Marzollo: gli espedienti cominciarono giù nel '64

Marzollo: gli espedienti cominciarono giù nel '64 Sfilano i testimoni al processo Marzollo: gli espedienti cominciarono giù nel '64 Lo ha dichiarato l'ispettore centrale della Banca d'Italia - Il finanziere nel '71 forse voleva ritirarsi (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 18 aprile. (g. m.) Attilio Marzollo rinuncia ad assistere alla ripresa del processo. Dopo aver faticosamente ripercorso le tappe della sua disastrosa avventura finanziaria, l'ex-agente di cambio veneziano preferisce rimanere nell'ombra del carcere. Gli interrogatori degli imputati si sono conclusi, ora tocca ai testimoni: ce ne sono un centinaio, chissà quando finirà questo processo. Tra le prime deposizioni, quella di Giuliana Perego, l'unica parte civile ammessa al dibattimento. La signora si vide piombare addosso una «tegola» fiscale: l'ufficio delle imposte le presentò un accertamento in base al quale applicava una tassa di 29 milioni, per via di certe operazioni sul mercato azionario. Giuliana Perego dice che quel movimento di titoli è stato un imbroglio combinato a suo danno da Attilio Marzollo, e chiede il risarcimento all'ex-agente di cambio. Si ascolta quindi la testimonianza di Salvatore Barba, ex capo della Squadra mobile veneziana; poi quella di Mario Capriccioli, ispettore superiore della Banca d'Italia, il quale diresse il gruppo di funzionari incaricato dei control1: nelle banche dopo l'esplo¬ sione del «caso». Nella sua relazione, il funzionario della Banca d'Italia risponde che gli «espedienti» dell'ex agente di cambio risalgono al 1964. Nel 1971 c'erano alcuni segni premonitori di un «ritiro dagli affari di Attilio Marzollo». «Tra l'altro — dice Mario Capriccioli — ci fu anche una visita di un ispettore del ministero del Tesoro. Mi sembrava alquanto strano che un funzionario del ministero fosse andato a compiere verifiche nello studio dell'agente di cambio veneziano. Ritenni quindi utile segnalare questa notizia al nostro ispettorato centrale». Comunque, in certi ambienti finanziari di Venezia, si continuava a «non aver dubbi sull'attività di Marzollo, dato che quei controlli non avrebbero dato risultati inquietanti ». Il presidente del tribunale osserva che il funzionario della Banca d'Italia collegò comunque all'esito di quella ispezione la decisione del finanziere veneziano di «ritirarsi dagli affari». Per quale motivo Attilio Marzollo poteva essere preoccupato? «Può darsi — risponde Mario Capriccioli — che stesse ancora aspettando l'esito della verifica. Non era da escludere che Marzollo potesse essere rimasto turbato da quel controllo».

Persone citate: Attilio Marzollo, Giuliana Perego, Mario Capriccioli, Salvatore Barba

Luoghi citati: Venezia