Lazio-Juve, un lungo sprint

Lazio-Juve, un lungo sprint Sei giornate di lotta per la conquista dello scudetto '74 Lazio-Juve, un lungo sprint A sei giornate dalla fine del campionato due sole squadre sono ancora in lotta per il titolo: Lazio e Juventus. E' cominciato il lungo « sprint ». testa a testa, verso il traguardo del 19 maggio sempreché non vi sia la » coda » di uno spareggio, un supplemento che nella scorsa stagione era stato sfiorato. Quattro anni fa il Cagliari vinse il titolo dopo un serrato duello con la Juventus. I bianconeri, partiti con il pesante « handicap » di un inizio di campionato disastroso, si logorarono in un lunghissimo inseguimento e crollarono a sei giornate dal termine dando via libera ai sardi di Riva che si aggiudicarono lo scudetto con quattro punti di vantaggio sull'Inter, seconda, e sette sulla Juventus, terza La Lazio ricorda quel Cagliari. E' una squadra che fa del gioco Zoff, Capello, Anastasi della Jcollettivo la sua forza ed ha in Chinaglia il Riva della situazione. Il grande Gigi, quell'anno, segnò 21 reti. Chinaglia ne ha già realizzate venti. A sei turni dalla conclusione la Lazio ha tre punti di vantaggio, uno in più del Cagliariscudetto sulla Juventus di allora. Ma c'è una differenza molto importante: la Juventus è in condizioni di freschezza migliori e difficilmente crollerà come accadde nel 70. Psicologicamente la Juventus ha un grosso vantaggio sulla Lazio: anche se può sembrare un paradosso, non ha nulla da perdere mentre i laziali possono... perdere uno scudetto che quasi tutti, ormai, assegnano alla capolista. Sul piano nervoso c'è anche una notevole differenza fra chi deve mantenere la testa e chi deve inseguire. La Lazio è nella condizione di chi, in gergo ciclistico, «p«pstspbvp Juventus, Wilson, Re Cecconi « tira la volata » ed è sempre preoccupato di incappare in una « foratura ». Basterebbe, forse, un passo falso, al quale corrispondesse un ulteriore avvicinamento della Juventus per creare del panico tra le file della squadra di Maestrelli che si affannerebbe per la paura di essere raggiunta. Logorio da primato, si dice: ebbene esiste. Per ora tre punti di vantaggio costituiscono un margine di sicurezza che dà tranquillità alla Lazio ma se diventassero due i nervi di Chinaglia e dei suoi compagni potrebbero anche saltare. La Lazio è maturata e farà di tutto per conservare il distacco o addirittura per migliorarlo. Non ha mai vinto nulla e la prospettiva di raggiungere il traguardo massimo dà ni biancazzurri una forza morale straordinaria, una spinta eccezionale. La stessa spinta, però, potrebbe acquistarla la Juventus i e Chinaglia della Lazio e a n o a i o oi adi o a di o ocò, s o i se la situazione si evolvesse in suo favore. La Juventus è specialista in recuperi prodigiosi. Pur senza entusiasmare, la Juventus ha conquistato a Cesena due punti importantissimi e ne ha rosicchiato uno in classifica alla Lazio. Non si poteva pretendere che i campioni d'Italia dessero spettacolo alla » Fiorita » ma tra i chiaroscuri si è notato che la squadra è in salute. La stessa salute che gode la Lazio. La piccola crisi che seguì la sconfitta di San Siro con l'Inter è subito rientrata grazie alla fortunosa vittoria con il Cagliari. Sullo slancio la Lazio ha vinto il derby, rimontando un gol di svantaggio e con le reti di Chinaglia ha evitato tre volte la sconfitta a Napoli. La Lazio, dunque, è viva e galvanizzata dagli ultimi risultati positivi. Il calendario delle ultime sei giornate sembra favorire leggermente la Juventus (che tuttavia è obbligata a vincere tutte le partite mentre alla Lazio bastano otto punti). Esaminiamo, ora, le difficoltà che debbono incontrare le due squadre, entrambe impegnate in tre partite interne e tre esterne. Tanto la Lazio che la Juventus debbono andare a San Siro. I bianconeri incontreranno un'Inter che ha ancora velleità di classifica, sia pure a livello di « piazza d'onore » ma con la prospettiva di giocare in Coppa dei Campioni qualora la Lazio vincesse il torneo ma le venisse confermata la squalifica in campo internazionale. La Lazio, invece, affronterà il Milan che in campionato ha ormai alzato « bandiera bianca » da tempo ma si è ritrovato in Coppa delle Coppe e contro la capolista potrebbe sfoderare una prestazione orgogliosa per riscattare le molte delusioni e rendere arduo il compito della squadra di Maestrelli. Nel quadro degli scontri fra le compagini di testa, la Juventus deve incontrare la Fiorentina (a Torino). La Lazio dovrà vedersela a Torino con I granata e dovrà giocare a Bologna. Molto più equilibrata appare la situazione circa gli scontri che le due « vedette » dovranno avere con le pericolanti. La Lazio affronterà all'Olimpico Verona, Genoa e Foggia, tutte impegnate seriamente nella lotta per la salvezza. La Juventus si batterà con Cagliari e Sampdoria in casa, con Roma e Lanerossi Vicenza fuori. La Lazio, intanto, spera che il Cagliari fermi domani la Juventus per ripetere ciò che il Cagliari fece quattro anni fa. La Juventus spera che il Verona fermi la Lazio per ripetere V exploit della scorsa stagione. Bruno Bernardi Sei fra i maggiori protagonisti nella lotta per lo scudetto e per la Nazionale: da sinistra, Zoff, Capello, Anastasi della Juventus, Wilson, Re Cecconi e Chinaglia della Lazio