Lisbona: chiesta l'assoluzione al processo delle Tres Marias

Lisbona: chiesta l'assoluzione al processo delle Tres Marias Lisbona: chiesta l'assoluzione al processo delle Tres Marias Il loro libro non è pornografico - In realtà, non si vuole drammatizzare il giudizio negativo espresso sulla guerra coloniale (Nostro servizio particolare) Madrid, 5 aprile. Il « processo delle tre Marie », che avevano osato denunciare in un libro le incredibili anomalie della società portoghese, e non solo per quanto riguarda la posizione della donna, ha subito un grave quanto inatteso scossone. Il pubblico ministero, Antonio Santos Mathias, un giovane magistrato barbuto, ha inaspettatamente dichiarato: « Chiedo al giudice che le imputate vengano assolte con formula piena perché non si può provare che il loro libro sia pornografico ». Il libro in questione, «Nuove lettere portoghesi», è il risultato degli sforzi di tre scrittrici che, per una casualità, si chiamano tutte e tre Maria, cioè Maria Teresa Horta, di 36 anni, Maria Isabel Barreno, di 33 anni e Maria Fatima Velho da Costa, di 35. Venne pubblicato dall'editore Romeu De Melo, nel maggio del 1972, e sequestrato tre mesi più tardi, sotto l'accusa di contenere «passaggi di natura immorale e pornografica». «Nuove lettere portoghesi» riprende il tema di «Lettere di una monaca portoghese», un classico del XVII secolo che include cinque lettere inviate da una immaginaria suora ad un ufficiale dell'esercito francese, di cui era stata l'amante e dal quale era stata abbandonata. In confronto con la letteratura di cui le edicole di tutto il mondo sono piene, il libro appare quasi ingenuo. Ma il vero motivo per cui le tre scrittrici e il loro editore sono stati tradotti in giudizio è la serie dei loro commenti negativi sulla guerra coloniale che il Portogallo sta conducendo dal 1961 su un territorio grande nove volte il Vietnam, un'area nella quale gli Stati Uniti, che dispongono di mezzi infinitamente superiori a quelli di Lisbona, hanno subito la prima sconfitta della loro storia militare. Proprio nello scorso mese, un libro, «Il Portogallo e il futuro», scritto dal generale Antonio Spinola, l'ufficiale più decorato del Portogallo, ha detto in chiare lettere che lottare contro i movimenti di liberazione nelle colonie è un'impresa impossibile quando i guerriglieri possono ritirarsi oltre le frontiere dei Paesi vicini. E questo libro del generale Spinola ha portato il Paese sull'orlo della guerra civile, con la sollevazione di trecento «giovani e forti» ufficiali, allievi ufficiali e sottufficiali della guarnigione di Caldas da Rainha, che hanno effettuato una marcia su Lisbona, abortita quasi sul nascere perché non avevano munizioni, custodite in depositi rigorosamente sorvegliati da reparti scelti della polizia. E se il generale Spinola, in cui favore gli insorti, poi tutti arrestati, brandivano armi scariche, circola ancora liberamente per Lisbona, sia pure dopo essere stato destituito dalla carica di vice capo di stato maggiore, insieme al suo diretto superiore, generale Costa Gomes, colpevole di non aver censurato il suo libro, come potrebbe un tribunale condannare le tre Marie, colpevoli di aver parlato d'incesto, di omosessualità e di prostituzione in un libro che, come ammesso dal pubblico ministero, condanna in blocco queste cose? Significherebbe voler vedere la classica pagliuzza nei begli occhi delle tre scrittrici per ignorare il tronco di baobab nell'occhio, coperto da un impeccabile monocolo, del generale Spinola. Per cui il pubblico ministero, che per mesi si era arrampicato sugli specchi chiedendo vanamente alle imputate se la parola «orgasmo» potesse o no provocare turbamenti nel lettore medio portoghese, ha ammesso che «personalmente non credo che le accuse siano applicabili a questo libro». Da queste dichiarazioni al cantar vittoria, per le tre Marie, il passo è ancora lungo. Infatti, secondo la legge portoghese, il giudice, Acacio Lope? Cardoso, potrebbe ancora emettere un verdetto di condanna entro il 18 aprile. Ma dubitiamo che possa spingersi a tanto, quando il libro del generale Spinola, che non contiene riferimenti sessuali ma che è il più esplosivo volume mai pubblicato in Portogallo, ha raggiunto la quarta edizione, duecentomila copie, e si vende come il pane, tanto da essere il più grosso successo editoriale lusitano di tutti i tempi. Roberto Traili