Le restrizioni per la valuta di Omero Marraccini
Le restrizioni per la valuta Le restrizioni per la valuta La reazione più immediata dell'aspirante turista, alle disposizioni monetarie per chi inten de andare all'estero, può essere soltanto una: « Facciamoci la nostra bella vacanza in Ila lia, per quest'anno, e non parliamone più, finché le cose non cambieranno ». Con un decreto dell'8 marzo scorso infatti il go verno ha stabilito che il turista può portare all'estero un massimo di 500 mila lire, se munito di passaporto, di 20 mila se in possesso della sola carta di identità che, come noto, è valida per i Paesi del Mec, più la Svizzera e l'Austria. Successivamente è stata data la facoltà di portare oltre confine 500 mila lire anche a coloro che non hanno il passaporto, dopo il nulla osta dell'Ufficio italiano dei Cambi. In effetti risulta che questa successiva disposizione quasi mai viene applicata. « Le risposte, anche se negative, giungono sempre con due o tre mesi di ritardo », spiega l'addetto alle pubbliche relazioni di un istituto di credito. Non resta quindi, per chi proprio ha deciso di andare all'estero, che procurarsi il passaporto, ammesso anche che voglia recarsi nella vicina Costa Azzurra o per una decina di giorni in Svizzera. « Non è così semplice come potrebbe sembrare ottenere in tempi ragionevoli il passaporto — spiega il dirigente di una agenzia turistica di Torino. — Si cominciò col dire che mancavano le copertine verdi, poi si parla di mancanza di personale negli uffici di questura e di prefettura. Quando si è, finalmente, al punto di ottenere il documento, tante, tantissime volte, manca la firma del questore o del funzionario delegato ». Nell'ambiente degli operatori turistici circola l'impressione che si faccia di tutto per scoraggiare chi vuole andare all'estero per una vacanza, sia ponendo i noti limiti all'esportazione di valuta, sia con la burocrazia. « C'è un caos enorme — afferma il signor Domenico Cristofaro, direttore della Agenzia Viaggi Rosso. — Queste restrizioni valutarie creano un sacco di guai e fastidi. Le organizzazioni come la nostra programmano i viaggi con un anticipo di almeno due anni, firmano contratti con compagnie di volo ed alberghi. Stando alla legge, non sappiamo come fare per andare avanti ». E' diminuito quest'anno il numero dei turisti che vanno all'estero? « Direi di no — risponde il signor Cristofaro — poiché resta un'ampia clientela, che è quella tradizionale da anni. Devo però soggiungere che la situazione è pericolosa poiché le difficoltà nell'esportazione valutaria, "bruciano" le nuove leve del turismo, cioè coloro che affrontano, od avrebbero voluto affrontare, per la prima volta un viaggio all'estero. Le più grosse difficoltà sorgono per coloro che ci richiedono un tour in Paesi lontani, per il quale la spesa supera in partenza le 500 mila lire, magari anche soltanto per il viaggio. Naturalmente troviamo sempre il modo di sistemare le cose, caricando sul passaporto soltanto le spese dei servizi che il cliente riceverà una volta arrivato. Insomma, chi vuole andare trova il sistema ». Le assegnazioni per ammontare superiore al milione di lire sono subordinate ad autorizzazione dell'Ufficio italiano Cambi (Transazioni correnti) da richiedere con un modulo speciale « in cui vanno evidenziati lo scopo e la durata del viaggio, la "figura" del richiedente ecc. ». Ma sono così rigidi i controlli? Dipende. Certo che chi va in vacanza non può mettersi a correre il rischio di un controllo che potrebbe creare gravi fastidi alla frontiera. Così i più si adeguano. L'ultima avvertenza per chi va all'estero, magari a Parigi, con la sola carta d'identità: abbia cura di farsi rilasciare dalla banca dove ha fatto il prelievo di valuta lo speciale modulo di « negoziazione » (si chiama così) che dovrà essere esibito agli agenti di servizio alla frontiera. Omero Marraccini
Persone citate: Cristofaro, Domenico Cristofaro
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