genovese e l'avvocato Vernarecci (arrestato a Genova) hanno aiutato con danaro la "Rosa dei venti" che si proponeva di fare un colpo di Stato - I soldi furono dati, sembra, al consigliere provinciale missino De Marchi (Dal nostro corrispondente) Genova, 31 marzo. L'avvocato Goffredo Vernarecci di Possombrone, 48 anni, il consigliere d'amministrazione della società «La Gaiana») l'azienda controllata da Andrea Mario Piaggio), arrestato ieri mattina per «concorso in associazione sovversiva», è stato trasferito questa mattina a Padova, dove sarà interrogato dal .giudice istruttore Tamburino. Vernarecci si trova ora nelle medesime condizioni, dal punto di vista del reato contestato, dell'altro consigliere di amministrazione della «Gaiana», Attilio Lercari, latitante e presumibilmente rifugiato in Svizzera. Il giudice Tamburino ha accertato che almeno tre della «Gaiana», Piaggio, Lercari e Vernarecci, hanno fatto i versamenti ai fascisti della Rosa dei venti che preparavano il colpo di Stato: la somma accertata, secondo indiscrezioni, sarebbe di 20 milioni, ma non è detto che nel corso delle indagini non emergano altri finanziamenti. Resta ancora incerto, stando alle notizie trapelate sino a questo momento, il ruolo avuto dal gruppo «Piaggio» nella vicenda: si trattava di somme versate a titolo personale al missino De Marchi, amico di Lercari, oppure i consiglieri della Mira Lanza (a quel tempo ancora di Piaggio) e della «Gaiana» erano parte attiva dell'associazione sovversiva fascista? E' difficile rispondere a quest'interrogativo: l'inchiesta sulla Rosa dei venti è condotta con estrema cautela e circospezione. Le responsabilità sono note, ma non sono stati resi pubblici nei motivi che hanno spinto Piaggio e i suoi collaboratori a finanziare la cellula eversiva veneta, né il meccanismo dei contatti. Si sa soltanto che, dopo le prime comunicazioni .giudiziarie di Tamburino, c'è stata una frattura netta tra Lercari e gli altri consiglieri. Questi ultimi hanno cercato di addossare al fuggitivo ogni responsabilità, ma Lercari. dalla Svizzera ha risposto con un memoriale che ha provocato i due mandati d'arresto di ieri (per motivi di salute, quello di Piaggio, com'è noto, non è stato eseguito). C'è da notare, infine, il silenzio degli ambienti genovesi notoriamente vicini agli arrestati e ai denunciati, nonché dei locali dirigenti del msi. Un esponente missino interpellato sul caso, ha detto di non avere mai sospettato del¬ la potenza di Giancarlo De Marchi. Non ha, però, voluto specificare che cosa intende¬ va per potenza. 1. Trame nere: dalla Svizzera Lercari accusa Piaggio ed il collaboratore I finanziamenti ai fascisti rivelati nel memoriale Trame nere: dalla Svizzera Lercari accusa Piaggio ed il collaboratore Secondo quanto è trapelato, l'anziano armatore genovese e l'avvocato Vernarecci (arrestato a Genova) hanno aiutato con danaro la "Rosa dei venti" che si proponeva di fare un colpo di Stato - I soldi furono dati, sembra, al consigliere provinciale missino De Marchi (Dal nostro corrispondente) Genova, 31 marzo. L'avvocato Goffredo Vernarecci di Possombrone, 48 anni, il consigliere d'amministrazione della società «La Gaiana») l'azienda controllata da Andrea Mario Piaggio), arrestato ieri mattina per «concorso in associazione sovversiva», è stato trasferito questa mattina a Padova, dove sarà interrogato dal .giudice istruttore Tamburino. Vernarecci si trova ora nelle medesime condizioni, dal punto di vista del reato contestato, dell'altro consigliere di amministrazione della «Gaiana», Attilio Lercari, latitante e presumibilmente rifugiato in Svizzera. Il giudice Tamburino ha accertato che almeno tre della «Gaiana», Piaggio, Lercari e Vernarecci, hanno fatto i versamenti ai fascisti della Rosa dei venti che preparavano il colpo di Stato: la somma accertata, secondo indiscrezioni, sarebbe di 20 milioni, ma non è detto che nel corso delle indagini non emergano altri finanziamenti. Resta ancora incerto, stando alle notizie trapelate sino a questo momento, il ruolo avuto dal gruppo «Piaggio» nella vicenda: si trattava di somme versate a titolo personale al missino De Marchi, amico di Lercari, oppure i consiglieri della Mira Lanza (a quel tempo ancora di Piaggio) e della «Gaiana» erano parte attiva dell'associazione sovversiva fascista? E' difficile rispondere a quest'interrogativo: l'inchiesta sulla Rosa dei venti è condotta con estrema cautela e circospezione. Le responsabilità sono note, ma non sono stati resi pubblici nei motivi che hanno spinto Piaggio e i suoi collaboratori a finanziare la cellula eversiva veneta, né il meccanismo dei contatti. Si sa soltanto che, dopo le prime comunicazioni .giudiziarie di Tamburino, c'è stata una frattura netta tra Lercari e gli altri consiglieri. Questi ultimi hanno cercato di addossare al fuggitivo ogni responsabilità, ma Lercari. dalla Svizzera ha risposto con un memoriale che ha provocato i due mandati d'arresto di ieri (per motivi di salute, quello di Piaggio, com'è noto, non è stato eseguito). C'è da notare, infine, il silenzio degli ambienti genovesi notoriamente vicini agli arrestati e ai denunciati, nonché dei locali dirigenti del msi. Un esponente missino interpellato sul caso, ha detto di non avere mai sospettato del¬ la potenza di Giancarlo De Marchi. Non ha, però, voluto specificare che cosa intende¬ va per potenza. 1.
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