Quel diavolo di Agostini

Quel diavolo di Agostini Ha trionfato anche a Daytona a quasi 170 di media Quel diavolo di Agostini Il nostro fuoriclasse si è imposto al suo esordio con la Yamaha - Una prova sicura, condotta con decisione e accortezza - Due svenimenti per la fatica dopo l'arrivo della "200 Miglia" - Polemica con l'americano Roberts - Entusiasmo dei tifosi italiani /Nostro servizio particolare) Daytona, 10 marzo. I tifosi bergamaschi e italiani giunti in aereo da Milano hanno potuto salutare Giacomo Agostini nella sua più bella affermazione. Per la prima volta con una macchina del tutto nuova, per la prima volta in una gara americana, Giacomo ha fiaccato ogni resistenza degli avversari. Non avrebbe potuto esordire meglio con la Yamaha, ma è il modo con cui ha ottenuto questa prima vittoria che stupisce. Partito in testa, « Ago » ha mantenuto la sua posizione di « leader » per i primi otto giri, è passato quarto al nono. Fino al pri mo rifornimento ha mantenuto una posizione di attesa, mentre al comando passavano Barry Sheene, costretto al ritiro in seguito, e quindi Kenny Roberts, campione americano del '73. In seguito ai tempi di rifornimento particolarmente brevi per Giacomo, al 22° giro l'italiano ha ripreso la testa. Da questo momento in poi è stato « Ago » il mattatore. Nonostante il giro dei rifornimenti, sia Gary Nixon, su Suzuky, che Roberts, su Yamaha, non sono riusciti a tenere la testa che per un giro, al massimo due. « Ago » è tornato definitivamente in testa al 35° giro e vi è rimasto fino al 47° e ultimo, aumentando progressivamente il suo distacco da Roberts fino a 43 secondi. La vittoria assoluta di Ago e della Yamaha nella « 200 Miglia » di Daytona è stata coronata da un completo successo di squadra: cinque macchine ai primi sei posti, con la sola intrusione di Hurley Wilvert, partito in tredicesima posizione e finito al terzo posto. La gara della Suzuky è stata sfortunata. Barry Sheene si è ritirato dopo pochi giri, forse per fatica, e Nixon, pur tenendo la testa per qualche giro a mezza gara, non ce l'ha fatta a concludere onorevolmente. La Suzuky è passata al settimo ì all'ottaco posto con Araoka e Paul Smart. All'arrivo è stato impossibile avvicinarsi a Giacomo Agostini. I tifosi italiani e americani hanno stretto il campione in una morsa umana. Appena sceso di sella Giacomo ha avuto due brevi svenimenti per la fatica; ha potuto presentarsi ai giornalisti soltanto dopo mezz'ora. — Come hai condotto la tua gara, Giacomo? « Ho tirato come un disperato i primi otto giri per vedere come andava con gli altri. Quando ho visto che ce la facevo bene ho atteso fino al secondo rifornimento, poi ho di nuovo attaccato deciso e non ho più avuto problemi ». — Quando sei arrivato non eri proprio fresco come una rosa. Sei anche svenuto. E' stata una gara molto faticosa? « Non ho sentito la fatica, ero troppo impegnato. Le 180 miglia a 168 chilometri di media si sono fatte sentire solo quando mi sono fermato ». Agostini ha anche compiuto il giro più veloce nella prima fase della corsa in 2'07"3 con il serbatoio pieno. E' il nuovo record della pista. Kenney Roberts, dopo la corsa, ha dichiarato che « Ago » non è il campione del mondo, ma solo d'Europa, e che lo avrebbe voluto avversario in una gara di cento miglia senza rifornimento e senza piloti che fanno dell'accademia! Ha aggiunto inoltre che lui ha al suo attivo solo venticinque gare e che quindi la sua esperienza è ancora poca. « In ogni caso — continua Roberts — vorrei avere j la rivincita a Talladega e a Ontario ». Però, qui a Daytona, Giacomo, facendo dell'« accademia », gli ha inflitto 43 secondi e ha dimostrato di essere il più grande di tutti. Guido Rosani Classifica: 1. Agostini, Yamaha, in 1 ora 43'30"39/100, media 105,005 miglia; 2. Ken Roberts, Yamaha, a 43"; 3. Hurley Wilvert, Kawasaki; 4. Don Castro, Yamaha. Giacomo Agostini ha confermato la sua classe nella « 200 Miglia » di Daytona » Quel diavolo di Agostini Ha trionfato anche a Daytona a quasi 170 di media Quel diavolo di Agostini Il nostro fuoriclasse si è imposto al suo esordio con la Yamaha - Una prova sicura, condotta con decisione e accortezza - Due svenimenti per la fatica dopo l'arrivo della "200 Miglia" - Polemica con l'americano Roberts - Entusiasmo dei tifosi italiani /Nostro servizio particolare) Daytona, 10 marzo. I tifosi bergamaschi e italiani giunti in aereo da Milano hanno potuto salutare Giacomo Agostini nella sua più bella affermazione. Per la prima volta con una macchina del tutto nuova, per la prima volta in una gara americana, Giacomo ha fiaccato ogni resistenza degli avversari. Non avrebbe potuto esordire meglio con la Yamaha, ma è il modo con cui ha ottenuto questa prima vittoria che stupisce. Partito in testa, « Ago » ha mantenuto la sua posizione di « leader » per i primi otto giri, è passato quarto al nono. Fino al pri mo rifornimento ha mantenuto una posizione di attesa, mentre al comando passavano Barry Sheene, costretto al ritiro in seguito, e quindi Kenny Roberts, campione americano del '73. In seguito ai tempi di rifornimento particolarmente brevi per Giacomo, al 22° giro l'italiano ha ripreso la testa. Da questo momento in poi è stato « Ago » il mattatore. Nonostante il giro dei rifornimenti, sia Gary Nixon, su Suzuky, che Roberts, su Yamaha, non sono riusciti a tenere la testa che per un giro, al massimo due. « Ago » è tornato definitivamente in testa al 35° giro e vi è rimasto fino al 47° e ultimo, aumentando progressivamente il suo distacco da Roberts fino a 43 secondi. La vittoria assoluta di Ago e della Yamaha nella « 200 Miglia » di Daytona è stata coronata da un completo successo di squadra: cinque macchine ai primi sei posti, con la sola intrusione di Hurley Wilvert, partito in tredicesima posizione e finito al terzo posto. La gara della Suzuky è stata sfortunata. Barry Sheene si è ritirato dopo pochi giri, forse per fatica, e Nixon, pur tenendo la testa per qualche giro a mezza gara, non ce l'ha fatta a concludere onorevolmente. La Suzuky è passata al settimo ì all'ottaco posto con Araoka e Paul Smart. All'arrivo è stato impossibile avvicinarsi a Giacomo Agostini. I tifosi italiani e americani hanno stretto il campione in una morsa umana. Appena sceso di sella Giacomo ha avuto due brevi svenimenti per la fatica; ha potuto presentarsi ai giornalisti soltanto dopo mezz'ora. — Come hai condotto la tua gara, Giacomo? « Ho tirato come un disperato i primi otto giri per vedere come andava con gli altri. Quando ho visto che ce la facevo bene ho atteso fino al secondo rifornimento, poi ho di nuovo attaccato deciso e non ho più avuto problemi ». — Quando sei arrivato non eri proprio fresco come una rosa. Sei anche svenuto. E' stata una gara molto faticosa? « Non ho sentito la fatica, ero troppo impegnato. Le 180 miglia a 168 chilometri di media si sono fatte sentire solo quando mi sono fermato ». Agostini ha anche compiuto il giro più veloce nella prima fase della corsa in 2'07"3 con il serbatoio pieno. E' il nuovo record della pista. Kenney Roberts, dopo la corsa, ha dichiarato che « Ago » non è il campione del mondo, ma solo d'Europa, e che lo avrebbe voluto avversario in una gara di cento miglia senza rifornimento e senza piloti che fanno dell'accademia! Ha aggiunto inoltre che lui ha al suo attivo solo venticinque gare e che quindi la sua esperienza è ancora poca. « In ogni caso — continua Roberts — vorrei avere j la rivincita a Talladega e a Ontario ». Però, qui a Daytona, Giacomo, facendo dell'« accademia », gli ha inflitto 43 secondi e ha dimostrato di essere il più grande di tutti. Guido Rosani Classifica: 1. Agostini, Yamaha, in 1 ora 43'30"39/100, media 105,005 miglia; 2. Ken Roberts, Yamaha, a 43"; 3. Hurley Wilvert, Kawasaki; 4. Don Castro, Yamaha. Giacomo Agostini ha confermato la sua classe nella « 200 Miglia » di Daytona »

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