Le tre barche italiane sono in testa nell'ultima tappa del giro del mondo di Doi Malingri

Le tre barche italiane sono in testa nell'ultima tappa del giro del mondo La partenza della grande regata dopo la sosta a Rio Le tre barche italiane sono in testa nell'ultima tappa del giro del mondo Il Cserb Koala di Malingri, il Tauranga ed il Guia guidano la classifica a squadre davanti ai francesi ed agli inglesi - Euforia fra gli equipaggi - Scimmiette brasiliane ospiti a bordo (Nostro servizio particolare) Da bordo del Koala, 10 marzo. Ventiquattro ore fa siamo partiti per la quarta ed ultima tappa del Giro del mondo. Una partenza diversa dalle altre con le barche sulla linea. Si parte a gruppi a seconda della grandezza della barca. E, cosa strana, per la prima volta con un po' di vento. Tutte le partenze precidenti erano state date con poco vento. Ora abbiamo già dietro alle spalle 180 miglia, percorse con wi bel venticello di bolina. Poco fa ci è sfilato davanti e sull'altro bordo il «Grande Luise». Noi continuiamo ancora un poco, per spostarci maggiormente dalle coste del Brasile, per cer¬ care di entrare negli Alisei che spirano al largo, da est ad ovest. Poi punteremo a nord. Siamo, come di consueto, in cinque a bordo, tutti italiani. C'è però un sesto membro di equipaggio: Lulù, una scim'mietta brasiliana, caricata a Rio quasi clandestinamente e che sta ormai ambientandosi, anche troppo. L'ultima notizia è che stava cercando di catturare la lancetta dello strumento del vento che si muove in continuazione vicino alla sua scatola. Gli altri, oltre ai tre di Capo Horn, mia moglie, Sandro Lojacono e il sottoscritto, sono due ragazzi più o meno scappati di casa per venire a fare questa regata. Francesco Langonesi e Paolo Mascheroni, entrambi con esperienza della scuola di Caprera, il centro velico da cui molti dello Cserb hanno avuto i primi rudimenti per andare per mare. Stamattina il primo contatto radio con il «Tauranga», un po' più arretrato. E' partito una mezz'ora dopo di noi perché attardatosi in banchina. Ha avuto questa notte un lieve danno al timone che gli ha fatto perdere oltre due ore. Ora tutto è a posto. Hanno due scim'miette, che Zara, vista la nostra, ha voluto caricare. Sono a bordo in undici, il che mi sembra francamente un po' troppo per una barca più o meno grande come la nostra. Forse cercheranno di darci dentro per fare una bella, ultima tappa: lo speriamo tutti perché questa barca è stata veramente sfortunata. Sul Guia, la tersa barca italiana, ci sono Luciano Ladavas e Giovanni Venbini, i due che hanno fatto tutto il giro del mondo su questa barca. Dovrebbe essere ancora più temibile del solito, con Luciano come skipper. Comunque speriamo in bene: noi italiani dobbiamo difendere la coppa di squadra che, salvo grossi imprevisti, abbiamo già in tasca: siamo infatti davanti ai francesi e agli inglesi. Doi Malingri Le tre barche italiane sono in testa nell'ultima tappa del giro del mondo La partenza della grande regata dopo la sosta a Rio Le tre barche italiane sono in testa nell'ultima tappa del giro del mondo Il Cserb Koala di Malingri, il Tauranga ed il Guia guidano la classifica a squadre davanti ai francesi ed agli inglesi - Euforia fra gli equipaggi - Scimmiette brasiliane ospiti a bordo (Nostro servizio particolare) Da bordo del Koala, 10 marzo. Ventiquattro ore fa siamo partiti per la quarta ed ultima tappa del Giro del mondo. Una partenza diversa dalle altre con le barche sulla linea. Si parte a gruppi a seconda della grandezza della barca. E, cosa strana, per la prima volta con un po' di vento. Tutte le partenze precidenti erano state date con poco vento. Ora abbiamo già dietro alle spalle 180 miglia, percorse con wi bel venticello di bolina. Poco fa ci è sfilato davanti e sull'altro bordo il «Grande Luise». Noi continuiamo ancora un poco, per spostarci maggiormente dalle coste del Brasile, per cer¬ care di entrare negli Alisei che spirano al largo, da est ad ovest. Poi punteremo a nord. Siamo, come di consueto, in cinque a bordo, tutti italiani. C'è però un sesto membro di equipaggio: Lulù, una scim'mietta brasiliana, caricata a Rio quasi clandestinamente e che sta ormai ambientandosi, anche troppo. L'ultima notizia è che stava cercando di catturare la lancetta dello strumento del vento che si muove in continuazione vicino alla sua scatola. Gli altri, oltre ai tre di Capo Horn, mia moglie, Sandro Lojacono e il sottoscritto, sono due ragazzi più o meno scappati di casa per venire a fare questa regata. Francesco Langonesi e Paolo Mascheroni, entrambi con esperienza della scuola di Caprera, il centro velico da cui molti dello Cserb hanno avuto i primi rudimenti per andare per mare. Stamattina il primo contatto radio con il «Tauranga», un po' più arretrato. E' partito una mezz'ora dopo di noi perché attardatosi in banchina. Ha avuto questa notte un lieve danno al timone che gli ha fatto perdere oltre due ore. Ora tutto è a posto. Hanno due scim'miette, che Zara, vista la nostra, ha voluto caricare. Sono a bordo in undici, il che mi sembra francamente un po' troppo per una barca più o meno grande come la nostra. Forse cercheranno di darci dentro per fare una bella, ultima tappa: lo speriamo tutti perché questa barca è stata veramente sfortunata. Sul Guia, la tersa barca italiana, ci sono Luciano Ladavas e Giovanni Venbini, i due che hanno fatto tutto il giro del mondo su questa barca. Dovrebbe essere ancora più temibile del solito, con Luciano come skipper. Comunque speriamo in bene: noi italiani dobbiamo difendere la coppa di squadra che, salvo grossi imprevisti, abbiamo già in tasca: siamo infatti davanti ai francesi e agli inglesi. Doi Malingri

Persone citate: Giovanni Venbini, Guia, Horn, Luciano Ladavas, Malingri, Paolo Mascheroni, Sandro Lojacono

Luoghi citati: Brasile, Rio, Zara