Sport, coraggio nell'"austerity,, di Michele Fenu

Sport, coraggio nell'"austerity,, Sport, coraggio nell'"austerity,, L'austerità sta finendo. Quella di tutti gli italiani si è conclusa domenica con lo stop al farsesco regime delle targhe « pari e dispari», quella del nostro sport automobilistico ha segnato l'alt con il trionfo dell'Alfa Romeo giovedì a Monza e con quello della Ferrari a Madrid. E' stata una settimana eccezionale. Le rosse tre litri Sport milanesi si sono imposte nel campionato mondiale marche, le ruggenti monoposto modenesi in quello di Formula 1. Una duplice affermazione nelle due più importanti manifestazioni sportive del mondo, quelle che hanno riflessi pubblicitari e commerciali di primissimo plano. Una grande rivincita, che non può essere considerata solo In chiave agonistica. Anzi, è proprio il momento di dire che questa è una rivincita di tutta l'industria automobilistica italiana, avvilita e svilita in questi mesi « austeri » in ogni modo possibile. Lo sport, checché si affermi, è scuola di coraggio, di decisioni pronte quanto lungimiranti, di fiducia nelle proprie forze, di entusiasmo. Chi fa sport è giovane, cioè guarda a nuove frontiere e non si fa irretire da un presente che viene dipinto a tinte nerissime. All'Alfa Romeo, alla Ferrari e — per quanto concerne il settore validissimo dei rallles — alla Lancia e alla Fiat-Abarth ci sono uomini che amano lo sport, che sanno il significato delle corse, che ne conosconu la filosofia. E nell'inverno, nelle ore più tristi, questi uomini hanno voluto che si continuasse a lavorare, magari con maggior impegno e rabbia di prima. Ed ora c'è questo dolce risveglio. Si va da una vittoria all'altra e qualcuna di più si sarebbe potuta ottenere con un po' di fortuna, come è accaduto per Fiat e Lancia al Safari africano, dove solo I tranelli degli organizzatori hanno bloccato o rallentato le nostre vetture. Nell'automobile lo sport rappresenta l'elemento di punta dell'Industria. Le affermazioni nelle corse indicano che alla base c'è un'industria vitale, tecnicamente all'avanguardia, moderna. E la nostra non si è arresa nemmeno all'» austerity », di cui ora cominciamo a trarre i primi veritieri quanto sconsolanti bilanci. Il regime delle targhe « pari e dispari » è stato accantonato, ma rimangono i provvedimenti sui limiti di velocità (I 120 in autostrada sono un'altra farsa all'italiana, visto che pochi li osservano e pochi li fanno rispettare) e quello sull'età per la guida di vetture veloci. Provvedimenti che hanno colpito in modo particolare proprio quelle Case come l'Alfa Romeo e la Ferrari che hanno sempre onorato con il loro lavoro il nostro Paese. E se lo sport è scuola di coraggio e di gioventù, che dire di Enzo Ferrari? Settantasei anni non sono pochi, anche se portati con un vigore ed un entusiasmo meravigliosi. Ferrari continua, ha fiducia, ha grinta, lavora: sono le qualità che hanno reso possibile in altri tempi il « miracolo Italiano ». Da lui, dalle sue macchine e dallo sport potrebbe, dovrebbe oggi arrivare un esempio e un massaggio per noi tutti. Michele Fenu

Persone citate: Enzo Ferrari

Luoghi citati: Madrid, Monza