In carcere dice lettemi lavorare

In carcere dice lettemi lavorare In carcere dice lettemi lavorare L'uxoricida per gelosia - L'autopsia ha accertato: quattro coltellate, tutte vibrate alla gola Antonio Martucci: « Fin qQuattro coltellate, quattro terribili fendenti, tutti alla gola. Antonio Martucci, accecato da una gelosia folle, quando ha colpito la moglie, Giuseppina Cavalieri, sembra aver agito con una lucidità impressionante. Lo ha rivelato l'autopsia fatta ieri mattina nella ;amera mortuaria del cimitero di Collegno dal prof. Tovo dell'Istituto di medicina legale. Neppure in cella, Martucci ha abbandonato il suo atteggiamento dimesso, quasi tranquillo, « lo stesso — dicono gli amici — che gli era abituale quando non cadeva nelle crisi di gelosia ». L'uomo ncn era un violento, anzi preferiva sottrarsi a qualsiasi discussione. Per il lavoro aveva un vero e proprio culto. « Ho cominciato a dodici anni — ha detto ieri quando le manette sono scattate ai suoi polsi — ma ho ancora tanta voglia di lavorare. Mi lasceranno, là dentro? ». Anche per la famiglia mostrava un affetto enorme: « Ogni soldo che ho guadagnato l'ho sempre messo in casa » ha detto. E, affermano i figli, è vero. Voleva per i suol un futuro senza incertezze. A Vincenzo, il maggiore, che ha appena vent'anni, ha consegnato le chiavi delle due auto e un portafogli nel quale teneva 1 risparmi: n Vai in banca o alla posta e depositali: sarai tu a dover mandare avanti la famiglia, ora ». Della moglie, ora che l'ha uccisa, non parla più. L'idea del delitto gli era nata, forse, anni fa, quando erano cominciati i primi sospetti. Ma aveva voluto « lare il possibile ». Non ragionava più quando, a bassa voce, diceva alla moglie: « So che vai con chi ti pare. Hai quattro amanti, lo so ». E aveva deciso il trasferimento della famiglia da Lecce a Torino. Una delusione, per l'uomo che continuava ad avere sospetti, ed essere roso dalla gelosia. « Eppure potevamo essere felici — dice Vincenzo —; ci eravamo ambientati, con tre stipendi in casa ce la cavavamo bene, anche se la vita qui è tanto cara. Eppure ogni sera in casa nostra c'era l'inferno. Liti, botte, urla ». Antonio Martucci: « Fin quando starò in prigione? »

Persone citate: Antonio Martucci, Giuseppina Cavalieri, Martucci, Tovo

Luoghi citati: Collegno, Lecce, Torino