Più caro il vitto di Renato Proni

Più caro il vitto EUROPA Più caro il vitto Nuovi prezzi Cee in agricoltura - Sovvenzioni per olio e pasta, ma non diminuiranno (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 24 marzo. I cospicui aumenti decisi dalla Cee nel settore agricolo alla produzione saranno favorevolmente accolti dagli agricoltori europei, ma le massaie si chiedono quali effetti essi avranno sui prezzi degli alimentari nei negozi. Dato che il rapporto tra i prezzi di garanzia, di base, di orientamento o indicativi della Cee (uguali in ogni Paese, salvo le anomalie dovute alle frustrazioni delle monete che vengono corrette con gli importi compensativi alle frontiere) e quelli nei negozi non è diretto, i ministri dell'Agricoltura e la Commissione europea regolarmente affermano che non vi saranno rialzi nei prezzi al consumo. Altrettanto regolarmente, i prezzi della carne, del latte, della pasta, del riso, dell'olio, ecc. aumentano. Allora? Giustamente, ha detto il ministro italiano Antonio Basiglia, spetta ad altri ministri far sì che gli aumenti fissati sabato notte non si ripercuotano sui prezzi al consumo. Non è facile, ma il Regno Unito, facendo la grinta dura, Vi è riuscito per il prossimo anno. La Cee, infatti, gli permette di sovvenzionare direttamente la produzione di carne di manzo, di maiale e di vitello, garantendo così il reddito dei produttori senza far ricorso alla tradizionale politica comunitaria dei prezzi alti garantiti con intervento del fondo agricolo comune, il cui meccanismo ha due effetti: uno psicologico sul rialzo dei prezzi degli alimentari e un altro automatico in quanto i produttori, se insoddisfatti dei prezzi sul mercato libero, possono ottenere un prezzo discreto consegnando la merce all'ammasso (in Italia all'Aima). II meccanismo dei prezzi garantiti fa sì che, in tempi di abbondanza, il prezzo degli alimentari non cala mai. Nessuno a Bruxelles, infatti, protegge i consumatori e più specificatamente le casalinghe, che devono fare la spesa con danaro sempre più inflazionato. Quali prezzi, dunque, aumenteranno maggiormente in Italia in seguito agli accordi Cee di ieri notte? Il più evidente è quello della carne di manzo, il cui prezzo di orientamento è aumentato del 12 per cento, dietro pressione dei francesi e degli italiani. L'Italia, inoltre, adotterà eccezionali misure restrittive alle importazioni, cosicché vi sarà un'ulteriore spinta al rialzo, anche se la bilancia dei pagamenti ne trarrà qualche beneficio. Il prezzo dello zucchero aumenterà molto presto, secondo l'ammissione del ministro, di almeno 1*8 per cento nei negozi. L'olio d'oliva, invece, non diminuirà: tuttavia i nostri produttori incasseranno anche quest'anno 150 miliardi di lire in sovvenzioni. Si può pensare, però, che il prezzo dell'olio sarebbe salito ancora di più senza questi premi di integrazione e che il deficit valutario italiano sarebbe stato maggiore. Anche i produttori di grano duro italiano (usato per la pasta) riceveranno per altri dodici mesi 80 miliardi di lire in premi di integrazione, ma nessuno crede che il costo del piatto di spaghetti calerà anche se il prezzo di intervento è stato aumentato del 15 per cento. Il prezzo di base della carne di maiale sale dal primo aprile dell'8 per cento. Quello di orientamento del vitello del 9 per cento. Tutto in aumento, la frutta (10 per cento escluse le pere e le mele), il vino (11 per cento), il latte (8 per cento), il riso (4 per cento). E' un vantaggio per i nostri agricoltori che già beneficiano del prezzo di intervento Cee del 13,5 per cento d'aumento dovuto alla svalutazione della lira in seguito alla fluttuazione, benché anch'essi debbano affrontare costi di produzione più alti. Le prospettive, però, sono meno buone anche per loro. Nel 1975 i prezzi di integrazione Cee per l'olio d'oliva e per il grano duro saranno aboliti. Verranno elaborati nuovi regolamenti (con la nostra approvazione) per aiutare i produttori, ma non certamente nella stessa misura. Vi saranno, dunque, altre impennate dei prezzi di olio e pasta. Renato Proni Più caro il vitto EUROPA Più caro il vitto Nuovi prezzi Cee in agricoltura - Sovvenzioni per olio e pasta, ma non diminuiranno (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 24 marzo. I cospicui aumenti decisi dalla Cee nel settore agricolo alla produzione saranno favorevolmente accolti dagli agricoltori europei, ma le massaie si chiedono quali effetti essi avranno sui prezzi degli alimentari nei negozi. Dato che il rapporto tra i prezzi di garanzia, di base, di orientamento o indicativi della Cee (uguali in ogni Paese, salvo le anomalie dovute alle frustrazioni delle monete che vengono corrette con gli importi compensativi alle frontiere) e quelli nei negozi non è diretto, i ministri dell'Agricoltura e la Commissione europea regolarmente affermano che non vi saranno rialzi nei prezzi al consumo. Altrettanto regolarmente, i prezzi della carne, del latte, della pasta, del riso, dell'olio, ecc. aumentano. Allora? Giustamente, ha detto il ministro italiano Antonio Basiglia, spetta ad altri ministri far sì che gli aumenti fissati sabato notte non si ripercuotano sui prezzi al consumo. Non è facile, ma il Regno Unito, facendo la grinta dura, Vi è riuscito per il prossimo anno. La Cee, infatti, gli permette di sovvenzionare direttamente la produzione di carne di manzo, di maiale e di vitello, garantendo così il reddito dei produttori senza far ricorso alla tradizionale politica comunitaria dei prezzi alti garantiti con intervento del fondo agricolo comune, il cui meccanismo ha due effetti: uno psicologico sul rialzo dei prezzi degli alimentari e un altro automatico in quanto i produttori, se insoddisfatti dei prezzi sul mercato libero, possono ottenere un prezzo discreto consegnando la merce all'ammasso (in Italia all'Aima). II meccanismo dei prezzi garantiti fa sì che, in tempi di abbondanza, il prezzo degli alimentari non cala mai. Nessuno a Bruxelles, infatti, protegge i consumatori e più specificatamente le casalinghe, che devono fare la spesa con danaro sempre più inflazionato. Quali prezzi, dunque, aumenteranno maggiormente in Italia in seguito agli accordi Cee di ieri notte? Il più evidente è quello della carne di manzo, il cui prezzo di orientamento è aumentato del 12 per cento, dietro pressione dei francesi e degli italiani. L'Italia, inoltre, adotterà eccezionali misure restrittive alle importazioni, cosicché vi sarà un'ulteriore spinta al rialzo, anche se la bilancia dei pagamenti ne trarrà qualche beneficio. Il prezzo dello zucchero aumenterà molto presto, secondo l'ammissione del ministro, di almeno 1*8 per cento nei negozi. L'olio d'oliva, invece, non diminuirà: tuttavia i nostri produttori incasseranno anche quest'anno 150 miliardi di lire in sovvenzioni. Si può pensare, però, che il prezzo dell'olio sarebbe salito ancora di più senza questi premi di integrazione e che il deficit valutario italiano sarebbe stato maggiore. Anche i produttori di grano duro italiano (usato per la pasta) riceveranno per altri dodici mesi 80 miliardi di lire in premi di integrazione, ma nessuno crede che il costo del piatto di spaghetti calerà anche se il prezzo di intervento è stato aumentato del 15 per cento. Il prezzo di base della carne di maiale sale dal primo aprile dell'8 per cento. Quello di orientamento del vitello del 9 per cento. Tutto in aumento, la frutta (10 per cento escluse le pere e le mele), il vino (11 per cento), il latte (8 per cento), il riso (4 per cento). E' un vantaggio per i nostri agricoltori che già beneficiano del prezzo di intervento Cee del 13,5 per cento d'aumento dovuto alla svalutazione della lira in seguito alla fluttuazione, benché anch'essi debbano affrontare costi di produzione più alti. Le prospettive, però, sono meno buone anche per loro. Nel 1975 i prezzi di integrazione Cee per l'olio d'oliva e per il grano duro saranno aboliti. Verranno elaborati nuovi regolamenti (con la nostra approvazione) per aiutare i produttori, ma non certamente nella stessa misura. Vi saranno, dunque, altre impennate dei prezzi di olio e pasta. Renato Proni

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia, Regno Unito