Per la "Montefibre" una fase di rilancio

Per la "Montefibre" una fase di rilancio Per la "Montefibre" una fase di rilancio Ha avuto luogo ieri a Milano I l'assemblea degli azionisti Monte- I fibre che ha approvato il bilancio I al 31 dicembre 1973. Il bilancio i "inirlo nnn una nortlila Hi ! che chiude con una perdita di 11,396 milioni dopo aver stanziato ammortamenti per 22.937 milioni effettuati in base alle aliquote massime fiscali, risente per circa 7,9 miliardi di lire dell'andamento gravemente deficitario di alcune consociate, in particolare Abitai, Isma e Vallesusa. Nell'esercizio precedente il risultato complessivo aveva registrato una perdita di 81.777 milioni. Per il 1973 il margine disponibile della gestione industriale ammonta a 19.266 milioni. Appare evidente l'inversione di tendenza rispetto alla situazione del 1972, che presentava un valore negativo di 20.357 milioni. Tale inversione di tendenza rappresenta il risultato della fase di rilancio della società ottenuto mediante una maggiore incisività della politica commerciale, un miglior utilizzo delle capacità produttive esistenti, il disimpegno dai settori di non primario interesse per Montefibre e l'attuazione di un continuo, rigido programma di contenimento dei costi. L'andamento dell'esercizio è stato caratterizzato soprattutto dalla buona intonazione del mercato che ha consentito di conse- I | guire ricavi vendite di circa i 207.500 milioni con un aumento del 21°b rispetto al 1972. L'eser-1 cizio è stato caratterizzato da un aumento del costo del lavoro che, al di là di ogni pessimistica pre visione, ha registrato un incre- mento di circa il 25°'o rispetto alla media del 1972. Gli aumenti del ricavi conseguiti sono stati principalmente assorbiti da tali aumenti di costi e dagli aumenti dei prezzi delle materie prime, || programma di sviluppo Indù strìa|e nlesso a punt0 da|)a so. , ., . r , , cieta, prevede complessivamente investimenti per circa 457 miliardi di lire da completare fra il 1976 e il 1978 per raggiungere l'assetto produttivo su cinque grosse unità, di cui tre di nuova realizzazione (Tirso, Mergozzo ed Acerra), e due derivate dal potenziamento di impianti già esistenti (Porto Marghera e Terni). Accanto a questi centri primari continueranno ad operare le altre unità minori per le quali non sono previsti potenziamenti o che saranno ridimensionate secondo il piano di ristrutturazione.

Luoghi citati: Acerra, Mergozzo, Milano, Porto Marghera, Terni