Ordinata una perizia sui gioielli dell'ex funzionario delle imposte di Franco Marchiaro

Ordinata una perizia sui gioielli dell'ex funzionario delle imposte Casale: quarta udienza al processo per le "bustarelle,, Ordinata una perizia sui gioielli dell'ex funzionario delle imposte I preziosi furono trovati in una cassetta di sicurezza del dottor Antonino Merlino - Un altro imputato: "I soldi versati sul mio conto sono un dono di laurea dei miei parenti" (Dal nostro inviato speciale) Casale M., 24 aprile. Il processo per lo «scandalo delle bustarelle» all'ufficio imposte dirette di Casale è giunto alla quarta udienza e il tribunale ha praticamente concluso l'interrogatorio degli imputati; resta da ascoltare il direttore dell'ufficio, Edgardo Bressani, 60 anni, di Genova, ma il funzionario, dichiarato contumace il primo giorno, non si è ancora fatto vedere in aula e si dubita voglia presentarsi. E' imputato di un episodio marginale allo «scandalo» ma probabilmente teme gli attacchi del p.m. Goretti, che nella sua requisitoria scritta ha affermato: «Il comportamento del dirigente costituì il migliore incentivo per alcuni dei suoi dipendenti (Merlino, Natoli, De Santis) che si sentirono autorizzati a continuare nelle loro illecite imprese in gran parte fidando nell'inettitudine del loro direttore sul quale ricade in massima parte la responsabilità morale del singolare funzionamento dell'ufficio distrettuale casalese». Lettera alla moglie Stamane il presidente Porta ha cercato di avere dal dottor Antonino Merlino, vicedirettore, alcune spiegazioni su frasi contenute in una lettera che poco dopo l'arresto il funzionario cercò di far pervenire alla moglie, la signora Maria Luisa Osella, che segue con scrupolosa attenzione ogni fase del processo, prendendo annotazioni. Con di¬ stratti «non ricordo» l'imputato ha evitato pericolose risposte. Quindi il presidente, dopo avergli fatto notare che ' conduceva una vita «tutt'altro \ che monacale», ha disposto di \ affidare al gioielliere vogherese Antonio Patruno una perizia per stabilire il valore dei preziosi trovati in una cassetta di sicurezza del Merlino; il perito riferirà il 2 maggio; la difesa gli ha affiancato come consulente l'orafo Valenzano Vittorio Argentino. E' stato quindi interrogato il procuratore delle imposte dottor Carmelo Natoli, 36 anni, anch'egli detenuto, difeso | dagli avvocati Azzali e Mauri. E' accusato di concussione per aver chiesto un televisore al commerciante Roberto Vellano, 700 mila lire al commerciante Costanzo Martino e somme varie a numerosi contribuenti, sempre per ridurre gli imponibili. Natoli nega tutto. Natoli — Vellano mi ero stato raccomandato da una collega, la signora Minetti. Ho ridotto l'imponibile da 4 milioni a un milione e 700 mila, lui mi ha offerto in omaggio dei salumi che ho accettato; nessun televisore. Martino è venuto a casa mia per discutere la sue posizione. Presidente — Strano, perché non in ufficio, come sarebbe stato logico? Natoli — Lo conoscevo, comunque poi venne in ufficio. Non gli ho chiesto denaro e non ha pagato nulla. Presidente — Le 700 mila lire versate sul suo conto nel luglio del 1972 non sono per caso quelle pagate dal contribuente? Natoli — No. Fu un dono di laurea dei miei parenti. Il dottor Porta fa notare come con uno stipsndio modesto il Natoli avesse acquistato un terreno, valore tre milioni e 600 mila lire, in località S. Anna di Casale, presentando in Comune il progetto di una villa che sarebbe costata almeno 30 milioni. Progetto pronto Natoli — Il terreno fu un affare offertomi dal geometra Asciano. Era però agricolo e bisognava presentare un progetto in Comune per ottenere la trasformazione in area fabbricabile. C'era poco tempo; quindi acquistai dal geometra Brezza un progetto già pronto, quello della villa, ben sapendo che non l'avrei poi fatta costruire. Cosi, inoltre, il funzionario spiega il versamento in un mese, da novembre a dicembre del '70, di circa 3 milioni sul suo conto corrente: aveva venduto francobolli acquistati in precedenza. Si vedrà cosa diranno i testimoni. Il tribunale è quindi passato all'episodio che vede imputato il dottor Alessandro Discalzi, di 48 anni (difesa Chiusane Gallo e Scagliotti), già vicedirettore delle imposte a Casale, poi trasferito a Torino e il geometra Santino Nicola (difensori Boccassi e Fracchia), 60 anni, funzionario dell'ufficio catasto ad Alessandria. Sono accusati di concussione e falso; si sarebbero fatti pagare un milione e mezzo dalla vedova Lea Ruschena Brambilla, di Vignale Monferrato, che doveva saldare col fisco le pendenze del defunto marito, farmacista ad Asti e Vignale. Discalzi — Non ho mai conosciuto la Ruschena, non è mai venuta da me. Trattava per lei il Nicola che poi, malgrado gli avessi detto che non poteva farlo, firmò col nome della signora i concordati. Non mi accorsi del falso e non ricevetti denaro. Il Nicola ammette le false firme, non sa dire se il Discalzi se ne accorse, confessa di aver chiesto lui i soldi alla Ruschena. Nicola — Avevo necessità d- denaro. Chiesi prima un milione poi il resto asserendo che servivano per pagare le imposte e rilasciando false ricevute su carta intestata presa dall'ufficio del Discalzi. Quando la signora scoprì l'inganno mi vergognai e non ebbi il coraggio di confessare. Lea Ruschena ricevuta la cartella delle imposte scopri di avere subito un raggiro. Parlò della cosa col direttore dell'ufficio, Edgardo Bressani, questi mise tutto a tacere: è accusato di favoreggiamento e omessa denuncia di reato. Difficilmente il tribunale riuscirà a interrogarlo. Venerdì verranno ascoltati i contribuenti che affermano di aver versato denaro al vicedirettore Merlino. Franco Marchiaro

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Casale, Casale M., Genova, Torino, Vignale, Vignale Monferrato