La polizia teme che Sossi sia stato portato all'estero di Vincenzo Tessandori

La polizia teme che Sossi sia stato portato all'estero La polizia teme che Sossi sia stato portato all'estero (Dal nostro inviato speciale) Genova, 27 aprile. Ora non è più neppure certo che il dott. Sossi sia prigioniero a Genova. La tregua offerta dalla magistratura «per dar modo di liberarsi del prigioniero» potrebbe essere stata usata dai sedicenti brigatisti rossi per portare altrove il sostituto procuratore. Qualche misteriosa fonte ha avvertito la polizia che, in previsione della ripresa delle indagini confermata per la mezzanotte di domani, i carcerieri tentino di passare la frontiera. L'allarme è stato dato alle 18,45 di ieri a tutte le radiomobili della città e comunicato anche alla polizia di frontiera. « Si pensa che vogliano portare il dott. Sossi all'estero, forse in Francia; controllare ogni camioncino o grossa auto ». Era un altro atto del giorno più lungo vissuto da Genova dal momento del sequestro. Angoscia, e un'insopportabile incertezza si erano abbattute sugli inquirenti fin dalle 19,35 del giorno prima, quando un'auto si era fermata davanti al portone della questura. Ne era sceso un uomo sulla trentina, vestito di scuro, Frettoloso, si era infilato nel- l'androne e aveva chiesto del dott. Catalano. In tasca aveva una busta bianca, identica a i quella che aveva contenuto martedì scorso il terzo messaggio delle sedicenti Brigate rosse, la foto del magistrato, con i messaggi scritti di suo pugno. Nella busta tre fogli stampati a ciclostile: il tracotante ricatto allo Stato. Il magistrato di turno in questura. Di Mattei, ha avvertito il procuratore capo Grisolia. Il messaggio era una mazzata, prendere subito una decisione, del resto neppure sollecitata, era impossibile. Il procuratore della Repubblica ha avvertito il procuratore generale Coco, poi Roma, da dove è forse giunto l'ordine di mantenere segreta la comunicazione. Intanto la riunione al vertice nell'ufficio del procuratore della Repubblica, già fissata per le 11, era stata anticipata di due ore. Non è stato un incontro sereno. Vi hanno partecipato oltre al dott. Grisolia, i sostituti Meloni, Marvulli, Di Mattei, Virdis e Barile; il dirigente dell'ufficio politico della questura Catalano, con il dott. Fi- ! nazzo; il comandante del nu eleo di polizia giudiziaria dei carabinieri col. Franciosa con il maggiore Penza; presenti i anche il col. Rella comandan- ! te la legione Guardia di Finanza, con il col. Bianchi. Sembra che l'uomo con il messaggio fosse conosciuto dalla Finanza intervenuta nelle indagini sul rapimento negli ultimi giorni prima dell'ttalt». L'incontro, non ufficiale, del procuratore è durato un'ora e mezzo. Subito dopo, il dottor Grisolia ha tenuto una conferenza stampa. «Confermo che le indagini scatteranno a mezzanotte di domenica — ha esordito —. Abbiamo chiarito ogni cosa con i miei collaboratori: del resto abbiamo sempre lavorato in perfetto accordo». Ssreno, a momenti sorridente, disposto allo scherzo, il dottor Grisolia ha mostrato una padronanza di nervi eccezionale. Non ha accennato al messaggio «segreto», non si è Vincenzo Tessandori (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Luoghi citati: Francia, Genova, Roma