Ricordati alle Ardeatine i 335 fucilati dai nazisti
Ricordati alle Ardeatine i 335 fucilati dai nazisti Oggi nell'anniversario della strage Ricordati alle Ardeatine i 335 fucilati dai nazisti Alla solenne cerimonia partecipa il Presidente della Repubblica - Il discorso ufficiale del ministro della Difesa, Andreotti Provocazioni e violenze fasciste a Roma (Dalla redazione romana) Roma, 24 marzo. L'eccidio alle Fosse Ardeatine, dove, trent'anni or sono, i nazifascisti trucidarono 335 ostaggi prelevati dal carcere di « Regina Coeli » dopo l'attentato di via Rasella, sarà ricordato domattina nel mausoleo sorto sul luogo della strage. Alla cerimonia parteciperà il Presidente della Repubblica, sen. Giovanni Leone, il discorso ufficiale sarà tenuto dal ministro della Difesa, Andreotti. La celebrazione è stata ritardata di un giorno, rispetto alla data anniversaria che cadeva oggi, 24 marzo, per l'odierno divieto di circolazione delle auto con targa dispari che non avrebbe consentito a migliaia di romani di recarsi alle Ardeatine per il commosso pellegrinaggio di ogni anno. La commemorazione sarà introdotta con una Messa al campo a ricordo dei martiri delle Ardeatine e dei 194 mila soldati e partigiani morti nella guerra di Liberazione. Un rito ebraico sarà officiato, subito dopo quello cattolico, dal rabbino capo di Roma, prof. Elio Toaff, perché fra i 335 caduti delle Fosse Ardeatine moltissimi erano di religione israelitica. Il primo dei 336 sarcofaghi, allineati nella solenne penombra del mausoleo, è stato dedicato ai caduti della guerra di Liberazione « per stringere tutti i caduti per la libertà e per la patria in un solo grande ideale amplesso di amore », come dice un comunicato della Associazione nazionale famiglie italiane martiri e caduti per la libertà, presieduta dal giornalista Leonardo Azzarita che nell'eccidio di Roma perse il figlio, Manfredi. Le commemorazioni, molto sentite dai romani, s'erano aperte ieri con una grande manifestazione popolare a Porta San Paolo, organizzata dall'Anpi, con cerimonie in decine di aziende pubbliche, all'Università e in numerose scuole. Alcune di queste civili celebrazioni sono state turbate dalla violenza di squadre neofasciste che hanno aggredito con bastoni, catene, pistole lanciarazzi, sassi e candelotti gruppi di studenti. L'assalto più grave è accaduto presso la Stazione Termini, nella galleria « Caracciolo » dove allievi del liceo scientifico «Benedetto Croce» sono stati assaliti dagli squadristi, che hanno gravemente ferito al capo lo studente Leonardo De Angelis, 17 anni: guarirà in un mese. « Avevano il volto coperto, ha raccontato il ragazzo, per non farsi riconoscere, ma noi sappiamo chi sono: si tratta di fascisti appartenenti al "Fronte della gioventù" dì via Sommacampagna. Già numerose altre volte avevano dato luogo a episodi di violenza ». I dipendenti dell'Automobile Club, che ha sede nella galleria «Caracciolo» dove sono avvenute le aggressioni, hanno chiesto in un documento «la chiusura dei centri di provocazione » di via Sommacampagna e via Cernaia. Il « Fronte della gioventù » ha sostenuto che « nessuna spedizione è partita dalla sede di via Sommacampagna, presidiata dalla polizia». Altri 6 studenti erano stati feriti dai fascisti nell'attacco al « Croce » e al liceo « Mameli », ai Parioli: fra essi una ragazza di 15 anni, Paola De Santis. Infine due altri fascisti, Duilio Marchesini, studente universitario di 43 anni, e Giancarlo Scafidi, già noti alla polizia per precedenti imprese quali membri di « Europa civiltà », avevano messo a soqquadro, ieri, la sacrestia della chiesa della Natività, in via Gallia, invadendo la sala parrocchiale dove studenti dell'istituto magistrale « Margherita di Savoia », ricordavano i martiri delle Ardeatine, dopo aver assistito al film antifascista Le piste nere. I due squadristi hanno schiaffeggiato la giornalista Marisa Musu, medaglia d'argento della Resistenza, e spinto violentemente una professoressa: sono stati arrestati dopo un tafferuglio con gli agenti, per cui risponderanno di danneggiamento aggravato, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Lamberto Fumo sndlcPsrg Ricordati alle Ardeatine i 335 fucilati dai nazisti Oggi nell'anniversario della strage Ricordati alle Ardeatine i 335 fucilati dai nazisti Alla solenne cerimonia partecipa il Presidente della Repubblica - Il discorso ufficiale del ministro della Difesa, Andreotti Provocazioni e violenze fasciste a Roma (Dalla redazione romana) Roma, 24 marzo. L'eccidio alle Fosse Ardeatine, dove, trent'anni or sono, i nazifascisti trucidarono 335 ostaggi prelevati dal carcere di « Regina Coeli » dopo l'attentato di via Rasella, sarà ricordato domattina nel mausoleo sorto sul luogo della strage. Alla cerimonia parteciperà il Presidente della Repubblica, sen. Giovanni Leone, il discorso ufficiale sarà tenuto dal ministro della Difesa, Andreotti. La celebrazione è stata ritardata di un giorno, rispetto alla data anniversaria che cadeva oggi, 24 marzo, per l'odierno divieto di circolazione delle auto con targa dispari che non avrebbe consentito a migliaia di romani di recarsi alle Ardeatine per il commosso pellegrinaggio di ogni anno. La commemorazione sarà introdotta con una Messa al campo a ricordo dei martiri delle Ardeatine e dei 194 mila soldati e partigiani morti nella guerra di Liberazione. Un rito ebraico sarà officiato, subito dopo quello cattolico, dal rabbino capo di Roma, prof. Elio Toaff, perché fra i 335 caduti delle Fosse Ardeatine moltissimi erano di religione israelitica. Il primo dei 336 sarcofaghi, allineati nella solenne penombra del mausoleo, è stato dedicato ai caduti della guerra di Liberazione « per stringere tutti i caduti per la libertà e per la patria in un solo grande ideale amplesso di amore », come dice un comunicato della Associazione nazionale famiglie italiane martiri e caduti per la libertà, presieduta dal giornalista Leonardo Azzarita che nell'eccidio di Roma perse il figlio, Manfredi. Le commemorazioni, molto sentite dai romani, s'erano aperte ieri con una grande manifestazione popolare a Porta San Paolo, organizzata dall'Anpi, con cerimonie in decine di aziende pubbliche, all'Università e in numerose scuole. Alcune di queste civili celebrazioni sono state turbate dalla violenza di squadre neofasciste che hanno aggredito con bastoni, catene, pistole lanciarazzi, sassi e candelotti gruppi di studenti. L'assalto più grave è accaduto presso la Stazione Termini, nella galleria « Caracciolo » dove allievi del liceo scientifico «Benedetto Croce» sono stati assaliti dagli squadristi, che hanno gravemente ferito al capo lo studente Leonardo De Angelis, 17 anni: guarirà in un mese. « Avevano il volto coperto, ha raccontato il ragazzo, per non farsi riconoscere, ma noi sappiamo chi sono: si tratta di fascisti appartenenti al "Fronte della gioventù" dì via Sommacampagna. Già numerose altre volte avevano dato luogo a episodi di violenza ». I dipendenti dell'Automobile Club, che ha sede nella galleria «Caracciolo» dove sono avvenute le aggressioni, hanno chiesto in un documento «la chiusura dei centri di provocazione » di via Sommacampagna e via Cernaia. Il « Fronte della gioventù » ha sostenuto che « nessuna spedizione è partita dalla sede di via Sommacampagna, presidiata dalla polizia». 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