Mistero sull'identità del giovane ucciso dal tenente di Ventimiglia

Mistero sull'identità del giovane ucciso dal tenente di Ventimiglia Il conflitto a fuoco sulla spiaggia dopo un furto d'auto Mistero sull'identità del giovane ucciso dal tenente di Ventimiglia La patente che aveva in tasca risulta rubata, ma la foto corrisponde al suo volto - I due complici arrestati, non parlano - I carabinieri ritengono che i tre volessero compiere una rapina - Forse sono gli stessi che avevano assaltato la banca di Santo Stefano Mare (Dal nostro inviato speciale) Ventimiglia, 24 marzo. E' ancora senza nome il giovane che, ieri mattina, è stato ucciso da un colpo di pistola durante un conflitto a fuoco con i carabinieri sul lungomare di Ventimiglia. In un primo tempo si era ritenuto che la vittima fosse Fran cesco Dicesare, nato il 18 marzo 1950 a Grandate (Como) abitante in via Como 11, ma nella tarda serata di ieri, i'. comando carabinieri di Cantù da cui dipende Grande te, ha comunicato telegrafica' mente che in quella località non è mai esistito un giovane che rispondesse a quei dati anagrafici. La patente trovata in una tasca del morto è dunque falsa, tranne la fotografia i cui connotati corrispondono perfettamente a quelli dell'ucciso. Fino a stasera, nonostante i fonogrammi diramati in tutta Italia, non si è ancora riusciti a dare una identità al ragazzo. I due suoi complici arrestati, Francesco Magnoli, 27 anni, nato in provincia di Catanzaro e residente a Cadorago (Como), e Guido Fatelli 23 anni, originario di Calvatone (Como) dove risiede in via Milano, non hanno voluto dire chi fosse il compagno. Interrogati prima dal pretore di Ventimiglia, dottor Testa, poi dal sostituto procuratore, a Sanremo, dottor Poggi, non hanno aperto bocca. I tre, a quanto pare, erano giunti da qualche giorno a Sanremo. Nella notte tra venerdì e sabato avevano rubato l'Alfa 1750 del floricoltore Luigi Gaude, 35 anni, residente in via Vittorio Veneto a Ventimiglia. Poche ore più tardi, verso le 9,30 di sabato, l'auto rubata era stata segnalata a Bordighera dove aveva urtato un'altra vettura. Scattava l'emergenza e pochi minuti prima delle 10 iniziava nel centro cittadino di Ventimiglia, affollato di persone, la caccia ai tre sull'Alfa. Un quarto d'ora di folle inseguimento a sirene spiegate poi i tre giovani erano stati costretti ad abbandonare l'auto e, pistola alla mano, avevano tentato la fuga a piedi. Il Magnoli, era stato subito bloccato da due agenti della polizia di frontiera in borghese; Guido Patelli, scavalcato un muretto, si era nascosto in un pollaio dell'azienda floricola Sismondini; il terzo era inseguito dal tenente Viaggi e dai marescialli Colonna e Gandolfo. Sul lungomare a Levante della città il fuggitivo aveva sparato alcuni colpi di pistola contro gli inseguitori: il tenente Viaggi impugnava la Beretta d'ordinanza e faceva a sua volta fuoco raggiungendo alla testa il giovane: trasportato all'ospedale, il ragazzo spirava un'ora più tardi. A questo punto, in base al documento rinvenutogli addosso, si era creduto di identificarlo pei Francesco Dicesare ma nella serata è giunta la segnalazione dei carabinieri di Cantù che lasciava senza nome il morto. I tre forse avevano intenzione di compiere una rapina. Lo dimostrerebbe il tipo d'auto, molto veloce, rubata, ed il fatto che erano armati. In una loro borsa, inoltre, sono stati rinvenuti due passamontagna verdi, una sciarpa bianca ed una parrucca bionda da donna. Questi oggetti farebbero ritenere che i tre siano stati gli autori della rapina avvenuta 1*8 febbraio scorso nella banca di Santo Stefano al Mare, presso Imperia: in quell'occasione, infatti, al volante dell'auto dei banditi venne notata una giovane bionda con sciarpa bianca. Il presunto Dicesare, inoltre, mentre tentava di sottrarsi alla cattura si era liberato di cinque banconote da 50 mila lire l'una che potrebbero essere le ultime rimaste del bottino di S. Stefano Mare dove erano stati rubati circa tre milioni. Vittorio Preve ARRIGO LEVI DIRETTORE RESPONSABILE © 1974 Editr. LA STAMPA S.p.A. Copie stampate in fac-slmile presso G.E.C. SpA, via Tiburlina 1099. Roma Ventimiglia. Francesco Patelli, arrestato, viene condotto in carcere (Tel. Emmeti) Mistero sull'identità del giovane ucciso dal tenente di Ventimiglia Il conflitto a fuoco sulla spiaggia dopo un furto d'auto Mistero sull'identità del giovane ucciso dal tenente di Ventimiglia La patente che aveva in tasca risulta rubata, ma la foto corrisponde al suo volto - I due complici arrestati, non parlano - I carabinieri ritengono che i tre volessero compiere una rapina - Forse sono gli stessi che avevano assaltato la banca di Santo Stefano Mare (Dal nostro inviato speciale) Ventimiglia, 24 marzo. E' ancora senza nome il giovane che, ieri mattina, è stato ucciso da un colpo di pistola durante un conflitto a fuoco con i carabinieri sul lungomare di Ventimiglia. In un primo tempo si era ritenuto che la vittima fosse Fran cesco Dicesare, nato il 18 marzo 1950 a Grandate (Como) abitante in via Como 11, ma nella tarda serata di ieri, i'. comando carabinieri di Cantù da cui dipende Grande te, ha comunicato telegrafica' mente che in quella località non è mai esistito un giovane che rispondesse a quei dati anagrafici. La patente trovata in una tasca del morto è dunque falsa, tranne la fotografia i cui connotati corrispondono perfettamente a quelli dell'ucciso. Fino a stasera, nonostante i fonogrammi diramati in tutta Italia, non si è ancora riusciti a dare una identità al ragazzo. I due suoi complici arrestati, Francesco Magnoli, 27 anni, nato in provincia di Catanzaro e residente a Cadorago (Como), e Guido Fatelli 23 anni, originario di Calvatone (Como) dove risiede in via Milano, non hanno voluto dire chi fosse il compagno. Interrogati prima dal pretore di Ventimiglia, dottor Testa, poi dal sostituto procuratore, a Sanremo, dottor Poggi, non hanno aperto bocca. I tre, a quanto pare, erano giunti da qualche giorno a Sanremo. Nella notte tra venerdì e sabato avevano rubato l'Alfa 1750 del floricoltore Luigi Gaude, 35 anni, residente in via Vittorio Veneto a Ventimiglia. Poche ore più tardi, verso le 9,30 di sabato, l'auto rubata era stata segnalata a Bordighera dove aveva urtato un'altra vettura. Scattava l'emergenza e pochi minuti prima delle 10 iniziava nel centro cittadino di Ventimiglia, affollato di persone, la caccia ai tre sull'Alfa. Un quarto d'ora di folle inseguimento a sirene spiegate poi i tre giovani erano stati costretti ad abbandonare l'auto e, pistola alla mano, avevano tentato la fuga a piedi. Il Magnoli, era stato subito bloccato da due agenti della polizia di frontiera in borghese; Guido Patelli, scavalcato un muretto, si era nascosto in un pollaio dell'azienda floricola Sismondini; il terzo era inseguito dal tenente Viaggi e dai marescialli Colonna e Gandolfo. Sul lungomare a Levante della città il fuggitivo aveva sparato alcuni colpi di pistola contro gli inseguitori: il tenente Viaggi impugnava la Beretta d'ordinanza e faceva a sua volta fuoco raggiungendo alla testa il giovane: trasportato all'ospedale, il ragazzo spirava un'ora più tardi. A questo punto, in base al documento rinvenutogli addosso, si era creduto di identificarlo pei Francesco Dicesare ma nella serata è giunta la segnalazione dei carabinieri di Cantù che lasciava senza nome il morto. I tre forse avevano intenzione di compiere una rapina. Lo dimostrerebbe il tipo d'auto, molto veloce, rubata, ed il fatto che erano armati. In una loro borsa, inoltre, sono stati rinvenuti due passamontagna verdi, una sciarpa bianca ed una parrucca bionda da donna. Questi oggetti farebbero ritenere che i tre siano stati gli autori della rapina avvenuta 1*8 febbraio scorso nella banca di Santo Stefano al Mare, presso Imperia: in quell'occasione, infatti, al volante dell'auto dei banditi venne notata una giovane bionda con sciarpa bianca. Il presunto Dicesare, inoltre, mentre tentava di sottrarsi alla cattura si era liberato di cinque banconote da 50 mila lire l'una che potrebbero essere le ultime rimaste del bottino di S. Stefano Mare dove erano stati rubati circa tre milioni. Vittorio Preve ARRIGO LEVI DIRETTORE RESPONSABILE © 1974 Editr. LA STAMPA S.p.A. Copie stampate in fac-slmile presso G.E.C. SpA, via Tiburlina 1099. Roma Ventimiglia. Francesco Patelli, arrestato, viene condotto in carcere (Tel. Emmeti)