Rudolf Hess, l'ex vice di racconta in un libro i suoi segreti di Tito Sansa

Rudolf Hess, l'ex vice di racconta in un libro i suoi segreti L'ottuagenario detenuto nel carcere di Spandau Rudolf Hess, l'ex vice di racconta in un libro i suoi segreti Sul volume, che uscirà il 26 aprile, è però mantenuto uno stretto riserbo - Forse non svelerà il mistero del viaggio che Hess compì in Inghilterra, nel '41, per chiedere l'armistizio (Dal nostro corrispondente) Bonn, 9 aprile. L'ultimo grande mistero insoluto del nazismo — quello dello spettacolare volo del vice-fuehrer Rudolf Hess in Gran Bretagna, nel 1941 — rimarrà probabilmente tale per sempre, benché il protagonista sia ancora vivo e per la prima volta abbia aperto il suo animo. Rudolf Hess, ridotto a un rottame umano, campirà ottant'anni fra due settimane, il 26 aprile, nella cella di 7 metri quadrati del carcere di Spandau, alla periferia di Berlino, nella quale è detenuto dal 18 luglio 1947. E' l'unico prigioniero nell'enorme edificio, che occupa con i cortili un'area di quasi tre ettari di terreno. Per la sua vigilanza oltre duecento militari delle quattro potenze vincitrici (Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna, Francia) si alternano di mese in mese con un apparato che è una macabra assurda rappresentazione. Alla vigilia del suo ottantesimo compleanno il «più costoso detenuto del mondo» festeggerà il suo esordio nella letteratura. Quel giorno l'editore Desch presenterà a Monaco di Baviera un libro sensazionale che ha per titolo «Hess: il reportage della sua vita scritto dall'unica persona di sua fiducia degli ultimi vent'anni». Questa «persona di fiducia», autore del libro (circa 350 pagine, prezzo circa 7500 lire, tiratura iniziale di 50 mila copie) è il colonnello americano Eugene K. Bird, dal 1947 al 1966 comandante americano del carcere di Spandau. Forse lo sarebbe ancora, se non avesse violato i regolamenti del carcere, intrattenendosi con Hess per raccogliere le sue memorie. Per evitare provvedimenti disciplinari, quando fu scoperto dai servizi segreti dell'esercito americano, il colonnello si dimise, nel dicembre del 1966, portando con sé il prezioso materiale. Nell'aprile del 1966, quando gli americani sostituirono i russi nella gestione del carcere HI turno Usa cade in aprile, agosto e dicembre), un giorno, nella cella del detenuto numero 7, Rudolf Hess (gli altri sei, nel frattempo deceduti o rilasciati, erano Von Schirach, Doenitz, Von Neurath, Raeder, Speer e Funk) fu scoperta e sequestrata una scatola di cartone contenente migliaia di annotazioni di pu gno del recluso, una specie di diario sul famoso volo verso l'Inghilterra e sul processo di Norimberga. L'alto comando americano diede l'ordine di bruciare tutte le carte. Il comandante Bird, appena lette le prime carte, si convinse che esse erano importante materiale storico e che sulla base di esse era possibile raccontare la vicenda del misterioso personaggio Hess, secondo alcuni psichiatri pazzo, secondo altri mitomane, secondo altri ancora abile simulatore. Passata una notte nella lettura delle annotazioni, Bird decise di disobbedire e di non bruciare le carte. Il giorno dopo visitò Hess e gli propose di scrivere a quattro mani la storia della sua vita. Hess, da vero tedesco, richiamò Bird all'obbedienza, ricordandogli che era «verboten» qualsiasi attività che avesse un minimo nesso con il nazismo. Temeva forse una trappola. Cedette soltanto quando il comandante americano gli contrabbandò personalmente in cella libri politici (proibiti), giornali (proibiti) e perfino un televisore, e gli promise di non prendere alcuna annotazione, ma di registrare tutte le sue dichiarazioni su nastro magnetico. Ogni giorno, con un magnetofono nascosto nelle mutande, Hess registrava, e quando veniva ordinata una perquisizione della cella, Bird avvisava il detenuto. Così, con la complicità del colonnello, che 10 interrogava amichevolmente per ore e ore, è venuto fuori (durante i turni americani di aprile, agosto e dicembre) 11 reportage che ora vede la luce. Assieme, forse, alla grazia e alla liberazione per l'ottantenne ex braccio destro di Hitler. In occasione del compleanno di Hess si metterà infatti in movimento una macchina internazionale per chiedere la grazia per il vegliardo, per far finire quello che lord Shawcross, pubblico accusatore britannico al processo di Norimberga, ha definito «una vergogna per l'umanità». In Gran Bretagna l'iniziativa per la liberazione di Hess è stata presa dalla Bbc in collaborazione con il Sunday Express, in Germania esiste un movimento democratico che appoggia la signora Use Hess per far pressione sull'Unione Sovietica (l'unico Paese delle potenze vincitrici che ancora s'oppone alla scarcerazione). Sul contenuto del libro non si sa molto. L'editore Desch è piuttosto riservato, ha concesso la pubblicazione di pochi estratti, per non far cadere gli elementi sorpresa e curiosità. Mi è stato anticipato che le pagine più interessanti del diario (inserito da Bird nel suo reportage) sono quelle del volo da Augusta alla Scozia nel 1941 e quelle scritte durante e dopo il processo di Norimberga. Tito Sansa costituisce un onere troppo pesante. I titolari delle grandi agenzie di viaggio di Berna, Zurigo e Ginevra rivelano che le prenotazioni per l'Italia sono in regresso. Fa eccezione la Sardegna, molto richiesta per le gite collettive. Come causa essenziale del minore interesse per il nostro paese viene indicato il forte aumento del prezzo della benzina. Al riguardo va precisato che circa l'80 per cento degli svizzeri che ogni anno trascorrono le ferie sulle spiagge italiane si serve dell'auto. Un altro motivo che induce gli svizzeri a disertare la penisola consiste nelle attuali restrizioni valutarie. II diffuso quotidiano losannese 24 Heures dedica un ampio servizio ai vantaggi e svantaggi del turismo in Italia e nell'informare il pubblico delle nuove disposizioni monetarie, giudicate molto rigide, intitola su cinque colonne «Attenzione, alla dogana italiana verrete forse costretti ad esibire il vostro portafogli». 1. f. Rudolf Hess nel 1946