Una Roma tenace pareggia a Napoli di Mario Bianchini

Una Roma tenace pareggia a Napoli Per gli azzurri sono svanite le speranze sullo scudetto? Una Roma tenace pareggia a Napoli A 13 minuti dalla (ine Grazi bilancia il gol di Juliano - Conti ha parato un rigore di Clerici al 4' - Sulla ribattuta del centravanti (che segnava) Lo Bello ha fischiato un fallo per gioco pericoloso - La manovra "a ragnatela" dei giallorossi ha avuto buon gioco Napoli 1 Roma 1 NAPOLI: Carmignani 6; Bruscolotti 6, Pogliana 7; Zurlini 6, Ripari 6, Orlandini 6; Cane 7, Juliano 7, Clerici 5, Esposito 5 (dal 46' Montefusco 6), Broglia 6. 12. Da Pozzo, 14. Fotia. ROMA: Conti 8; Negrisolo 6, Rocca 7; Cordova 6, Santarini 6, Batistoni 7; OrazI 7, Domenghini 6, Prati 5 (Ranieri al 46', 7), Cappellini 6, Spadoni 6. 12. Quintini, 14. Selvaggi. ARBITRO: Lo Bello 7. RETI: al 59' Juliano; al 77' Orazi. (Dal nostro inviato speciale} Napoli, 24 marzo. Con una rete di Orazi realizzata a 13 minuti dalla fine, che ha bilanciato quella siglata da Juliano al 59', la Roma ha tolto al Napoli un punto e forse le ultime speranze di inserirsi seriamente nel dialogo dello scudetto. La gara è stata molto tirata, a tratti emozionante. Il Napoli si è battuto al limite delle sue energie ma alla fine ha dovuto arrendersi di fronte ad un avversario tenace che è riuscito a contrastargli il passo fino allo scadere del novanta minuti. La formazione di Liedholm, reduce da tre successi contro i «cugini», ha dimostrato di essere attualmente una delle squadre più in forma del campionato. Con la sua manovra a « ragnatela », che somiglia in parte al famoso « gioco corto » di Viciani, la compagine giallorossa sta diventando un avversario ostico per qualsiasi squadra. Tuttavia, pur non togliendo nulla agli uomini di Liedholm che nel complesso hanno meritato Il risultato di parità, la Roma deve essere molto grata al suo portiere che ha parato un calcio di rigore battuto da Clerici quando la gara era iniziata da appena quattro minuti. L'episodio, che poteva dare una svolta decisiva al confronto, ha avuto ancora una volta per protagonista l'arbitro Lo Bello, oltre naturalmente al numero uno romanista che già due domeniche fa sventò un tiro dagli undici metri a Verona salvando la vittoria per la sua squadra. Su un lancio di Juliano In profondità, si lanciava Cane che veniva atterrato da Santarini. Lo Bello, che si trovava molto lontano dall'azione, indicava il dischetto del rigore. Forse l'arbitro non era molto convinto della sua decisione e quando Conti ha respinto in volo il tiro di Clerici ribattuto dallo stesso centravanti in rete, Lo Bello prima ha concesso il gol, poi, dopo un rapido consulto a distanza con il suo guardalinee, ha annullato il punto per gioco pericoloso. E' stato il solo neo di una gara che l'onorevole ha arbitrato alla perfezione. I napoletani hanno accusato visibilmente Il colpo consentendo alla Roma di sfruttare il vantaggio psicologico per lo scampato pericolo. I romanisti si muovevano come al solito partendo dalle retrovie con Spadoni, Domenghinl, Orazi, Rocca, Negrisolo, che si sganciavano a turno guidati da un lucidissimo Cordova. Mentre ì partenopei stavano ancora superando lo choc, all'ir Orazi, su un perfetto allungo di Spadoni, coglieva di sorpresa la difesa na¬ a a e e a o poletana con un dribbling serrato e centrava in pieno l'Incrocio del pali. L'episodio scuoteva gli azzurri che da quel momento acceleravano il ritmo impegnando seriamente la difesa romanista. L'azione del Napoli diventava pressante, anche se il perdurante nervosismo impediva ai partenopei di sviluppare una manovra ordinata. Juliano, uno dei migliori in campo, assumeva decisamente il comando delle operazioni ma Clerici e Braglia, a differenza del commovente Cane, non riuscivano a dare tono concreto alle loro iniziative. Le azioni più pericolose venivano quindi da Ripari, Pogliana, Bruscolotti che tentavano le conclusioni con tiri da lontano. o e e . Ma Conti si rivelava ancora imbattibile nonostante una ferita al labbro e una brutta contusione alla mano sinistra rimediata in uno scontro con Clerici. Nella ripresa Delfrati, che sostituiva In panchina lo squalificato Vinicio, faceva entrare Montefusco al posto di Esposito, apparso giù di tono. Liedholm rispondeva richiamando Prati negli spogliatoi, schierando Ranieri a terzino e avanzando la linea mei diana. Il Napoli, rinfrancato nel j morale, riprendeva la sua veemente offensiva. I giallorossi serravano le file ma erano sempre pronti a sfruttare l'arma del contropiede e per poco Spadoni al 57' non portava la Roma In van- i l e l - taggio. C'è voluta una splendida parata di Carmignani per evitare Il gol. Trascorrevano però due minuti e il San Paolo si Infiammava. Clerici si svegliava improvvisamente, saltava alla sua maniera un paio di avversari e allungava la palla all'accorente Juliano che batteva con un rasoterra imprendibile anche un portiere bravo come Conti. A questo punto sembrava che il Napoli avesse ormai in mano la partita anche se Negrisolo falliva incredibilmente la palla del pareggio. E Conti era ancora bravissimo a parare due tiri di Clerici, il che fa intendere come I giallorossi, con un Cordova sfiancato dalla fatica, avessero scarse possibilità di risalire la corrente. Era tuttavia una sensazione sbagliata. La Roma, dimostrando di possedere temperamento eccezionale, tentava l'impresa disperata. Era proprio il mediano a porgere la palla del pareggio ad Orazi, il quale con una magnifica scelta di tempo colpiva di testa rendendo vano il tuffo di Carmignani. Calava il gelo sulle gradinate del San Paolo. Il piccolo attaccante romanista aveva forse tolto ai partenopei le ultime speranze di scudetto. Il Napoli non aveva più energie per tentare una reazione. La Roma si esaltava. Domenghini si spostava più avanti, I giallorossi filtravano velocemente tra le maglie avversarie divenute Improvvisamente fragili. Spadoni veniva atterrato In area e Lo Bello lasciava correre. Cappellini, con un pizzico di convinzione In più, avrebbe potuto addirittura segnare il gol della vittoria all'ultimo minuto di gioco. Ma sarebbe stata una beffa per i generosi napoletani. Mario Bianchini Una Roma tenace pareggia a Napoli Per gli azzurri sono svanite le speranze sullo scudetto? Una Roma tenace pareggia a Napoli A 13 minuti dalla (ine Grazi bilancia il gol di Juliano - Conti ha parato un rigore di Clerici al 4' - Sulla ribattuta del centravanti (che segnava) Lo Bello ha fischiato un fallo per gioco pericoloso - La manovra "a ragnatela" dei giallorossi ha avuto buon gioco Napoli 1 Roma 1 NAPOLI: Carmignani 6; Bruscolotti 6, Pogliana 7; Zurlini 6, Ripari 6, Orlandini 6; Cane 7, Juliano 7, Clerici 5, Esposito 5 (dal 46' Montefusco 6), Broglia 6. 12. Da Pozzo, 14. Fotia. ROMA: Conti 8; Negrisolo 6, Rocca 7; Cordova 6, Santarini 6, Batistoni 7; OrazI 7, Domenghini 6, Prati 5 (Ranieri al 46', 7), Cappellini 6, Spadoni 6. 12. Quintini, 14. Selvaggi. ARBITRO: Lo Bello 7. RETI: al 59' Juliano; al 77' Orazi. (Dal nostro inviato speciale} Napoli, 24 marzo. Con una rete di Orazi realizzata a 13 minuti dalla fine, che ha bilanciato quella siglata da Juliano al 59', la Roma ha tolto al Napoli un punto e forse le ultime speranze di inserirsi seriamente nel dialogo dello scudetto. La gara è stata molto tirata, a tratti emozionante. Il Napoli si è battuto al limite delle sue energie ma alla fine ha dovuto arrendersi di fronte ad un avversario tenace che è riuscito a contrastargli il passo fino allo scadere del novanta minuti. La formazione di Liedholm, reduce da tre successi contro i «cugini», ha dimostrato di essere attualmente una delle squadre più in forma del campionato. Con la sua manovra a « ragnatela », che somiglia in parte al famoso « gioco corto » di Viciani, la compagine giallorossa sta diventando un avversario ostico per qualsiasi squadra. Tuttavia, pur non togliendo nulla agli uomini di Liedholm che nel complesso hanno meritato Il risultato di parità, la Roma deve essere molto grata al suo portiere che ha parato un calcio di rigore battuto da Clerici quando la gara era iniziata da appena quattro minuti. L'episodio, che poteva dare una svolta decisiva al confronto, ha avuto ancora una volta per protagonista l'arbitro Lo Bello, oltre naturalmente al numero uno romanista che già due domeniche fa sventò un tiro dagli undici metri a Verona salvando la vittoria per la sua squadra. Su un lancio di Juliano In profondità, si lanciava Cane che veniva atterrato da Santarini. Lo Bello, che si trovava molto lontano dall'azione, indicava il dischetto del rigore. Forse l'arbitro non era molto convinto della sua decisione e quando Conti ha respinto in volo il tiro di Clerici ribattuto dallo stesso centravanti in rete, Lo Bello prima ha concesso il gol, poi, dopo un rapido consulto a distanza con il suo guardalinee, ha annullato il punto per gioco pericoloso. E' stato il solo neo di una gara che l'onorevole ha arbitrato alla perfezione. I napoletani hanno accusato visibilmente Il colpo consentendo alla Roma di sfruttare il vantaggio psicologico per lo scampato pericolo. I romanisti si muovevano come al solito partendo dalle retrovie con Spadoni, Domenghinl, Orazi, Rocca, Negrisolo, che si sganciavano a turno guidati da un lucidissimo Cordova. Mentre ì partenopei stavano ancora superando lo choc, all'ir Orazi, su un perfetto allungo di Spadoni, coglieva di sorpresa la difesa na¬ a a e e a o poletana con un dribbling serrato e centrava in pieno l'Incrocio del pali. L'episodio scuoteva gli azzurri che da quel momento acceleravano il ritmo impegnando seriamente la difesa romanista. L'azione del Napoli diventava pressante, anche se il perdurante nervosismo impediva ai partenopei di sviluppare una manovra ordinata. Juliano, uno dei migliori in campo, assumeva decisamente il comando delle operazioni ma Clerici e Braglia, a differenza del commovente Cane, non riuscivano a dare tono concreto alle loro iniziative. Le azioni più pericolose venivano quindi da Ripari, Pogliana, Bruscolotti che tentavano le conclusioni con tiri da lontano. o e e . Ma Conti si rivelava ancora imbattibile nonostante una ferita al labbro e una brutta contusione alla mano sinistra rimediata in uno scontro con Clerici. Nella ripresa Delfrati, che sostituiva In panchina lo squalificato Vinicio, faceva entrare Montefusco al posto di Esposito, apparso giù di tono. Liedholm rispondeva richiamando Prati negli spogliatoi, schierando Ranieri a terzino e avanzando la linea mei diana. Il Napoli, rinfrancato nel j morale, riprendeva la sua veemente offensiva. I giallorossi serravano le file ma erano sempre pronti a sfruttare l'arma del contropiede e per poco Spadoni al 57' non portava la Roma In van- i l e l - taggio. C'è voluta una splendida parata di Carmignani per evitare Il gol. Trascorrevano però due minuti e il San Paolo si Infiammava. Clerici si svegliava improvvisamente, saltava alla sua maniera un paio di avversari e allungava la palla all'accorente Juliano che batteva con un rasoterra imprendibile anche un portiere bravo come Conti. A questo punto sembrava che il Napoli avesse ormai in mano la partita anche se Negrisolo falliva incredibilmente la palla del pareggio. E Conti era ancora bravissimo a parare due tiri di Clerici, il che fa intendere come I giallorossi, con un Cordova sfiancato dalla fatica, avessero scarse possibilità di risalire la corrente. Era tuttavia una sensazione sbagliata. La Roma, dimostrando di possedere temperamento eccezionale, tentava l'impresa disperata. Era proprio il mediano a porgere la palla del pareggio ad Orazi, il quale con una magnifica scelta di tempo colpiva di testa rendendo vano il tuffo di Carmignani. Calava il gelo sulle gradinate del San Paolo. Il piccolo attaccante romanista aveva forse tolto ai partenopei le ultime speranze di scudetto. Il Napoli non aveva più energie per tentare una reazione. La Roma si esaltava. Domenghini si spostava più avanti, I giallorossi filtravano velocemente tra le maglie avversarie divenute Improvvisamente fragili. Spadoni veniva atterrato In area e Lo Bello lasciava correre. Cappellini, con un pizzico di convinzione In più, avrebbe potuto addirittura segnare il gol della vittoria all'ultimo minuto di gioco. Ma sarebbe stata una beffa per i generosi napoletani. Mario Bianchini

Luoghi citati: Montefusco, Napoli, Roma, San Paolo, Verona