Le proposte del Parlamento per la crisi dei quotidiani

Le proposte del Parlamento per la crisi dei quotidiani Conclusa l'indagine della Commissione Le proposte del Parlamento per la crisi dei quotidiani Agevolazioni alle aziende, autonomia del direttore, statuto sulla funzione dei giornalisti, comunicazione preventiva sui cambi di proprietà Roma, 17 aprile. La commissione Interno della Camera ha oggi concluso l'indagine conoscitiva sui problemi dell'informazione in Italia per mezzo della stampa, approvando un documento finale sottoscritto dagli onorevoli Zamberletti (de), Artali (psì). Poli (psdi) e Battaglia (pri). Oltre ai gruppi della maggioranza, a favore del documento si sono espressi anche i comunisti, i quali, però, hanno preannunciato la presentazione di alcune integrazioni; si sono astenuti i liberali, mentre hanno votato contro i missini, annunciando una relazione di minoranza. Nel documento oggi approvato — che era stato presentato la settimana scorsa, e al quale, al termine della discussione sono state apportate alcune modifiche — è detto che « la commissione affari interni della Camera, a conclusione della indagine conoscitiva sui problemi dell'informazione a mezzo stampa, mentre è concorde nel considerare essenziale per la vita democratica del Paese la funzione svolta da una stampa quotidiana libera e pluralistica, rileva che il pieno esercizio di tale funzione appare oggi ostacolato dalla pericolosa tendenza alla concentrazione della proprietà delle testate e dalla grave crisi economica che ha investito le aziende giornalistiche, dovuta principalmente all'elevato livello dei costi di produzione. « La commissione pertanto — prosegue il documento — rilevando in particolare l'esigenza di sviluppare e potenziare le piccole testate, maggiormente esposte ai pericoli di crisi e di concentrazione, ritiene che siano urgenti interventi legislativi e amministrativi orientati verso l'attuazione dei seguenti obiettivi: 1 ) predisporre meccanismi idonei ad assicurare la pubblicità della proprietà e delle fonti di finanziamento, in attuazione del quinto comma dell'art. 21 della Costituzione, tramite, in particolare, l'obbligo di adeguarsi ad un bilancio tipo e di darne la più ampia pubblicità ». Il documento così prosegue: « 2) Salvaguardare, permanente il regime di prezzo amministrato, l'economicità di gestione delle aziende giornalistiche attraverso la predisposizione di un meccanismo che assicuri ai quotidiani l'adeguamento del prezzo ai costi o, in alternativa, un insieme di sostegni economici continuativi, diretti o indiretti, per i quali, a titolo esemplificativo, la commissione prospetta le seguenti ipotesi: a) riduzione delle tariffe dei servizi postali e di telecomunicazioni; b) esenzione dell'applicazione dell'Iva per le transazioni connesse alla produzione ed alla vendita del quotidiano; c) aumento della integrazione pubblica del prezzo della carta o, in alternativa, assegnazione gratuita a ciascuna testata di un numero fisso di pagine; d) forme di credito agevolato e nelle ipotesi di crisi economica dell'impresa e di rinnovo o potenziamento degli impianti della stessa; e) parziale fiscalizzazione degli oneri sociali ». Il documento prosegue rilevando che « la commissione auspica che nel predisporre gli interventi delineati ci si adegui al criterio di favorire le testate di media e piccola dimensione e sottolinea l'interesse che può rivestire per la gestione delle aziende giornalistiche, la creazione di cooperative di giornalisti o di giornalisti e tipografi associati; « 3) pervenire ad una regolamentazione della pubblicità tale da favorire il rafforzamento della libertà e del pluralismo della stampa, fissando precisi limiti alla pubblicità radiotelevisiva e stabilendo la ripartizione egalitaria tra i giornali quotidiani della pubblicità dell'amministrazione ordinaria dello Stato; « 4) predisporre, nei servizi ferroviario e postale, apposite strutture specializzate, tali da assicurare massima rapidità di diffusione e di consegna dei quotidiani; «5) predisporre un piano organico inteso a potenziare la capacità produttiva nazionale di carta attraverso idonei interventi per incrementare la disponibilità di cellulosa; «5b) creare, a livello di enti locali, organi con rappresentanza degli editori e degli edicolanti, che abbiano la potestà di stabilire, sulla base di parametri rigidi, il numero di edicole ottimali per ogni Comune e di concedere la relativa licenza; «6) accentuare la tutela del lettore di fronte agli abusi dei mezzi di informazione, tramite un ampliamento della vigente normativa in materia di diritto di rettifica; riformare la legislazione penale in materia di stampa, abolendo in particolare alcune ipotesi, attualmente previste, di reati di opinione; «7 istituire un organo di derivazione parlamentare al quale demandare il compito di preparare, per il controllo del Parlamento, tutti gli elementi relativi alle operazioni di trasferimento di proprietà, da comunicare con tre mesi di anticipo, alla veridicità dei bilanci, alle concentrazioni di testate, alla veridicità delle dichiarazioni relative alla proprietà ed alle fonti di finanziamento; «8) quanto ai rapporti interni alla impresa giornalistica e alle agenzie di informazioni, la commissione esprime l'avviso che essi, oltre che essere determinati integrativamente dai contratti collettivi, debbano essere disciplinati in via generale da uno statuto speciale per l'impresa giornalistica emanato in via legislativa ». « Tale statuto — prosegue il documento — deve consentire una più libera ed aperta dialettica tra proprietà, direzione e corpo redazionale in modo da favorire l'autonomia di indirizzo del giornale e la libertà di informazione ». Il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana Adriano Falvo e il segretario nazionale Luciano Ceschia hanno rilasciato la seguente dichiarazione: «La Federazione della stampa saluta con soddisfazione la conclusione dei lavori della commissione della Camera incaricata di svolgere l'indagine conoscitiva sui problemi dell'informazione. «Ricordiamo che l'indagine parlamentare è stata una delle richieste del sindacato dei giornalisti, sostenuta da una ampia mobilitazione che ha creato nel Paese un vasto movimento di opinione per una riforma democratica dell'informazione. «Mancano nel documento della commissione — prosegue la nota — alcune proposte e altre dovranno essere chiarite; ma a questo punto è importante tradurre in povvedimenti concreti queste linee, con un confronto cui chiamare anche i rappresentanti dei lavoratori, per giungere ad una verifica definitiva della reale volontà politica». (Ag. Italia)

Persone citate: Adriano Falvo, Artali, Luciano Ceschia, Zamberletti

Luoghi citati: Italia, Roma