Giolitti illustra in Senato il nuovo piano petrolifero di Gianfranco Franci

Giolitti illustra in Senato il nuovo piano petrolifero Giolitti illustra in Senato il nuovo piano petrolifero Già approvato dal Cipe tornerà al Comitato venerdì per le delibere operative - Presente il ministro dell'Industria De Mita - Il ministro del Bilancio: "Rispettati tempi e direttrici su cui si basa il piano" (Nostro servìzio particolare) Roma, 24 aprile. Il piano petrolifero nazionale, già approvato dal Cipe, dinanzi al quale tornerà di nuovo venerdì per le delibere operative, è stato illustrato oggi dal ministro Giolitti alle Commissioni Bilancio e Industria del Senato. Alla riunione era presente anche il ministro De Mita, al cui dicastero il comitato interministeriale della Programmazione affiderà il compito di predisporre, d'intesa con gli altri ministeri competenti, gli strumenti necessari per la piena attuazione del piano. Nel suo intervento, il ministro del Bilancio Giolitti ha rilevato che la Commissione, istituita dal governo nel settembre scorso quando già si profilavano i primi sintomi della crisi del petrolio, ha rispettato sia i termini di tempo sia le direttrici su cui doveva basarsi il piano, destinato ad essere inserito in un programma più vasto riguardante tutta la politica energetica. Il piano interessa l'intero ciclo dell'industria petrolifera: l'approvvigionamento dei predotti, la revisione delle attuali strutture di raffinazio- ne del greggio, l'attribuzione di un ruolo più incisivo sul mercato all'Eni, il quale dovrà, d'ora in poi, orientare anche l'azione delle compagnie private. Accennando ai criteri per determinare il prezzo dei prodotti petroliferi, Giolitti ha negato che si tratti di una ruestione misteriosa, poiché da una richiesta delle compagnie di 66 mila lire alla tonnellata per ogni tonnellata di greggio si è passati alle 49 mila lire attuali, che è un prezzo — ha osservato — inferiore a quello esistente negli altri Paesi della Comunità europea. Secondo il ministro del Bilancio, il problema petrolifero va affrontato nel quadro complessivo della politica energetica del Paese e nel contesto della situazione internazionale. Circa l'incidenza, da alcuni ritenuta troppo elevata, della componente petrolifera rispetto alle altre fonti energetiche, noi prevedibili consumi riferiti al 1985, la riduzione rappresenta un elemento positivo anche se lo spostamento da una fonte energetica all'altra non aiuta a sanare il deficit della bilancia dei pagamenti a causa dei forti aumenti di prezzo registrati per altri prodotti, quali l'uranio arricchito. Il problema del disavanzo della bilancia dei pagamenti — ha aggiunto Giolitti — va visto perciò nella sua globalità ed è diventato così acuto da richiedere interventi talmente massicci che rendano necessaria la collaborazione internazionale. Sulle dichiarazioni del ministro si è aperto un dibattito nel quale sono intervenuti i rappresentanti di tutti i gruppi. Il socialista Minnocci ha detto di considerare soddisfacente il piano anche per quanto riguarda i criteri per la determinazione del prezzo del greggio, sperimentati positivamente nel febbraio scorso. Quanto al problema dell'approvvigionamento esso può essere risolto — secondo l'esponente socialista — attraverso accordi bilaterali con i Paesi produttori e con iniziative comunitarie. Il comunista Piva ha criticato il piano sostenendo che esso non contiene alcuna indicazione per ristrutturare i consumi dei prodotti petroliferi né offre una concreta prospettiva di ricerca di fonti alternative di energia. A giudizio del sen. Piva il mercato petrolifero, quale che sia la reale situazione delle scorte mondiali di greggio, subirà tensioni, con notevoli conseguenze sui costi. Il repubblicano Venanzetti ha espresso la necessità di e- vitare una competizione selvaggia tra i Paesi consumatori allo scopo di stipulare accordi privilegiati con i Paesi produttori. Quanto ai prezzi, ha rilevato che l'utilizzazione di fonti energetiche alternative è priva di realismo poiché i prezzi dei diversi prodotti tendono a livellarsi. Per il democristiano Alessandrini occorre che i problemi energetici siano affrontati congiuntamente dai Paesi della Cee senza escludere però ì rapporti bilaterali, specie quando è possibile pagare il petrolio con investimenti o assistenza tecnica. Gianfranco Franci

Persone citate: Alessandrini, De Mita, Giolitti, Piva, Venanzetti

Luoghi citati: Roma