"Bilancio finale negativo per l'austerità in Italia" di Emilio Pucci

"Bilancio finale negativo per l'austerità in Italia" Secondo uno studio dell'Automobile Club "Bilancio finale negativo per l'austerità in Italia" L'Aci sostiene che gli aspetti passivi hanno largamente superato i benefici e chiede l'abolizione delle misure restrittive alla circolazione (Nostro servizio particolare) Roma, 9 aprile. L'Automobile Club d'Italia (Aci) ha latto i conti in tasca all'«austerità». In uno studio di 24 cartelle, inviato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Adolfo Sarti, sono stati valutati gli effetti delle misure governative in materia di risparmio energetico. Il bilancio finale è negativo, in guanto, sostiene l'Aci, il passivo dell'austerità ha superato largamente i benefici da essa ricavati. Per questi motivi l'Automobile Club chiede l'abolizione di tutti i provvedimenti restrittivi della circolazione automobilistica. Perché «l'austerità è stata uno spreco»? Il documento lo spiega dimostrando innanzitutto che gli aspetti positivi delle misure anti-crisi energetica sono rimasti notevolmente al dì sotto delle aspettative. Nei tre 'mesi di austerità «rigida» (dicembre, gennaio e febbraio) le vendite di benzina sono ammontate a 2 milioni 333 mila tonnellate; rispetto al precedente periodo vi è una flessione del 5,10 per cento. Sottolineato che una riduzione del 35 per cento dei consumi di benzina, produce un risparmio di greggio fra il 3 e il 4 per cento, l'Aci rileva che il contenimento della bilancia dei pagamenti realizzato con tali misure non è stato quindi «molto rilevante». Ben più pesanti sono stati invece gli effetti negativi che hanno colpito i settori dell'industria automobilistica, del terziario e del turismo. Particolari preoccupazioni desta l'andamento della produzione automobilistica. L'indagine dell'Aci stima che la Fiat, in conseguenza dell'austerità, ha avuto un calo del 30 per cento nelle vendite delle piccole cilindrate e del 60 per cento in quello delle cilindrate superiori. A ciò va aggiunto che nel febbraio scorso, rispetto allo stesso mese del 1973, si è accusata anche una forte flessione delle esportazioni. Complessivamente lo stock di vetture invendute della Fiat supera del 50 per cento il livello normale. Il fatturato dell'Alfa Ro'meo nel primo bimestre dell'anno ha registrato flessioni del 18 per cento (gennaio) e del 35 per cento (febbraio); le vendite sono scese del 55 per cento rispetto ai programmi di vendita e al 22 febbraio scorso le ordinazioni erano sotto del 68 per cento. La Lancia ha visto un ribasso nelle vendite pari al 58 per cento in gennaio e all'80 per cento in febbraio; l'Innocenti ha denunciato un «preoccupante calo nelle vendite». Nel settore turistico, «l'austerità è giunta alla fine del 1973 — sostiene lo studio Aci — a dare il tocco finale ad una annata deludente». Nei confronti del 1972, il saldo attivo della nostra bilancia turistica ha accusato una flessione del 19,3 per cento. Il costo dell'austerità si è fatto poi particolarmente sentire in determinati settori commerciali: i concessionari di automobili segnalano riduzioni nelle vendite dal 25 al 60 per cento, il commercio ambulante del 50-60 per cento, le agenzie turistiche del 30-40 per cento. Il settore più danneggiato è quello dei pubblici esercizi (ristoranti, trattorie, bar) situati fuori città, lungo i percorsi tradizionali di gite domenicali; in alcuni casi la diminuzione del volume di affari ha raggiunto il 90 per cento. I conti non tornano e l'Aci afferma che l'effetto più vistoso della «crisi energetica» in Italia è stato l'aumento dell'incertezza dei cittadini, «in conseguenza delle contraddizioni dei governanti sulle scelte da fare». Di qui la necessità di una terapia dì pronto intervento per venire incontro alle attese dei cittadini e all'esigenza dell'industria dell'automobile e del turismo: abolizione delle limitazioni alla circolazione automobilistica; «no» definitivo al razionamento; ristrutturazione dei «buoni» di benzina per gli stranieri e gli italiani residenti all'estero; nessun altro ritocco al prezzo della benzina. Emilio Pucci

Persone citate: Adolfo Sarti

Luoghi citati: Italia, Roma