I grigi prudenti a Novi

I grigi prudenti a Novi I grigi prudenti a Novi Zero a zero - Gli alessandrini dimostrano di essere più forti della Gavinovese, ma preferiscono non spingere per evitare sorprese - Ballacci: "Tutto secondo i piani, ora il vantaggio è sufficiente" - Hanset: "La capolista fa quello che vuole" (Dal nostro inviato speciale) Novi Ligure, 17 marzo. L'Alessandria ùmministra con prudenza il suo vantaggio in classifica e si accontenta di spartire un punto con la Gavinovese. Nel primo tempo prende le misure dell'avversario, si accorge che può sperare nella vittoria, ma nella ripresa non spinge sull'acceleratore e tira a campare. Ne è uscito un incontro da fine campionato, da sbadigli per gli spettatori. Soddisfatti invece i due allenatori e soprattutto i dirìgenti della Gavinovese per il buon incasso (14 milioni e mezzo), fruito di una partecipazione record di tifosi grigi: almeno seimila su ottomila spettatori. Perché un incontro così deludente per gli appassionati viene salutato invece con entusiasmo dai due trainer? La spiegazione è ovvia. Ballacci ricorda: «Ho sempre detto ai tifosi che alcune partite dell'Alessandria potranno anche non piacere. Questa è una di quelle gare a cui mi riferivo fin dall'inizio del campionato. Abbiamo l'obbligo di non rischiare. E se l'incontro ci scappava di mano? Se, per volere troppo, restavamo con un pugno di mosche?». In realtà Ballacci ammette che i grigi potevano anche vincere: «D'accordo, ma talvolta si parte con l'idea di pareggiare e non ci si toglie più di dosso questa fissazione. Ma, ripeto, per noi va bene così. Ora abbia- mo sette incontri in casa e sei fuori. Il vantaggio che abbiamo è sufficiente per resistere fino alla conclusione». Hanset è altrettanto euforico: «L'Alessandria è grande perché può fare quello che vuole. Questa è la sua vera forza: voleva pareggiare e c'è riuscita. Penso che se avesse voluto poteva schiacciarci; ma perché correre rischi?». Detto questo la fisionomia della gara è intuibile. Squadre inchiodate a centrocampo, miriadi di rifiniture e nessun affondo deciso, cento palleggi a sproposito, azioni scarse o prevedibili. Da una parte l'Alessandria abbottonata e preoccupata di non pasticciare in area. Dall'altra la Gavinovese che ha avuto sussulti offensivi ma che ha barcollata e si è spenta. C'è da aggiungere un'annotazione per quanto riguarda il terreno di gioco e il clima. La Gavinovese è stata favorita da un terreno duro e pieno di piccole buche. Dice Hanset compiaciuto: «Dobbiamo sistemarlo, ma aspettavamo prima l'Alessandria; sono loro i maestri del palleggio. Noi abbiamo pensato che avrebbe sofferto. E così è stato». Quanto al clima (6 gradì al mattino, 20 nel pomeriggio), Ballacci ammette: «Ho visto i miei con i lineamenti tirati. Il primo caldo è micidiale. Tra una settimana o due non ce ne accorgeremo nemmeno, ma in questo momento ci ha stroncati». La cronaca in breve. L'Alessandria lascia le redini ai padroni dì casa, che si spingono all'attacco con Mosca e Zimino. I grigi controllano con qualche affanno, poi rispondono con Manueli (10'): il difensore Avere lo atterra fuori area salvando una critica situazione. Al 27' Baisi Tancia Manueli, esce il portiere che si scontra con l'ala ma riesce a neutralizzare. Per mezz'ora non ci sono più emozioni in campo; nelle tribune invece volano pugni tra i tifosi. Al 40' prodezza del portiere Chiaravalle, che devia un bolide di Reina. Nella ripresa poco da ricordare. Alcuni spunti di Dolso (56' e 57'), una bella proiezione offensiva di Di Brino (65') e un'altra grande parata di Chiaravalle (migliore in campo) all'89' su fucilata dì Maldera. Eros Mognon Gavinovese: Chiaravalle; Nervi, Aimone; Avere, Sobrero, Unere; Mosca, Gittone, Ullvieri, Pacciani, Zimino. Alessandria: Pozzani; Maldera, Di Prino; Reja, Barbiere Colombo; Manueli, Volpato (Mazzia dal 64'), Baisi, Dalle Vedove, Dolso. Arbitro: Vannucchi. Ballacci: « Ce la faremo » I grigi prudenti a Novi I grigi prudenti a Novi Zero a zero - Gli alessandrini dimostrano di essere più forti della Gavinovese, ma preferiscono non spingere per evitare sorprese - Ballacci: "Tutto secondo i piani, ora il vantaggio è sufficiente" - Hanset: "La capolista fa quello che vuole" (Dal nostro inviato speciale) Novi Ligure, 17 marzo. L'Alessandria ùmministra con prudenza il suo vantaggio in classifica e si accontenta di spartire un punto con la Gavinovese. Nel primo tempo prende le misure dell'avversario, si accorge che può sperare nella vittoria, ma nella ripresa non spinge sull'acceleratore e tira a campare. Ne è uscito un incontro da fine campionato, da sbadigli per gli spettatori. Soddisfatti invece i due allenatori e soprattutto i dirìgenti della Gavinovese per il buon incasso (14 milioni e mezzo), fruito di una partecipazione record di tifosi grigi: almeno seimila su ottomila spettatori. Perché un incontro così deludente per gli appassionati viene salutato invece con entusiasmo dai due trainer? La spiegazione è ovvia. Ballacci ricorda: «Ho sempre detto ai tifosi che alcune partite dell'Alessandria potranno anche non piacere. Questa è una di quelle gare a cui mi riferivo fin dall'inizio del campionato. Abbiamo l'obbligo di non rischiare. E se l'incontro ci scappava di mano? Se, per volere troppo, restavamo con un pugno di mosche?». In realtà Ballacci ammette che i grigi potevano anche vincere: «D'accordo, ma talvolta si parte con l'idea di pareggiare e non ci si toglie più di dosso questa fissazione. Ma, ripeto, per noi va bene così. Ora abbia- mo sette incontri in casa e sei fuori. Il vantaggio che abbiamo è sufficiente per resistere fino alla conclusione». Hanset è altrettanto euforico: «L'Alessandria è grande perché può fare quello che vuole. Questa è la sua vera forza: voleva pareggiare e c'è riuscita. Penso che se avesse voluto poteva schiacciarci; ma perché correre rischi?». Detto questo la fisionomia della gara è intuibile. Squadre inchiodate a centrocampo, miriadi di rifiniture e nessun affondo deciso, cento palleggi a sproposito, azioni scarse o prevedibili. Da una parte l'Alessandria abbottonata e preoccupata di non pasticciare in area. Dall'altra la Gavinovese che ha avuto sussulti offensivi ma che ha barcollata e si è spenta. C'è da aggiungere un'annotazione per quanto riguarda il terreno di gioco e il clima. La Gavinovese è stata favorita da un terreno duro e pieno di piccole buche. Dice Hanset compiaciuto: «Dobbiamo sistemarlo, ma aspettavamo prima l'Alessandria; sono loro i maestri del palleggio. Noi abbiamo pensato che avrebbe sofferto. E così è stato». Quanto al clima (6 gradì al mattino, 20 nel pomeriggio), Ballacci ammette: «Ho visto i miei con i lineamenti tirati. Il primo caldo è micidiale. Tra una settimana o due non ce ne accorgeremo nemmeno, ma in questo momento ci ha stroncati». La cronaca in breve. L'Alessandria lascia le redini ai padroni dì casa, che si spingono all'attacco con Mosca e Zimino. I grigi controllano con qualche affanno, poi rispondono con Manueli (10'): il difensore Avere lo atterra fuori area salvando una critica situazione. Al 27' Baisi Tancia Manueli, esce il portiere che si scontra con l'ala ma riesce a neutralizzare. Per mezz'ora non ci sono più emozioni in campo; nelle tribune invece volano pugni tra i tifosi. Al 40' prodezza del portiere Chiaravalle, che devia un bolide di Reina. Nella ripresa poco da ricordare. Alcuni spunti di Dolso (56' e 57'), una bella proiezione offensiva di Di Brino (65') e un'altra grande parata di Chiaravalle (migliore in campo) all'89' su fucilata dì Maldera. Eros Mognon Gavinovese: Chiaravalle; Nervi, Aimone; Avere, Sobrero, Unere; Mosca, Gittone, Ullvieri, Pacciani, Zimino. Alessandria: Pozzani; Maldera, Di Prino; Reja, Barbiere Colombo; Manueli, Volpato (Mazzia dal 64'), Baisi, Dalle Vedove, Dolso. Arbitro: Vannucchi. Ballacci: « Ce la faremo »

Luoghi citati: Alessandria, Mosca, Novi Ligure, Zimino