Scoppia una mina in galleria Morti 2 operai, 4 sono feriti

Scoppia una mina in galleria Morti 2 operai, 4 sono feriti Durante i lavori per il traforo del Gran Sasso Scoppia una mina in galleria Morti 2 operai, 4 sono feriti L'Aquila, 3 aprile. Due morti e quattro feriti sono il bilancio di una sciagura sul lavoro avvenuta verso le 11, nella galleria in costruzione del «traforo del Gran Sasso», in località Assergi. Per cause che i tecnici devono ancora appurare, è «saltata» in anticipo una delle cariche esplosive che le vittime, dipendenti dell'impresa Cogefar, stavano sistemando nella roccia per farla «brillare». Il tunnel serve per il passaggio dell'autostrada Roma - l'Aquila - Alba Adriatica. Le vittime sono state estratte dalle macerie dopo alcune ore di lavoro da squadre di volontari, carabinieri e vigili del fuoco. I morti, Giovan Battista Maggeroni, 36 anni, di Corvaro (Rieti) minatore e il caposquadra, Francesco Di Loreto, 35 anni, Borgo Velino (Rieti); i feriti: Carlo Ianni, 22 anni; Virginio Tuccella, di 52 anni, Nicola Bottino, di 48 anni; e il caposquadra Guido Iovenitti, 38 anni, che sono ricoverati all'ospedale civile dell'Aquila. Sul luogo della disgrazia è intervenuto il sostituto I procuratore della Repubblica ; per dirigere l'inchiesta giudi- ziana. Le operazioni di sgombero all'interno della galleria dopo l'esplosione sono state momentaneamente sospese. I tecnici ritengono che, per poter procedere, occorra prima individuare e rimuovere le 45 cariche esplosive deposte dai due operai deceduti, e rimaste intatte. Sembra che lo scoppio sia avvenuto a causa della nitroglicerina, sensibilissima, in particolari condizioni, alle vibrazioni e ai colpi. Il procuratore dell'Aquila, Carlo Destro, sta compiendo i rilievi con ufficiali dei carabinieri ed esperti di esplosivo. Il lavoro nel cantiere è fermo e si prevede che la rimozione delle cariche richiederà diverso tempo. All'interno del traforo del Gran Sasso, la notte del 22 agosto dello scorso anno, accadde un'altra sciagura e morirono quattro operai. Fu per un guasto al freno di un trenino sotterraneo che traspor¬ tava operai e materiale di scavo all'uscita della galleria. Quando il conduttore si accorse che le apparecchiature dei freni non rispondevano alle manovre, diede l'allarme. I minatori che erano sul trenino e lo stesso conduttore si lanciarono dai vagoni. Il convoglio proseguì la corsa finendo sul binario unico e a circa quattrocento metri dall'uscita, e si scontrò con un altro trenino che procedeva verso l'interno del tunnel spingendo una tramoggia piena di cemento liquido. I sei operai che viaggiavano sopra tentarono di salvarsi gettandosi lungo i lati della galleria qualche istante prima dell'urto: due si salvarono, e quattro rimasero travolti dai vagoncini che erano usciti dal binario e dalle tonnellate di detriti rocciosi trasportati dal trenino con i freni rotti. Il complesso, noto come «Traforo del Gran Sasso», comprende due gallerie parallele (una per ogni senso di marcia) sotto il monte Corno. (Ansa)

Persone citate: Carlo Ianni, Francesco Di Loreto, Giovan Battista, Nicola Bottino, Virginio Tuccella

Luoghi citati: Alba Adriatica, Aquila, Assergi, Borgo Velino, L'aquila, Rieti, Roma