Imbarazzo e silenzio sulla vicenda "Ubs"

Imbarazzo e silenzio sulla vicenda "Ubs" Fra i banchieri di Zurigo Imbarazzo e silenzio sulla vicenda "Ubs" Anche i giornali si sforzano di minimizzare (Nostro servizio particolare) Zurigo, 18 aprile. Un impenetrabile silenzio continua a circondare il retroscena delle perdite subite in questi ultimi mesi dall'Unione delle Banche Svizzere, in seguito a una serie di complesse e avventate operazioni valutarie con alcuni uomini d'affari del Medio Oriente. La direzio- ne dell'importante istituto privato aveva preannunciato la pubblica- zione di un secondo comunicato,!a seguito dt quello con cui è stata ! data notizia delle dimissioni del vicedirettore, René Strebel, che era appunto il capo del reparto valute, ma i giornalisti, a Zurigo, hanno invano atteso il documento che avrebbe forse contribuito a chiarire gli aspetti essenziali del"intricata faccenda finanziaria In mancanza di dati ufficiali, si e, per forza di cose, infittita la ridda delle congetture sulle precise cause nell'ammanco di 50 milioni di franchi (oltre 10 miliardi di lire) nelle casseforti dell'«U.B.S.» che, assieme al Crédit Suisse e alla «Società di Banche Svizzere», è uno dei tre big del mondo bancario elvetico. In considerazione delle sue ingenti riserve (nel '73 il suo bilancio ha supe rato 10 mila miliardi di lire), la (lU.B.S.n non ha incontrato la mi- I nima difficoltà a colmare il «bu- i co» causato dalle operazioni sba- j gliate dell'ufficio valute. Nei circoli bancari di Zurigo ci j si chiede tuttavia con una certa ansia: come è stato possibile che il personale altamente qualificato dell'«U.B.S.» si sia lasciato ingan nare da un gruppo di affaristi im pegnati nelle speculazioni sul rialza del prezzo del petrolio? Abbia i mo avvicinato diversi banchieri | zurighesl neUa speranza che ci | tornissero qualche attendibile rag guaglio a tale proposito, ma essi sono stati estremamente cauti, cercando di sdrammatizzare la faccenda che, secondo il loro pa rere, non sarebbe altro che un «picco/o incidente», almeno se paragonato all'astronomico giro d'affari delle maggiori banche elvetiche che custodiscono nelle casseforti gigantesche fortune. La stampa svizzera, nella sua stragrande maggioranza, si è limitata a riprodurre con modestissi mo rilievo tipografico le informazioni di fonte ufficiale, cioè il laconico comunicato di ieri del I'iiU.B.S.» sulle dimissioni di Strebel. Fa eccezione l'odierno Corrieri' del Ticino che in una nota pubblicata in neretto in prima pagina afferma: «A parte il breve comunicato diramato dall' "U.B.S.", nessun quotidiano svizzero si è preoccupato di sviluppare un'inchiesta. Un'esagerata deferenza nei confronti delle grandi banche, certamente non imposta dalla "U.B.S.", germogliata spontanea mente nei giornali per eccesso di apprensione. Fra le cause di questa omertà si potrebbe annoverare il sostanzioso pacchetto azionario di vari giornali detenuti dalla banca in questione, nonché i non trascurabili motivi connessi alla pubblicità». |. f>

Persone citate: René Strebel

Luoghi citati: Medio Oriente, Unione Delle Banche Svizzere, Zurigo