Un modesto negozio di periferia Non possedevano neanche l'auto
Un modesto negozio di periferia Non possedevano neanche l'auto Un delitto che ricorda quello di Giuseppe Baudino Un modesto negozio di periferia Non possedevano neanche l'auto I sull'ambulanza che la porta Quattro colpi di pistola, una donna stanca, con i capelli grigi, si accascia senza un grido dietro il bancone della sua oreficeria mentre il marito letta a mani nude contro tre banditi armati. I rapinatori la vedono cadere, arraffano una manciata di anelli, fuggono. Noris Borgatti rimane un attimo impotente sulla soglia, poi torna in negozio. In una pozza rossa che si allarga sempre più, la moglie sta rantolando. Le grida: « Lorena, Lorena, rispondimi, parlami, dimmi che non è succejso niente ». Ma la donna non ha la forza di rispondere, perde conoscenza al¬ 1 l'ospedale in un ultimo disperato tentativo di strapparla alla morte. Qualcuno prende sottobraccio Noris Borgatti, lo accompagna a casa, tenta di rincuorarlo. E l'uomo risponde: « Non mi importa nulla del negozio, speriamo solo che Lorena si salvi ». « Una famiglia distrutta — commentano i vicini — ed erano così uniti, tutti per uno ». Tutti pei quella piccola oreficeria di barriera che significava il pane. Da quando, giovani, Noris Borgatti e la moglie erano arrivati da Bondeno a Torino per aprire la prima oreficeria in via Volpiano, non avevano smesso mai di lavorare. « Si dice orefice e la gente pensa subito a milioni guadagnati facilmente, case principesche, por- tafogli pieni. Ma i Borgatti per far studiare ragioneria alle due figlie avevano dovuto spezzarsi la schiena dietro quel bancone, misurare il centesimo ». Nella loro contabilità di povera gente non c'è mai stato posto per fronzoli: l'alloggio — quattro camere tenute a specchio — è stato acquistato con un mutuo a lunga scadenza, né mai i Borgatti hanno potuto permettersi neppure un'utilitaria. Passavano le domeniche in casa, nel parco più vicino o al cinema. « Lavori una vita intera — diceva ieri l'orefice — e poi in un minuto ti ritrovi senza nulla ». Sembra di risentire le amare considerazioni della vedova dell'orefice Baudino, ucciso in circostanze quasi identiche. Il negozio di via Elvo, pochi metri quadrati, una sola piccola vetrina non era nemmeno assicurato: nessuna compagnia aveva voluto prendere in considerazione un locale protetto da insufficienti sistemi di sicurezza. Ma anche gli antifurto costano e Noris e Lorena Borgatti non potevano strapparli al loro bilancio. « Anche se da tempo l'iueuano nella paura — commenta il padre dell'orefice, Girolamo, 72 anni, che di tanto in tanto andava ad aiutarli nel negozio —. L'anno scorso i banditi hanno rapinato l'orefice Ferrerò, un nostro intimo amico, che aveva bottega in corso Vercelli 91. Da allora vivevamo nell'incubo che si aprisse la porta ed apparisse qualcuno con una pistola in pugno. Ma si tirava avanti ugualmente. Così, giorno dopo giorno ringraziando il cielo ogni sera quando abbassavamo la saracinesca ». Anche per evitare d'essere una esca troppo appariscente i Borgatti vendevano solo su ordinazione: se qualcuno voleva comprare un orologino, un anello, l'orefice correva da un grossista, si faceva dare un campionario: « Il cliente sceglieva, io restituivo tutti gli altri pezzi il giorno dopo e pagavo per quello venduto ». Da qualche mese quest'uomo timido che ieri sera ha Iettato all'ultimo sangue per difendere il suo lavoro, aveva comprato una pistola. « Ma la teneva in casa — commenta il padre — aveva timore di poterla usare a sproposito. In negozio aveva solo una scacciacani ». Ieri non ha usato neppure quella. Quando i banditi hanno spianato le loro armi, Borgatti ha brandito il suo giocattolo come una pietra e si è lanciato contro gli aggressori. « Non ci ho più visto — ha detto fra i singhiozzi — quelli hanno minacciato: "Dacci tutto quello che hai". Ed io senza pensarci gli sono balzato addosso. Hanno preso poco, speriamo solo che Lorena si salvi ». Attorno, c'è un momento di commozione. E' appena arrivata la notizia che la donna è morta, ma nessuno ha avuto il coraggio di dirlo. Noris Borgatti non sa ancora che 1 rapinatori sono riusciti a portargli via davvero tutto ciò che aveva: Lorena è morta all'ospedale con il cuore trapassato da un colpo di pistola. pattslmgcusrQv«d 1111 UH ninnili 111 La vittima Lorena Borgatti - La figlia, disperata: « Non è possibile morire così »
Persone citate: Baudino, Dacci, Giuseppe Baudino, Lorena Borgatti, Noris, Noris Borgatti
Luoghi citati: Bondeno, Lorena, Lorena Borgatti, Torino
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