De Vlaeminck batte in volata un brillante Francesco Moser

De Vlaeminck batte in volata un brillante Francesco Moser La Coppa Placci ripete il risultato della Parigi-Roubaix De Vlaeminck batte in volata un brillante Francesco Moser Merckx, terzo a 22", è stato malgrado la sconfìtta uno dei protagonisti della corsa - Albani: "Eddy avrebbe potuto raggiungere i fuggitivi" - Ritiro di Gimondi per dolori allo stomaco (Dal nostro inviato speciale) Imola, 25 aprile. Cinquecento metri al traguardo: Francesco Moser rallenta l'andatura, sperando che De Vlaeminck si decida a passare. Niente da fare, il belga è troppo furbo e troppo esperto per abboccare all'amo. Trecento metri: Moser rinnova l'invito, i due si guardano negli occhi. De Vlaeminck abbozza un sorriso, e non si muove. Francesco tenta il tutto per tutto: se fosse in pista, proverebbe un • surplace », ma dietro c'è il gruppetto di Merckx, che Insegue a cinquanta all'ora non c'è tempo da perdere: e allora Moser scatta per primo. A questo punto De Vlaeminck, che sembrava sonnecchiasse alla sua ruota, si sveglia di colpo e scarica sui pedali tutta la sua potenza. Ai 150 metri I due sono affiancati, poi Roger prende il largo e non si volta più, ormai la Coppa Placci è sua. Primo De Vlaeminck, secondo Moser: proprio come alla Parigi-Roubaix, anche se in quell'occasione la sfortuna aveva Impedito all'italiano di fare lo sprint. A 22" Merckx batte in volata Gavazzi, Panizza e Zilioll. Eddy ha perso ancora, la sua catena di sconfitte si allunga sempre più. Eppure, proprio oggi il » campionissimo » ha dimostrato di essere ancora se stesso. Aveva detto (e non mentiva): « Ho dovuto Imbottirmi di medicine, corro solo per allenarmi. Non so neppure se arriverò al traguardo ». Non solo c'è arrivato, ma è stato uno dei protagonisti della corsa; e forse sarebbe potuto arrivare addirittura assieme a De Vlaeminck e Moser, se lo avesse voluto. Perché non lo ha voluto? Semplice: perché essere sconfitto allo sprint da De Vlaeminck proprio non gli andava. Meglio arrivare terzo, piuttosto che vedere il sorriso beffardo di Roger subito dopo II traguardo. Lo stesso Albani ha detto: « Si, penso che Eddy avrebbe potuto farcela ad accodarsi ai due di testa, è arrivato a pochi metri da ioro. Ma sapeva che non era in condizioni di opporsi a De Vlaeminck, allo sprint: probabilmente è proprio per questo che ha mollato ». In effetti, quando Roger, a pochi chilometri dall'arrivo, ha preso il largo, acciuffato quasi subito da Moser, Merckx è piombato alle spalle dei due: ancora venti metri, pochi colpi di pedale, e li avrebbe raggiunti. Se si è bloccato di colpo, a quel punto, vuol dire che quasi certamente Albani \ ha ragione. De Vlaeminck e Moser hanno latto una grossa corsa (il belga, tra l'altro, è caduto proprio in un momento In cui Merckx era scatenato all'attacco, ed è riuscito a rientrare), ma Eddy, nonostante losse soltanto al 70 per cento del rendimento, è stato alla loro altezza. Dopo una fuga di Dalla Bona e Parecchini, con Merckx che se ne stava in coda al gruppo alla ricerca della pedalata giusta, Eddy ha subito preso il comando delle operazioni: dapprima gli si sono accodati Panizza e Battaglin, poi si sono fatti sotto anche Moser (che si sta confermando un campione vero), Baronchelli e Gòsta Pettersson. Conclusa questa tuga, al comando si è formato un gruppo di ventisei corridori, tra cui tutti I migliori: e in testa c'era spesso proprio Merckx, al quale soltanto Battaglin dava del cambi regolari. Ultime lasi della corsa: prova ad andarsene Vanzo, un gregario di Battaglin; il gruppo gli concede poco più dì un minuto, ma a venti chilometri dal traguardo grazie soprattutto ai continui scatti di Zilioll, Vanzo viene ripreso. Una fuga dietro l'altra, a ripetizione, sul lilo dei cinquanta orari. Prendono il largo Conti, Moser e Battaglin, ma Merckx (ancora lui!) riporta sotto ti gruppo. Ultima salita: De Vlaeminck, che fino a quel momento aveva fatto ben poco, decide che è ora di tentare la sua carta, e soltanto Francesco Moser riesce a riacciuffarlo. Eddy, come si è detto, arriva ad una ventina di metri, poi si lascia docilmente riprendere da Gavazzi, Panizza e Zilioll. Ed è tutto. Gimondi, dopo essere rimasto a lungo con I primi, si è ritirato per forti dolori allo stomaco. Ma anche senza il campione del mondo il nostro ciclismo è riuscito ugualmente a fare una buona fi¬ gura: soprattutto grazie a Francesco Moser, un ragazzo che è ormai molto più di una promessa. Lo ha detto anche Merckx: e di Eddy, lo sanno tutti, ci si può fidare. Maurizio Caravella Ordine d'arrivo: 1) Roger De Vlaeminck (G.S. Brooklyn), km. 224 in 5 ore 50', alla media oraria di km. 38.399; 2) Francesco Moser (G. S. Filotex), s.t.; 3) Merckx (G.S. Moltenl) a 22"; 4) Gavazzi, s.t.; 5) Panizza, s.t.; 6) Zilioll, s.t; 7) Conti a 30"; 8) Gèsta Pettersson; 9) Cazzala; 10) Lualdi; 11) Varlni; 12) De Schoenmaecher, tutti con il tempo di Conti; 13) Paolinl, a 34"; 14) Battaglin, s.t.; 15) Cavalcanti, s. t.

Luoghi citati: Gavazzi, Imola, Parigi