Sospesa per due settimane la produzione Volkswagen di Tito Sansa

Sospesa per due settimane la produzione Volkswagen Mentre l'azienda aumenta i prezzi Sospesa per due settimane la produzione Volkswagen La decisione riguarda la maggior parte degli impianti (compresi quelli della Audi-Nsu) - 65.300 in cassa integrazione (Dal nostro corrispondente) Bonn, 19 aprile, n gruppo automobilistico Volkswagen e la consociata Audi-Nsu hanno sospeso per periodi sino a due settimane l'attività produttiva in gran parte dei propri impianti, ponendo in cassa integrazione 65.300 dipendenti. Lo ha reso noto un portavoce della società, precisando che questo provvedimento si è reso necessario per compensare il calo delle vendite su gran parte dei mercati e l'aumento dei costi di produzione. La Volkswagen ha sospeso dal lavoro, per nove giorni, 45.000 dipendenti presso cinque dei sei impianti dislocati nella Germania occidentale e per due settimane 20.300 dipendenti presso due impianti della Audi-Nsu. Dal provvedimento sono esclusi soltanto i dipendenti che svolgono attività di ricerca ed alcuni settori amministrativi. Il portavoce ha aggiunto che i dipendenti sospesi riceveranno sino all'85 per cento dei propri stipendi lordi sot- to forma di sussidi di disoccupazione. Ma non è tutto. Gli automobilisti della Germania Federale devono (come dice una espressone in lingua tedesca) « affondare sempre d. più la mano in saccoccia ». E' stato nuovamente aumentato il prezzo della benzina, la « Volkswagen » ha annunciato nuovi ritocchi dei prezzi di listino (che verranno imitati, come sempre, dalle altre industrie), sono aumentate tra il 10 e il 25 per cento le polizze di assicurazione, le spese di riparazione, i prezzi dei pneumatici, e quelli dei pezzi di ricambio. Su uno dei fronti dei prezzi — quello del carburante — un braccio di ferro che non ha precedenti è intanto cominciato fra l'ufficio di controllo dei cartelli di Berlino e le maggiori società petrolifere multinazionali alle quali è stato ordinato di ridurre di 5 pfennig al litro (circa 12 lire) il prezzo della nafta e di 2 pfennig (circa 5 lire) quello della benzina. L'ordine è ultimativo, la riduzione dovrà venire adottata entro le ore dodici di lunedì 22 aprile, salvo che le società non riescano a dimostrare la necessità degli aumenti che l'ufficio anticartelli ritiene « ingiustificati ». Dello stesso avviso è il governo di Bonn, il cui portavoce Gruenewald ha appoggiato l'azione. La risposta delle multinazionali « Texaco », « Shell », « Esso », « BP », è venuta immediata, ed è stata negativa. Unanimi, i portavoce delle società petrolifere hanno detto che i prezzi sono « dettati dal mercato», e hanno negato che tra di loro siano stati fatti accordi per fissare i prezzi attuali. Sull'altro fronte, quello dei prezzi degli autoveicoli nuovi, non vi è nulla da fare in difesa del consumatore. Le dichiarazioni del presidente della Volkswagen Rudolf Leiding sono di estrema chiarezza. « La Volkswagen — ha detto — chiuderà senz'altro in passivo l'anno 1974, che sarà il più difficile nella storia dell'azienda ». Le vendite sono diminuite nel primo trimestre di quest'anno (del 18 per cento in Germania, del 25 per cento in Europa e del 28 per cento negli Stati Uniti), nei depositi si accumulano 472 mila automezzi invenduti. « Stiamo assistendo a una esplosione dei costi che ha raggiunto dimensioni catastrofiche » ha sintetizzato Leiding, rivelando che per il 1974 è previsto un aumento dei costi di 750 milioni di marchi per il materiale (circa 185 miliardi di lire) e di un miliardo e mezzo di marchi (circa 370 miliardi di lire) per la manodopera. Tito Sansa

Persone citate: Volkswagen Rudolf

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Europa, Germania, Germania Federale, Stati Uniti