Un consigliere personale di Willy Brandt faceva la spia della Germania Orientale di Tito Sansa

Un consigliere personale di Willy Brandt faceva la spia della Germania Orientale Un consigliere personale di Willy Brandt faceva la spia della Germania Orientale Arrestato con la moglie e altre persone, ha confessato - Era uno dei più stretti collaboratori del Cancelliere - Manteneva tuttora la carica (e lo stipendio) di ufficiale dell'armata popolare di Pankow - Era definito "il mangiatore delle sinistre" (Dal nostro corrispondente) Bonn, 25 aprile. Sotto l'accusa di alto tradimento è stato arrestato la scorsa notte a Bonn uno dei più stretti collaboratori del cancelliere Willy Brandt, il suo consigliere personale Guenter Guillaume, di 47 anni, responsabile per i contatti con il partito socialdemocratico e con i sindacati, propagandista elettorale e organizzatore dei viaggi del capo del governo. Insieme con lui il controspionaggio ha arrestato sua moglie Christel, funzionarla del partito socialdemocratico presso la rappresentanza del governo regionale dell'Assia, e altre quattro persone (ma circola la voce che complessivamente le persone arre¬ state siano dodici), tutte accusate di avere lavorato per il servizio segreto della Germania comunista. Interrogato dalla procura generale dello Stato, a Karlsruhe, l'uomo di fiducia di Brandt ha confessato. Il procuratore generale Buback ha riferito che il funzionario di Palazzo Schaumburg ha apertamente ammesso di essere tuttora ufficiale dell'armata popolare della Germania Orientale e di essere agente del servizio di sicurezza di Stato di Berlino Est, dai quali riceveva regolarmente lo stipendio (oltre quello di circa un milione e 200 mila lire che gli competeva come funzionario della Cancelleria). Di più il procuratore generale non ha voluto rivelare, per non compromettere le indagini. A Bonn la notizia dell'arre- sto di Guillaume è esplosa come una bomba nell'aula del Parlamento, dove era appena cominciata la discussione sulla riforma dell'articolo 218 del codice penale (che vieta l'aborto). E' corsa di banco in banco come una fiammata, l'aula si è svuotata tra lo stupore dell'oratore di turno e del pubblico ignaro. I più sorpresi e amareggiati erano il deputato socialdemocratico Ehrenberg, che aveva portato Guillaume alla Cancelleria, definendolo «persona di assoluta fiducia», e il ministro della Difesa Leber, che nel 1970 si era battuto per lui, grato per un suo intervento contro gli estremisti di sinistra di Francoforte che lo avevano attaccato personalmente. «Se c'era una persona trasparente — ha commentato Leber — questa era proprio Guillaume». I commenti dei democristiani sono stati più aspri. Uno di loro ha detto ai giornalisti: «Dal momento che i comunisti seggono alla Cancelleria, non si sa più davvero che cosa stia accadendo nel nostro Paese ». La «scalata alla Cancelleria» di Guenter Guillaume (evidentemente preparata con meticolosità dallo spionaggio della Germania Orientale) cominciò il 3 dicembre del 1956. Quel giorno Guillaume — non ancora trentenne — si presentò alla polizia della Germania Federale dicendo di essere fuggito dalla Germania Orientale perché avversava il regime comunista, e chiese asilo politico. Gli fu concesso, gli fu trovato un lavoro in una casa editrice di Francoforte, dove cominciò a svolgere attività politica nel partito socialdemocratico. La sua carriera fu rapida, grazie alla sua avversione verso gli estremisti di sinistra: nel 1964 divenne segretario del partito del distretto di Francoforte, dove gli venne appioppato il soprannome di «mangiatore delle sinistre». Funzionario molto attivo, era apprezzatissimo, tanto che sei anni più tardi, nel gennaio del 1970, il direttore degli Affari economici, finanziari e - sociali alla Cancelleria, Ehren- l a 8 a n , ue rl o o ua i r i nca — eI ni di i: i, oo » in o o6. n na e nio li a e, ioa, ra: o di e di ». a ei o berg, lo portò con sé a Bonn. Qui, nel Sancta Sanctorum, riscosse unanime fiducia riuscendo il primo febbraio del 1973 (giorno del suo quarantaseiesimo compleanno) a farsi nominare consigliere personale del cancelliere. Ancora nelle ultime settimane — raccontano a Bonn — si era battuto per eliminare il «cancro delle sinistre» dal partito socialdemocratico, che (lui, ufficiale dell'armata popolare della Ddr) definiva «quinta colonna comunista». Non è noto quali segreti il consigliere di Brandt abbia trasmesso allo spionaggio di Berlino Est. Il capo della Cancelleria, Grabert, ha detto che Guillaume «non aveva l'incarico di redarre testi segreti», ma non ha risposto alla domanda se avesse accesso a documenti riservati. Certo è che Guillaume, soprannominato anche il «portacarte di Brandt» (gli era sempre accanto, salvo che all'estero), sentiva tutto quanto veniva detto al cancelliere e le disposizioni che questi dava, e riceveva tutti i dispacci destinati al capo del governo. Brandt — si dice anche — sapeva «da qualche tempo» che Guillaume era un traditore, il suo nome era stato indicato l'estate scorsa da una segretaria sospettata di spionaggio (ingiustamente) ed era stato trovato insieme con altri 250 su un taccuino sequestrato al sindacalista Guenter Gronau, arrestato come spia in agosto. Tra le altre persone arrestate si troverebbero anche la suocera di Guillaume e due impiegati del governo dell'Assia a Bonn. Il caso di Guenter Guillaume ha a Bonn molti precedenti. Si ricordano quelli del presidente dell'ufficio di protezione della Costituzione, Otto John, nel 1956; del capitano di marina Horst Ludwig, nel 1960; del deputato socialdemocratico Alfred Frenzel, nel 1961; del funzionario del controspionaggio Heinz Felfe, nel 1963; della segretaria del ministro degli Esteri, Leono- re Suetterlin, nel 1969 (impiccatasi in cella) e quello dell'industriale Hansheinz Porst, nello stesso anno, più decine di casi di spionaggio nelle forze armate e nei ministeri. Ma è la prima volta che si scopre una spia che sedesse a Palazzo Schaumburg. Domattina il Parlamento interromperà il dibattito sull'aborto. L'opposizione vuole che venga fatta luce «sull'attività dell'ufficiale dell'armata popolare nell'anticamera del cancelliere». Tito Sansa