Sadat critica l'Urss "Non ci dà più armi"

Sadat critica l'Urss "Non ci dà più armi" Sadat critica l'Urss "Non ci dà più armi" Un discorso del Presidente egiziano conferma il deterioramento dei rapporti II Cairo-Mosca - Contemporaneamente la Siria si lega sempre più al Cremlino Il Cairo, 18 aprile. Il deterioramento delle relazioni fra l'Egitto e l'Unione Sovietica ha avuto oggi un'autorevole conferma da parte del presidente Sadat. In un discorso al Parlamento e all'Unione socialista araba riuniti in seduta comune e diffuso da « Radio Cairo », il Presidente egiziano ha annunciato che non conta più esclusivamente sulle forniture militari sovietiche ma si è già rivolto ad altri Paesi. Per questa ragione ha chiesto una riunione al vertice coi capi del Cremlino, che dalla fine della guerra di ottobre hanno rifiutato le armi all'Egitto. Sadat ha definito la mancata fornitura di armi sovietiche all'Egitto un «malinteso che non mi so spiegare». «Noi cerchiamo tuttora la loro amicizia e la desideriamo, ma permettetemi di dire che basiamo la nostra amicizia sui nostri interessi e sui nostri principi». «Negli ultimi sei mesi l'Unione Sovietica ha esitato a rispondere ad alcune delle nostre richieste di armi. In conseguenza di ciò avevo ordinato alle forze armate di cercare altre fonti di armi e ciò è già stato fatto. Tuttavia noi rispetteremo l'attuale cessazione del fuoco... Rispetteremo la nostra firma. Quando e se l'altra parte dimostrerà il contrario, assumeremo un diverso atteggiamento. L'attuale cessazione del fuoco è garantita dalle due superpotenze e non è nostra intenzìo ne inimicarci né l'una né l'altra. Per questa ragione auspichiamo un incontro coi dirigenti sovietici, per eliminare ogni incomprensione, mi auguro che questo vertice avvenga presto». «Il malinteso con l'Unione Sovietica potrebbe essere stato causato dal nostro nuovo atteggiamento amichevole verso gli Stati Uniti. Le nostre relazioni con gli Stati Uniti sono migliorate perché gli americani hanno mutato la loro politica nei confronti del problema del Medio Oriente. Il segretario di Stato americano Henry Kissinger ha svolto una intensa attività per risolvere il problema medio-orientale dopo che gli Stati Uniti propendevano per Israele». Proprio oggi è stato dato l'annuncio che Nixon riceve in giornata il ministro degli Esteri egiziano Fahmi. Facendo riferimento alla distensione russo - americana Sadat ha detto: «Se le due superpotenze hanno deciso di difendersi reciprocamente non vedo perché dovremmo cercare l'inimicìzia di alcun Paese. Noi non basiamo la nostra politica sul beneficio di un Paese a discapito di un altro. La nostra politica è al 100 per cento egiziana, per gli interessi egiziani». Nel suo discorso Sadat ha anche rivelato che alla fine dell'anno scorso era stato deciso di distruggere il saliente israeliano sulla riva occidentale del Canale di Suez, ma intervenne il segretario di Stato americano Kissinger e facendo la spola fra l'Egitto e Israele riuscì a far prevalere il progetto della separazione delle forze. Sadat ha detto che alla vigilia di Natale presiedette una riunione dell'alto comando e approvò il piano d'attacco, « dopo che i colloqui al km 101 (della strada Cairo-Suez) e a Ginevra si erano dimostrati improduttivi ». « Poi — ha proseguito Sadat — mi recai ad Assuan e in quel momento c'era solo bisogno della decisione di procedere per attuare il piano diretto a spazzar via la testa di ponte israeliana. Allora Kissinger si mise in contatto con me, espresse il desiderio di parlarne ed io accetta- ». L'appello di Sadat per un incontro coi dirigenti sovietici è avvenuto meno di 36 ore dopo la divulgazione del comunicato congiunto siro-sovietico col quale Mosca ha promesso altre armi alla Siria mentre Damasco parla di proseguire la lotta per arrivare ad una giusta pace. Proprio ieri il ministro della Guerra egiziano, che giuridicamente comanda sia le forze fdulvrKarmate egiziane sia quelle si-riane, aveva detto al Cairo che l'Egitto è pronto a com- battere a fianco dei siriani se la situazione sulle alture di Golan si aggraverà. Il mare-sciallo Ahmed Ismail aveva ammonite che le forze egiziane sarebbero potute tornare sul fronte del Sinai «se si fosse presentata la necessità». Ieri sera, in un discorso radio alla nazione il presidente siriano Hafez Assad aveva invitato i soldati a continuare «la lotta con ogni mezzo a disposizione per il raggiungimento di una giusta pace nel Medio Oriente». La dichiarazione di Assad sottolinea l'intenzione della Siria di mantenere acceso il fronte del Golan fino a quando non sarà stato raggiunto un accordo di disimpegno militare secondo le condizioni volute dai siriani. Il segretario di Stato americano Henry Kissinger ha in programma la settimana prossima un altro viaggio nel Medio Oriente per arrivare ad un accordo fra la Siria ed Israele. Il discorso di Assad, pronunciato in occasione delniversario della evacuazione della Siria da parte dei francesi nel 1946, è stato pronunciato il .giorno dopo il rientro del Presidente dalla sua visita di cinque giorni nell'Unione Sovietica, dove ha ottenuto l'assicurazione di un totale appoggio sovietico alla Siria «per la liberazione dei territori occupati con ogni viezzo possibile». Nel primo commento ufficiale siriano ai risultati di questa visita un alto esponente del partito socialista del Baath al potere ha detto che l'Unione Sovietica rimane il principale Paese che appoggia la causa degli arabi. Il vice segretario generale del partito Abdullah Elhamar, che ha accompagnato Assad a Mosca, ha criticato la politica del presidente egiziano Sadat dopo la fine della guerra del Kippur, pur non citando direttamente il suo nome. (Ap)