Germania Ovest divisa per la libertà d'aborto di Tito Sansa

Germania Ovest divisa per la libertà d'aborto Germania Ovest divisa per la libertà d'aborto Violente manifestazioni - Due proposte di riforma alla norma che lo considera reato - La decisione il 25 (Dal nostro corrispondente) Bonn, 15 aprile. Ignoti fautori del libero aborto, che sarà in discussione giovedì della prossima settimana dinanzi al Parlamento di Bonn, sono entrati in azione la notte tra sabato e domenica e la mattina di Pasqua, ricoprendo di scritte a vernice rossa i muri di diverse chiese di Monaco, tra cui la cattedrale, e disturbando una predica del più alto prelato tedesco, il cardinale Julius Doepfner, il più agguerrito avversario di ogni riforma. Durante la predica del cardinale, d'improvviso si è levata una voce femminile, la quale ha gridato qualcosa come «Il ventre è nostro, non degli uomini». La voce veniva da un registratore magnetico, collegato con un orologio, che si è messo in azione automaticamente alle 10,15. Era stato deposto da un giovane sconosciuto. La predica è stata interrotta, il cardinale si è allontanato sotto la scorta della polizia, mentre fuori della chiesa tre ragazze ballavano chiedendo il libero aborto e tre giovani strappavano manifesti con i quali la Chiesa domandava ai deputati di «difendere la vita nascente». La polemica è accesa, ha diviso il Paese in due blocchi. Vi sono due proposte di riforma dell'articolo 218: con l'una si chiede la libera interruzione della gravidanza «entro i primi tre mesi» (la cosiddetta soluzione «a termine»), con l'altra si prevede l'interruzione in casi speciali: violenza carnale, probabile nascita di un minorato, pericolo per madre e nascituro, estrema povertà dei genitori in famiglie numerose, su decisione di un collegio di giudici e medici (la cosiddetta «soluzione indicativa»). La Chiesa cattolica è contraria ad ambedue i progetti, quella evangelica assai più moderna respinge in blocco il primo, ritiene il secondo un «male minore», e pertanto accettabile. Contro le dimostrazioni di Monaco, la Chiesa cattolica ha protestato con energia, ricordando che «persino i nazisti, nei momenti della più accanita lotta contro le Chiese, rispettarono le case di Dio». Ad essa si è unito il partito socialdemocratico di Willy Brandt (benché favorevole alla riforma dell'articolo 218), il quale ha definito le scritte e l'interruzione della predica «una vergogna per ogni democratico». In diverse località, domenica e lunedì le campane delle chiese, anziché suonare a stormo per la resurrezione di Cristo, hanno suonato a morto, contro «la pianificata liberalizzazione dell'uccisione di nascituri». Tito Sansa

Persone citate: Julius Doepfner, Willy Brandt

Luoghi citati: Bonn, Germania Ovest