Petrolifere: profitti più alti?

Petrolifere: profitti più alti? LE MULTINAZIONALI Petrolifere: profitti più alti? I margini di profitto delle società petrolifere non avrebbero risentito del rincaro nel « prezzo di riferimento » deciso dai paesi produttori, ed essi sono destinati ad accrescersi ancora durante l'esercizio in corso, in misura tale da superare gli ottimi risultati conseguiti durante il 1973. La diagnosi è del segretario generale dell'Opec, Abderrahman Khene che in occasione di un incontro con la stampa britannica, ha fissato ad oltre 4 dollari al barile i guadagni delle società, dopo la decisione dei membri della su.i organizzazione di quadruplicare, praticamente, il prezzo degli idrocarburi. In precedenza i margini erano di solo mezzo dollaro al barile. II dr. Khene considera precisa responsabilità dei vari governi oc- cidentali esercitare un controllo più severo sull'attività delle compagnie petrolifere, per evitare che il consumatore finale dei loro prodotti debba sopportare le conseguenze degli eccessivi rincari. La Burmah Oli, la seconda società britannica per importanza, in seguito all'eccezionale andamento del secondo semestre del 1973, è riuscita a quasi raddoppiare I propri profitti: da circa 33 milioni di sterline, del 1972, ad oltre 64 milioni, l'anno scorso. Penetrazione svedese nella Corea del Nord La Atlas Copco, l'importante gruppo svedese nel campo dei compressori e delle scavatrici (oltre 350 miliardi di lire di fatturato nel 1973) è riuscita ad assicurarsi una commessa valutata ad oltre 100 miliardi di lire per attrezzature destinate a dare un impulso decisivo allo sfruttamento delle risorse minerarie della Corea del Nord. Un'altra società, la Sentab è in procinto di siglare un contratto di appalto di quasi 150 miliardi di lire e riguardante la costruzione di due grandi opere portuali. Anche la presenza della Volvo nella Corea comunista sembra destinata ad assumere sempre maggiore importanza. Notizie da Pechino danno per imminente la conclusione di un accordo commerciale in base al quale la Volvo cederà alla Corea 1000 autoveicoli, 300 autocarri e 100 autobus. Inoltre trattative in corso prevedono la vendita di impianti frigoriferi per navi e altre attrezzature industriali. I giapponesi cercano prestiti in Europa Secondo calcoli attendibili il Giappone registrerà un Incremento del 300 per cento nel costo delle importazioni di petrolio durante il 1974 e ciò pur restando inalterata la quantità acquistata l'anno scorso. Tale preoccupante prospettiva, assieme alle recenti difficoltà sperimentate nelle vendite dirette all'estero, ha consigliato il governo di Tokio a patrocinare una politica creditizia Interna particolarmente cauta, pur incoraggiando al massimo la stipulazione di prestiti all'estero da parte di società e gruppi giapponesi. In questi giorni la Kyushm Electric Power è stata la prima fin dal 1971 ad essere autorizzata ad emettere obbligazioni sul mercato svizzero per un totale di 80 milioni di franchi svizzeri. L'operazione sarà diretta dalla Swiss Bank cpt. La stessa ha pure aderito ad un consorzio (di cui fanno altresì parte banche d'affari francesi e britanniche) responsabile della collocazione di obbligazioni convertibili a 15 anni emesse dalla Eidai, la principale azienda giapponese del comparto dell'edilizia prefabbricata. Il valore totale del prestito, che verrà formalmente allocato in maggio su diversi mercati europei contemporaneamente, è stato fissato a 15 milioni di dollari. L'Ici si espande sul Continente I dirigenti dell'Imperiai Chemical Industries (lei) stanno seriamente considerando di accelerare ancora la sua presenza sul continente europeo dove, negli ultimi anni il gruppo ha quasi raddoppiato la produzione locale delle numerose sussidiarie e consociate. In Europa la lei è presente in forze dal 1966 con una dozzina di aziende di esercizio dislocate per lo più in Olanda, Germania Occidentale e Francia. In quest'ultimo paese i programmi a breve scadenza prevedono di espandere ulteriormente l'impianto di polietilene ubicato a Fos, dove all'inizio di questo mese la produzione ha per la prima volta superato le 75.000 tonnellate all'anno. Fos si trova in una posizione particolarmente felice, gravitando sul porto di Marsiglia, diventato nel '73, il secondo più importante scalo europeo con un movimento di merci superiore ai 105 milioni di tonnellate. II comprensorio industriale di Fos, considerato ormai II più imponente mai messo a punto In qualsiasi altra parte del mondo, ospita tra le altre Iniziative imprenditoriali l'impianto della Solmer. Giuseppe Scimone

Persone citate: Abderrahman Khene, Atlas, Giuseppe Scimone