Miian-miracolo: 2-0 a S. Siro di Giovanni Arpino

Miian-miracolo: 2-0 a S. Siro Rossoneri trasformati contro il Borussia nella semifinale delle "Coppe,, Miian-miracolo: 2-0 a S. Siro Un gol per tempo: segna Bigon di testa al 17% poi raddoppia Chiarugi al 52' - Trapattoni all'esordio ha ottenuto dalla squadra una prova di carattere (Dal nostro Inviato speciale) Milano, 10 aprile. San Siro è colma di appassionati, patetici tifosi del Milan per una partita che la squadra rossonera vede come l'ultima spiaggia per la sua cattiva stagione. L'avversario è nientemeno che il Borussia, cioè una squadra tedesca terribile per tradizione, costruita su diversi nazionali, che sa fare un grande gioco d'attacco e per doti riconosciute si esprime molto meglio sui campi esterni che non sul terreno casalingo. Questa volta non sarà una lattina a decidere il confronto, ma soltanto l'orgoglio dei rossoneri, richiamati all'ultima prova d'appello, oppure la forza bruta dei tedeschi. li Milan entra in campo notevolmente depauperato nei reparti, mancando di perni come Rivera e Schnellinger, ma assolutamente intenzionato a riscattare le pessime prove dell'ultimo mese del campionato italiano. Si rende perfettamente conto che questa gara è decisiva non soltanto per la Coppa delle Coppe, ma anche per un ritorno in Germania assai « interessante » dal punto di vista economico. Parte il Milan, cercando In un forcing disperato di « contrare » la disposizione tedesca in attacco. Anche se i bianchi del Borussia si muovono con notevole memoria tattica, con un « collettivo > assai abile e insidioso, il Milan non rinuncia a pericolosissime puntate in avanti. Sui diagonali della squadra tedesca la difesa rossonera si impegna alla disperato, facendo perno su Anquilletti, su Turane libero, su Bianchi arretrato, e su Benetti che si batte un po' in ogni zona del campo. E' il centrocampo del Milan a difettare largamente sia nelle rimesse sia nel disimpegno, non potendo sfruttare in avanti i palloni ributtati dall'area, ribollente di uomini. E tuttavia in una rara azione di attacco è proprio la squadra rossonera ad andare in vantaggio. Raccontiamo il gol: è il 17', Chia- rugi batte un corner con una leg- i gera bava di vento a favore, la i testa di Bigon, disarticolandosi in tuffo, centra perfettamente il pallone rendendo impossibile la parata al portiere tedesco. A conferma che il deludente Bigon del campionato rimane per il Milan l'uomo di Coppa Iquesta infatti è la sua nona rete all'attivo). Al 19' l'arbitro (un austriaco piuttosto dilettante in certe decisioni sia a favore dei rossoneri sia a favore del Borussia) ferma Bianchi in fuorigioco solo davanti al portiere tedesco. Ancora il Milan vive il suo momento più favorevole con Bergamaschi (quasi nullo fino a questo istante), che al 26' effettua un tiro parato agevolmente da Kleff. Malgrado l'euforia che rinsangua il temperamento dei rossoneri e naturalmente rincuora gli spalti affollati di questa San Siro così patetica, il Milan non riesce ad impadronirsi del centro campo, ma si limita a controllare le avanzate, gli affondi, l'offensiva ripetuta dei bianchi del Borussia. Danner alla mezz'ora praticamente fa il vuoto in area rossonera, imponendo anche un « tunnel » a Benetti, ma il pallone fortunatamente si smarrisce al di là della linea di fondo. Un grosso fallo di Turane in area, sempre su Danner. al 35' non viene rilevato dall'arbitro. Ancora Pizzaballa è chiamato in azione e devia con grande prontezza, pur essendo coperto, un tira di Koppel al 36'. Come si vede, è il Borussia, piccato dal gol di Bigon, a cercare il recupero e a spingersi alla ricerca di una rete che sarebbe assai importante per il doppio valore che ha in queste partite quando è segnata su campo esterno. Il tempo termina con una ennesima avanzata dei tedeschi, apparsi atletici ma non irresistibili, e con un tiro-cross di Wimmer, che Heynkes incorna di testa spendendolo a un pelo dal paletto sinistro di Pizzaballa. E' evidente che questo vantaggio non significa molto per la squadra rossonera, che già vinse una faticosa partita con l'Ajax, per poi subire addirittura un punteggio tennistico nel ritorno ad Amsterdam. La ripresa inizia con il Borussia che si avventa decisamente in area milanista. Fa pressione, opera profondi diagonali, ma non sembra tanto convinto del proprio gioco e della dinamica intera della squadra. Al 6' Turane abbatte Rupp al limite dell'area, è una scena da dieci ripetizioni in moviola, ma l'arbitro fa tranquillamente cenno che tutto è regolare: beato lui, avrà un posto nel regno dei cieli. E subito dopo il Milan torna in gol. In classico contropiede. Bergamaschi (finalmente vivo) duetta con Bigon, entra in area, dribbla un difensore, effettua un cross basso, e Chiarugi è prontissimo a ribatterlo in porta anticipando l'entrata del suo marcatore diretto: è il 7', fa 2-0 e Improvvisamente il Milan ritrova la voglia del gioco, e anche un minimo di protervia agonistica. Infatti, contrariamente alle aspettative di un pubblico che si era ormai abituato a incoraggiare I suoi beniamini con un certo pathos, ora il Milan osa di più, mentre il Borussia si accontenta di controllare il gioco, come se lo 0-2 gli bastasse per chissà quale fruttuoso ritorno. Assistiamo ad alcune manovre penetranti del difensore Lanzi, che benché scarso di preparazione si avventa lungo la fascia laterale destra e insidia il pacchetto arretrato del Borussia. Al 19' della ripresa, Turane salva una palla pericolosa a porta vuota e subito dopo il Borussia opera una sostituzione, levando Koppel e facendo entrare Kullk. Da questo momento, il Milan, pur non rinunciando ad alcune azioni di contropiede, deve subire la violenta pressione del Borussia, anche se Chiarugi, in zona avanzata, perde spesso palloni utili: ma anche lui, come Don Abbondio, il coraggio non può darselo da solo. L'assedio del Borussia, sospinto più con buone intenzioni che attraverso trame autenticamente utili, è efficacemente controllato soprattutto da Lanzi e Turane, una coppia difensiva che dimostra come il Milan, in questa sua brutta stagione, non ab¬ bia sfruttato a dovere alcuni elementi, che gli sarebbero stati di molto aiuto. Al 28' i rossoneri sostituiscono Bergamaschi con Turini, ma continua, malgrado l'ingresso della nuova punta milanista, l'assalto dei bianchi tedeschi: gigantesche mischie si accendono nell'area davanti a Pizzaballa e più di una volta la fortuna dà una mano sia alle valutazioni bislacche dell'arbitro, sia alla buona volontà del Milan. E tuttavia al 30', con una rapidissima azione di contropiede, il Milan riesce a sfiorare il terzo gol. Benetti fugge da metà campo con un allungo poderoso, smista la palla a Bigon che, pur presentandosi in vantaggio davanti al portiere tedesco (tutt'altro che trascendentale), si allunga troppo il pallone e perde l'attimo opportuno per ottenere un punto che sarebbe stato importantissimo come vantaggio per il ritorno. Al 32', il Borussia opera ancora una sostituzione, levando Danner e immettendo Kostner. Dopo alcuni incredibili minuti di rissa violenta, di scontri e duelli lal'ultimo sangue, la partita finisce. Va notato ancora che nell'Impeto della battaglia, all'82', Beneti travolge addirittura Pizzaballa mentre il portiere sta recuperando un pallone. Il Borussia si disunisce negli ultimi attacchi, favorendo alcune azioni di rimessa del Milan che però anch'esse si sprecano in disuniti scontri testa a testa. E' una partita in cui il Milan, sfoderando tutto il carattere che gli è mancato, nell'ultima fase del campionato, e addirittura approfittando (se questo verbo è lecito) dell'assenza di Rivera, ha impostato la sua battaglia per la sopravvivenza sul ritmo, sulla gagliardìa, sulla forza bruta di alcuni uomini: ha avuto ragione, via via riuscendo a disunire la supremazia tattica tedesca, In modo che II Borussia termina notevolmente abbacchiato e chiaramente sconfitto in questo suo esordio a San Siro, a tanti anni di distanza dalla famosa lattina. Trapattoni, che fermò Pelé, fa tutto meglio della vecchia Inter che affrontò il Borussia comandato da Netzer. La squadra tedesca, priva della sua amazzone, non è sembrata la stessa. Naturalmente sarà altra musica nella partita di ritorno, sempreché il Milan non riconfermi questa sua straordinaria « faccia di Coppa ». Giovanni Arpino Milano. Il centravanti Bigon, autore del primo gol del Milan contro il Borussia

Luoghi citati: Amsterdam, Germania, Milano