In tribunale l'ex direttore delle tasse accusato d'aver ricevuto "bustarelle"

In tribunale l'ex direttore delle tasse accusato d'aver ricevuto "bustarelle" Viva attesa a Casale Monferrato per la prima udienza In tribunale l'ex direttore delle tasse accusato d'aver ricevuto "bustarelle" Il dirigente fu arrestato Tanno scorso - Sul banco degli imputati anche l'ex viceprocuratore e alcuni funzionari - I difensori avrebbero presentato un'istanza perché il dibattimento sia trasferito in altra città (Dal nostro corrispondente) Casale, 16 aprile. Vivissima è l'attesa in città e nel Monferrato per il «processo delle bustarelle» che sarà celebrato giovedì in tribù- nale. Il 26 maggio dell'anno scorso l'elettrotecnico casale- se Gian Piero Marchisio, 37 anni, denunciava ai carabinieri un tentativo di concussione ai suoi danni da parte del vicedirettore dell'ufficio imposte dirette, dottor Antonio Merlino, 48 anni, nativo di Saponara (Messina). Al contribuente sarebbe stato proposto dal viceprocuratore delle imposte, Antonio De Santis, 30 anni, di Troia (Foggia), che avrebbe agito per incarico del Merlino, il versamento di una tangente di 400 mila lire per sistemare la propria posizione tributaria. I carabinieri consigliavano al Marchisio di fingere di accettare la richiesta, e quando l'elettrotecnico usciva dal- à l'abitazione del Merlino dopo avervi lasciato una busta con la somma richiesta, i carabinieri facevano irruzione nell'appartamento, sequestrando il denaro in questione e arre¬ o [ stando il Merlino per concus - : sione. 7 e o e o a o l e e i - ì è è o » a o e a ; e i h , d e n a e i i, i, l Qualche giorno dopo, all'aeroporto della Malpensa, veniva arrestato per concorso nello stesso reato anche il De Santis, al ritorno da una gita ad Indianapolis, ove si era recato per assistere alla famosa corsa automobilistica. Le indagini portavano successivamente all'arresto, sempre per concussione, del dottor Alessandro Di Scalzi, di 55 anni, di Alessandria, già vicedirettore dell'ufficio imposte di Casale prima del Merlino e nel momento dell'incriminazione addetto all'ufficio III delle imposte di Torino. Con il Di Scalzi veniva arrestato il geometra Santino Nicola, di 60 anni, anch'egli alessandrino, funzianario presso l'ufficio tecnica erariale della Provincia. La denuncia a carico di questi ultimi due era partita dalla signora Lea Ruschena, di Vignale Monferrato, vedova di un farmacista di Asti. Secondo gli atti, la contribuente si era recata all'ufficio imposte di Casale per sistemare la propria posizione tributaria. Non a conoscenza della procedura, la Ruschena, dopo avere stabilito la somma da versare, effettuava il pagamento direttamente al funzionario delle imposte (il Di Scalzi, secondo l'accusa), versando un milione in contanti e un assegno circolare da 500 mila lire. Otteneva una ricevuta su carta intestata dell'ufficio imposte, recante però una firma illeggibile. L'assegno, successivamente recuperato in banca, recava la firma di girata per l'incasso del Nicola, che, sempre secondo i capi d'accusa, avrebbe agito da intermediario tra la Ruschena e il Di Scalzi. Altri fatti venivano a conoscenza del giudice istruttore professor Serianni, e portavano nello scorso ottobre all'arresto per concussione del dottor Carmelo Natoli, di 37 anni, di Ficulle (Terni), procuratore delle imposte all'ufficio di Casale, e alla denuncia a piede libero per favoreggiamento dello stesso direttore dell'ufficio, il ragionier Edgardo Bressani, di 62 anni, di Genova, attualmente in pensione come il Di Scalzi, grazie alla legge a favore dei superburocrati statali. In questi mesi al De Santis, al Di Scalzi e al Nicola veniva concessa la libertà provvisoria, mentre il Merlino, colto da attacco cardiaco pochi giorni dopo l'arresto, veniva curato dapprima all'ospedale di Casale e poi trasferito ai- l'infermeria delle carceri di Torino, ove si trova tuttora. Anche due contribuenti casalesi sono incappati nelle maglie della giustizia e rinviati a giudizio a piede libero per imputazioni minori. Si tratta della quarantanovenne Maria Zanatta e di Lorenzo Fare, pure di 49 anni. L'azione penale nei confronti di quest'ultimo si è però estinta per il decesso dell'imputato. Per il processo, il cui fascicolo è ricco di oltre duemila pagine, sono state citate a testimoniare 98 persone. Quindici gli avvocati: Sotgiu di Roma e Bori di Casale per il Merlino; Gallo di Torino e Boccassi di Alessandria per il De Santis; àncora Gallo con Chiusano di Torino e Scagliotti di Casale per il Di Scalzi; Ciurlo di Genova e Mauri di Casale per il Bressani; Boccassi e Fracchia, entrambi di Alessandria, per il Nicola; Azzali di Pavia, Zanatta, Caire e Mauri per il Natoli. Oggi alcuni difensori avrebbero presentato un'istanza per ottenere il trasferimento del processo ad un'altra sede «per legittima suspicione». Nella richiesta si affermerebbe che (d'opinione pubblica e la stampa locale sono ostili agli imputati» e questo, secondo l'istanza, potrebbe interferire sulla serenità di giudizio da parte della magistratura. m. v< Antonio Merlino