Lavoro in casa

Lavoro in casa Saper spendere Lavoro in casa Molte offerte nascondono inganni o truffe - Per essere tranquilli basta controllare se la ditta è iscritta nell'apposito elenco L'Italia, tra le nazioni del Mercato comune europeo, ha uno dei più bassi livelli di occupazione femminile. Secondo statistiche recenti appena II 29 per cento delle donne tra i 16 ed i 65 anni ha un lavoro fisso e regolare. • Eppure molte lavorano a domicilio — scrive la signora Rebecca R. —; accettano i lavori più modesti e mal remunerati; quasi tutte sono clandestine, senza libretti di lavoro, assicurazione e tutto ciò di cui la legge fa obbligo. In pratica sono sfruttate da datori di lavoro poco scrupolosi che offrono loro compensi irrisori, quando non le ingannano con frode. Tutti sanno Infatti che tra le offerte di lavoro a domicilio si nascondono anche parecchie turlupinature, ad esemplo ditte che chiedono soldi per l'invio di materiale "indispensabile per l'esecuzione dei lavori" e tutto finisce li. Perché non pubblicate all'Insegna del " Saper spendere " una risposta chiarificatrice per le donne che cercano lavoro a domicilio? Non potete dare consigli utili per la scelta di ditte oneste? ». CI è materialmente Impossibile esaudire la richiesta della lettrice, cioè svolgere un'inchiesta capillare per la quale non disponiamo di mezzi adeguati. D'altra parte, è chiaro che la nostra rubrica non può trasformarsi in un ufficio collocamento. Ma quando ci giungono richieste più precise sull'argomento del « lavoro a domicilio ■ come quella inviataci da alcuni lettori di Alessandria non possiamo esimerci dal dare un consiglio. Non versate anticipi senza avere garanzie Scrivono: » Siamo un gruppo di amici che vorrebbe intraprendere qualche lavoretto a casa per guadagnare un po' di soldi. Abbiamo risposto all'Inserzione su un settimanale e ci hanno inviato la lettera della quale vi uniamo una fotocopia. Sappiamo che ci sono In giro molte truffe e non vorremmo metterci nel pasticci. Perciò ci siamo recati alla sede indicata per avere maggiori chiarimenti. Ci è stato detto: "Ogni contratto si svolge soltanto per posta ". In via ufficiosa hanno aggiunto: "Prima si mandano 5 mila lire per ricevere II campionario; poi, scelto il genere di lavoro che interessa, si devono versare più di 20 mila lire per ricevere gli articoli da montare ". Nella lettera si precisa che si tratta di facili lavori di montaggio per articoli da regalo; che ogni spedizione di merce contiene istruzioni per l'esecuzione; e che In quanto alla retribuzione "sarà riconosciuto a tutti I collaboratori un compenso adeguato al tipo di lavoro". Ci é stato an¬ che assicurato che la cifra sborsata inizialmente ci sarà restituita quando cesseremo l'attività. Voi che ne dite? Dobbiamo fidarci? : La nostra risposta non è forse così diretta ed esplicita come i giovani amici di Alessandria avrebbero desiderato, ma chi vuole riesce sempre a leggere tra le righe quando si tratta di spendere dei quattrini senza la sicurezza che ritroveranno la strada verso le nostre tasche. E magari moltiplicati. Le « nuove norme per la tutela del lavoro a domicilio • (legge n. 877 del 18 dicembre 73) sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 5 gennaio di quest'anno. L'articolo 1 precisa che « è lavoratore a domicìlio chiunque, con vincolo di subordinazione, esegua nel proprio domicilio o in locale di cui abbia disponibilità... lavoro retribuito per conto di uno o più Imprenditori, utilizzando materie prime o accessorie e attrezzature proprie e dello stesso imprenditore, anche se fornite per il tramite di terzi -. Negli articoli 8-9-10 si dispone in merito alla retribuzione del lavoratore a domicilio (-sulla base di tariffe di cottimo pieno risultanti dai contratti collettivi di categoria •); all'assicurazione sociale obbligatoria, estesa ai lavoratori a domicilio; al libretto di lavoro, di cui il lavoratore deve essere munito a cura dell'imprenditore e allo speciale libretto di controllo. Non sappiamo se l'offerta fatta agli amici di Alessandria rispettasse tutte queste indicazioni di legge, ma a tutela degli Interessi dei lavoratori esiste un altro articolo della legge in base al quale si può fare una distinzione tra ditte serie e no. « / datori di lavoro — si legge all'art. 3 — che intendono commettere lavoro al sensi dell'art. 1 sono obbligati ad iscriversi In apposito "registro dei committenti" istituito presso l'Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione... Qualora il datore di lavoro distribuisca o faccia eseguire lavoro a domicilio in più province dovrà essere iscritto nel registro di ciascuna provincia ». Per risolvere il dubbio di tutti coloro che sono sul punto di accettare un lavoro a domicilio e garantirli della serietà e dell'onestà del datore di lavoro, basta un controllo: se la ditta risulta iscritta nel registro citato presso l'Ufficio provinciale del lavoro, non possono sussistere timori di Inganno. Tutto è regolare, a rigor di legge. Perciò prima di dare soldi con la vaga promessa di • campionari » o attrezzature variamente descritte, sarà opportuno accertare sempre la posizione della ditta. Soltanto cosi si eviteranno spiacevoli sorprese. Simonetta

Persone citate: Rebecca R.

Luoghi citati: Alessandria, Italia