Anche per le stelle del calcio arriva il tempo del tramonto

Anche per le stelle del calcio arriva il tempo del tramonto Anche per le stelle del calcio arriva il tempo del tramonto « // tempo dell'oblio » ha intitolato Jacques Thlbert II suo settimanale elzeviro su France Football. Bobby Moore. Peter Osgood, Florian Albert e Ryulchi Sugiyama hanno dato pateticamente l'addio al grande calcio, chi retrocedendo nei campionati minori, chi abbandonando definitivamente l'attività. E' di questi giorni la notizia che Bobby Moore, recordman come presenze nella nazionale inglese (108 partite, un titolo mondiale) è stato liquidato per 25 milioni dal West Ham United dopo oltre 500 onorevoli prestazioni. E pensare che, all'inizio di stagione, quando il Derby volle acquistarlo, si senti sparare una cifra corrispondente a 250 milioni di lire. Dopo avere ceduto in passato Peters e Hurst, futuri campioni del mondo, il West Ham ha completato la trilogia con Moo¬ re ma stavolta non ha latto un cattivo affare. Per Osgood. stella del Chelsea, oltre 100 gol in campionato, il caso è diverso: non andava d'accordo col suo allenatore. Dave Sexton, figlio di un pugile che richiede ai suoi giocatori la massima disciplina. Peter, pertanto, ha voluto essere ceduto e il Chelsea ha chiesto 375 milioni di lire. Ne ha avuti oltre 400 da una società di B. Osgood pertanto, se ne va ma medita il grande ritorno alle scene calcistiche: se la sua squadra non sarà promossa, tornerà a lavorare in un'impresa di costruzioni come faceva quando non era ancora affermato. Ma saprà rinunciare davvero al calcio? Per l'ungherese Florian Albert il motivo è soltanto fisico: un ginocchio non funziona più come dovrebbe. Da cinque anni, cioè da quando incontrò una squadra di danesi che infierirono su di lui, non si è più ripreso: è andato avanti con la forza della volontà ma ora deve arrendersi. Ha giocato 74 parile in nazionale, chiuderà con la 75' a maggio contro la Jugoslavia: un autentico premio alla sua classe e alla sua volontà. Infine, il meno noto, Ryuichi Sugiyama, detto in Asia « gambe d'oro », stella del Mitsubishi e del Giappone, grande rivale di Kamamoto, soprannominato il Di Stelano del Sol Levante. Dieci anni fa una squadra argentina cerco di ingaggiarlo per 200 milioni di lire ma « gambe d'oro » rifiutò. Voleva restare in patria e contribuire al decollo del calcio giapponese. Vi contribuì indubbiamente giocando 196 partite. Ora l'addio con una gara dedicata a lui e relativo incasso.

Luoghi citati: Asia, Giappone, Jugoslavia