Perché è stato facile manipolare le bobine

Perché è stato facile manipolare le bobine Le indagini dell'Antimafia Perché è stato facile manipolare le bobine "Insicurezza e disordine" della custodia alla procura di Roma - Ancora sconosciuti i responsabili (Nostro servizio particolare) Roma, 10 aprile. Il disordine che regnava negli uffici della procura della Repubblica due anni fa, per cui fu abbastanza semplice alterare, manipolare, sopprimere talune bobine con le intercettazioni telefoniche disposte durante l'indagine per la fuga di Luciano Liggio, è stato accertato dalla Commissione parlamentare antimafia. Purtroppo, i due senatori (Agrimi e Pisano) e il deputato (Terranova) che, due mesi or sono, hanno compiuto un'indagine a Palazzo di Giustizia non sono riusciti a stabilire se per questo disordine possono essere individuate talune responsabilità sia pure colpose. «La superficialità — hanno sottolineato i tre parlamentari che hanno proceduto nell'inchiesta per conto dell'Antimafia — l'insicurezza e il disordine del sistema di custodia delle bobine adottato dalla procura della Repubblica di Roma appaiono di tutta evidenza. Basta pensare che in un fascicolo processuale sono andate a finir bobine destinate ad altro processo; che il magistrato, il quale riceve dalla pubblica sicurezza il plico con le bobine, non ne conosce spesso il numero esatto; che le bobine vengono trasmesse da un ufficio all'altro senza alcuna cautela atta a garantirne quanto meno l'identità per cui, ad esempionessuno è in grado di garantire che le bobine inviate dal dottor Dell'Anno per la trascrizione alla p.s. in numero di 14 (e non di 20 cosi che sì ignora il motivo dell'esclusione delle altre sei e dove siano andate a finire) siano quelle stesse successivamente restituite in parte trascritte (quat- e - i e a i a e e a i a n e n a , tro), in parte no (due bianche ed 8 intelligìbili) ». Il comitato ebbe l'incarico di indagare, alla fine di febbraio, dopo che la Commissione antimafia aveva stabilito di controllare la situazione emersa dopo talune dichiara ! zioni rilasciate dal procuratore generale della corte d'appello di Roma, dottor Carmelo Spagnuolo, e dagli interventi del questore Angelo Mangano e del boss mafioso Frank Coppola. I senatori Pisano ed Agrimi e il deputato Cesare Terranova cercarono di ricostruire, in qualche mo do, quella che è stata definita «la ballata delle bobine», talune delle quali sono state sicuramente alterate, come risul ta da una recente perizia tee nica. «Il comitato — è stato osservato in una relazione che la Commissione antimafia ha trasmesso, in questi giorni, al Consiglio superiore della magistratura — ha il dovere di sottolineare l'estrema irregolarità del sistema adottato dalla procura della Repubblica in ordine alla custodia delle bobine e alla trasmissione di esse, sistema che certamente non offriva garanzia alcuna di sicurezza e di segretezza. E' risaputo, infatti, che le bobine delle intercettazioni tele foniche venivano inviate dalla p.s. in busta chiusa non sigil lata ed allegate ai fascicoli senza alcuna particolare cau tela, così che esisteva la possibilità concreta e non ipotetica che qualcuno ad esse interessato fosse in grado di sostittiirle o di manometterle» «Le affermazioni del sosti tuto procuratore della Repubblica, dottor Vitalone — ha commentato nella sua relazione la Commissione antimafia — per il quale il sistema adottato sarebbe del tutto regola re e conforme alle disposizio ni regolamentari e, comunque, analogo a quello generalmente adottato in tutti gli uffici giudiziari della Repubblica sono decisamente smentite dalle categoriche affermazioni del dottor Lombardi (altro sostituto procuratore della Repubblica di Roma, n.d.r.) il quale ha ampiamente illustrato alla commissione la procedura corretta da appli care per la custodia delle bobine e sono altresì smentite dalla esperienza acquisita circa il modo di operare attuato in questa materia in tanti al tri uffici giudiziari». Il caso torna all'esame del Consiglio superiore della magistratura, il quale, già da tempo, ha disposto un'inchie sta che è rimasta bloccata in attesa della definizione del giudizio nei confronti del prò curatore generale e, soprattutto, dell'istruttoria che viene compiuta a Firenze nei confronti del questore Angelo Mangano e di Frank Coppola. Un elemento è sicuro: le bobine vennero manipolate. Si tratta ora di stabilire chi abbia proceduto a queste manipolazioni. g. g.

Luoghi citati: Firenze, Roma, Terranova