Anche Tempo Illustrato all'editore Caprotti?
Anche Tempo Illustrato all'editore Caprotti? Entro domani la decisione Anche Tempo Illustrato all'editore Caprotti? Per acquistare il gruppo Palazzi chiede il licenziamento di oltre tre quarti delle maestranze (Dal nostro corrispondente) Milano, 9 aprile. (g.m.) Difesa del posto di lavoro, dei livelli salariali, delle conquiste democratiche all'interno dell'azienda e indipendenza delle testate: questi gli « obiettivi irrinunciabili » per i quali i lavoratori della Editrice Palazzi (436 persone in complesso tra giornalisti, impiegati e operai) sono disposti a portare avanti la loro battaglia « anche con l'occupazione dello stabilimento, se sarà necessario ». Cosi si sono espressi stamane i rappresentanti del Consiglio di fabbrica e del Comitato di redazione della casa editrice (in amministrazione controllata dal 14 febbraio scorso), durante una conferenza stampa nel corso di tre ore di sciopero. I prossimi due giorni sono infatti determinanti per la sorte della casa editrice e dei suoi lavoratori. Entro giovedì infatti dovrebbero essere definite le condizioni di acquisto della « Palazzi » da parte dell'unico acquirente finora presentatosi, il torinese Alberto Caprotti che ha offerto quattro miliardi di lire per lo stabilimento, le macchine e le testate, oltre all'impegno di confermare al posto di lavoro 130 dipendenti. Contro questa soluzione, che provocherebbe il licenziamento di oltre 300 persone, il Consiglio di fabbrica ed il Comitato di redazione intendono lottare. « Si tratta — è stato detto — di un feroce attacco ai livelli di occupazione e più in generale, con l'alternativa del fallimento, di una strategia ricattatoria per fare crollare questo solitario esempio di azienda editoriale pura ». Le tappe della crisi della « Palazzi » sono note: rilevata pubblicamente la insostenibile situazione di crisi dell'azienda nel dicembre scorso con l'annuncio da parte dell'editore a tutti i dipendenti della impossibilità di pagare la tredicesima mensilità, la « Palazzi », dopo un incontro delle maestranze con il ministro del Lavoro, Bertoldi, è finita il 14 febbraio scorso in amministrazione controllata sotto la gestione del giudice dott. Giorgio Caimmi. Nel frattempo vi è stata l'offerta di Caprotti, l'unica rimasta delle tre annunciate inizialmente, che però prevede la riduzione dei lavoratori a 130. Dal 20 marzo tutti i dipendenti si trovano in Cassa integrazione con una rotazione settimanale che prevede venti ore di lavoro.
Persone citate: Alberto Caprotti, Bertoldi, Caprotti, Giorgio Caimmi, Palazzi
Luoghi citati: Milano
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