L'inferno del Nord diventa purgatorio

L'inferno del Nord diventa purgatorio La "nuova» Parigi-Roubaix L'inferno del Nord diventa purgatorio La gara si svolge su un percorso meno aspro (Dal nostro Inviato speciale) Parigi, 6 aprile. Nella lotta fra il progresso che tende ad abolire dalla rete stradale qualsiasi passaggio Inadatto agli autoveicoli e gli organizzatori della Parigi-Roubaix che legano il fascino della loro corsa alla scelta di percorsi adatti tutt'al più ai mezzi cingolati, l'edizione 1974 della classicissima francese rappresenta un onorevole compromesso. Albert Bouvé e Jacques Lohmuller, I due sadici responsabili della scelta del percorso, hanno dovuto rinunciare alla terribile foresta di Wallers-Aremberg, che offriva ai concorrenti uno stretto camminamento in ineguali mattonelle di porfido senza alcuna possibilità per le ammiraglie di affiancare i corridori e di soccorrerli tempestivamente. Le autorità della zona hanno chiuso al traffico Il passaggio attraverso la foresta, considerandolo una bruttura da nascondere finché il rifacimento del manto stradale non ne avrà fatto una valida attrattiva turistica e ritenendo controproducente offrire alle telecronache dirette della corsa questo squallido quadro di una realtà che solo il ciclismo riporta all'onor del mondo mentre tutti 1 buoni francesi viaggiano comodi in autostrada. Bouvé e Lohmuller hanno ripiegato su tracciati di riserva aggiungendo nel finale, verso Roubaix. I tratti di pavé che sono saltati per l'abolizione del passaggio attraverso la foresta. Merckx, proprio Ieri, ha voluto rendersi conto di queste modifiche ed è arrivato a Roubaix dopo un impegnativo allenamento sul finale del tracciato, ammettendo che • il percorso sarà ugualmente selettivo, ma la gara risulterà più regolare, svolgendosi su strade più larghe che consentono alle vetture delle squadre di Intervenire tempestivamente in soccorso di eventuali accidentati ». L'inferno del Nord si trasforma insomma in un purgatorio, sempre difficile da superare ma non terribile come in passato, a meno che un repentino mutamento delle condizioni meteorologiche non aggiunga l'Insidia della pioggia alle già notevoli difficoltà del tracciato. Il faro della corsa di domani è come sempre Merckx, un Merckx forse un po' in ribasso ed appunto per questo più deciso che mai a chiudere la bocca a quanti sarebbero già frettolosamente disposti a fargli imboccare, a 29 anni non ancora compiuti, il sunset boulevard, cioè il viale del tramonto. E' vero che mai in passato Il bilancio di vittorie di Eddy è stato cosi magro a questo punto della stagione; ma è altrettanto vero che mai in passato il fuoriclasse belga aveva dovuto sopportare contrarietà come quelle che ne hanno rallentato il ritmo in questi primi mesi del 1974. Merckx potrebbe benissimo perdere la Parigi-Roubaix e stracciare egualmente tutti fra tre mesi nel Tour de France, ma l'orgoglio gli impone di cercare subito la sua rivincita battendosi per una vittoria che, al di là del suo risultato pratico, avrebbe enormi ripercussioni psicologiche, garantendogli fra l'altro un poker di successi che nessuno in passato è mai riuscito ad ottenere nella classicissima francese. La rabbiosa volontà di vittoria di Eddy, che ha sempre l'orgoglio dell'autentico fuoriclasse, ma forse non ha ancora potuto recuperare per colpa di una massiccia terapia a base di antibiotici la sua normale efficienza fisica, contrasta con il desiderio di rivincita degli altri belgi. Negli ultimi dieci anni solo gli olandesi Post e Janssen e l'italiano Glmondl sono riusciti a rompere la monotona serie delle vittorie belghe sul traguardo di Roubaix. Ma anche II Giro delle Fiandre era terreno di caccia riservata per i belgi, eppure quest'anno lo ha vinto l'olandese Bai, il quale appartiene alla stessa squadra di Zoetemelk, vincitore della Parigi-Nizza e della Settimana Catalana e di Barry Hoban, trionfatore a sorpresa davanti a Merckx nella Gand-Wevelgem di martedì scorso. La squadra GanMercler di Louis Caput, che raggruppa Zoetemelk, Bai e Hoban accanto al vecchio Poulldor ed al giovane Alain Santy, è dunque la formazione più qualificata per opporsi ad una conferma della superiorità di Merckx oppure alla rivincita degli altri belgi, De Vlaemlnck, Godefroot, Leman. La partecipazione italiana, come si sa, è piuttosto ridotta. Glmondi ha rinunciato alla Roubaix per una stolida ripicca Ja parte dei dirigenti della Bianchi contro chi ha vietato al campione del mondo di allinearsi al via del Giro dei Paesi Baschi. Glmondi non è per temperamento II tipo che scantoni di fronte agli ostacoli: fargli fare la figura di chi rifiuta vigliaccamente Il confronto con Merckx e con gli altri assi belgi è un cattivo servizio di cui Felice sa benissimo chi ringraziare. In assenza di Glmondi il prestigio italiano resta affidato a 18 corridori divisi in tre squadre, dai quali si possono tirar fuori al massimo tre nomi. Il vecchio Bitossi, capofila della Scic, ha accettato di venire per la prima volta, a 34 anni, a collaudarsi tra le Insidie del pavé: ma il suo spirito è quello di un rassegnato e le sue risorse fisiche da peso leggero non sembrano offrirgli alcuna prospettiva. Meglio di Franco potrebbero fare senza dubbio il campione d'Italia Paollni, e soprattutto il giovane Francesco Moser, che ha doti di temperamento e di fisico sufficienti per consentirgli di restare a galla anche su un terreno cosi difficile. Nessuno si illude che Moser possa vincere, ma se alla sua prima esperienza nell'Inferno del Nord, sia pure declassato a purgatorio, Francesco riuscisse a classificarsi tra i primi, questa sarebbe già una notevole conferma delle doti del giovane campione trentino. La Parigi-Roubaix scatterà domani alle 9,45 da Chantilly alle porte di Parigi e si concluderà alle 16,30 circa al velodromo di Roubaix. Le fasi finali della corsa saranno trasmesse anche dalla tv italiana nel corso del pomeriggio sportivo sul secondo programma. Gianni Pignata

Luoghi citati: Italia, Nizza, Paesi Baschi, Parigi