Ignis, sconfitta beffa

Ignis, sconfitta beffa A Nantes nella finale della Coppa Campioni di basket Ignis, sconfitta beffa Il Real Madrid si è imposto per 84-82 - Gli italiani che avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 39-34 sono stati raggiunti e superati al 14' della ripresa - A nulla è valsa la grande prova di Meneghin, miglior uomo in campo - In ombra gli stranieri Raga e Morse (Dal nostro inviato speciale) Nantes, 3 aprile. Stavolta l'Ignis non ce l'ha fatta. La Coppa dei Campioni ritorna In Spagna, nel forziere di quel Real Madrid che se ne era già assicurate quattro e che da quattro anni non riusciva più a farla sua. A Nantes lo squadrone madrileno ha battuto i campioni in carica per 84-82, rimontando clamorosamente nella ripresa dopo aver subito per tutti I primi venti minuti il dominio dell'lgnis. Con un'immagine sicuramente cara agli spagnoli amanti delle corride, si può dire che questo Real pareva proprio, al termine del primo tempo, un toro trafitto da molte « banderillas », quindi predisposto al sacrificio. Non è stato cosi, nella seconda parte dell'incontro gli spagnoli hanno tirato fuori orgoglio e grinta, pareggiando le sorti al 14', a coronamento di una lunga corsa a seguire, e rovesciando la situazione negli ultimi sei minuti. Più che t suoi tre americani, i naturalizzati Luyk e Brabender e 10 zingaresco Walter, il Real deve ringraziare per questo risultato il ventiquattrenne Cabrerà, un regista piccolo (relativamente al basket, 1 metro e 88 di statura) che ha saputo più del giganti salire in cattedra. L'Ignis non si aspettava questo cedimento nel finale, soprattutto perché nella prima parte della gara Meneghin aveva fatto davvero il - mattatore », nei rimbalzi e nelle segnature. Alla distanza qualcosa si è inceppato nella meravigliosa macchina da canestri, soprattutto Raga (sei su 31 la sua misera e davvero insolita percentuale di realizzazioni) e Morse, cannonieri specializzati di solito, hanno mancato nel tiro nel momento cruciale. 11 Real Madrid ne ha tratto profitto e ha strappato all'lgnis la Coppa. Questa attesa e sofferta finale aveva rischiato anche un rinvio, a causa della scomparsa del presidente Pompidou. Dopo una serie di incontri con le autorità francesi, la Fiba (Federazione internazionale del basket), aveva ottenuto l'autorizzazione a non spostare la data dell'Incontro. Si è soltanto ridotto il cerimoniale d'apertura, e si è dedicato un minuto di raccoglimento prima del « via » alla memoria del Presidente della Repubblica froncese. Al termine del primo tempo l'Ignis aveva cinque punti di vantaggio, 39 a 34. Eppure l'inizio non era stato certo promettente per i campioni d'Italia: alla prima azione perdevano II pallone in attacco, il Real Madrid » apriva » subito il contropiede e Brabender andava solo a canestro. Pochi secondi dopo veniva fischiato un fallo a Meneghin, quindi l'avvio sembrava veramente promettere poco di buono. Invece proprio questo effimero vantaggio di 2-0 rimaneva l'unico per tutto II primo tempo a favore del Real Madrid. L'Ignis prendeva gradatamente tono, serrava la sua famosa difesa-saracinesca per contenere gli attacchi degli spagnoli e soprattutto metteva in crisi la retroguardia del Real con attacchi precisi, che avevano a volte In Raga, a volte in Morse e sempre in Meneghin i risolutori assai precisi. Morse consentiva un primo allungo all'lgnis che si portava in testa al 3' per 12-6. Qui saliva sempre più l'azione di Meneghin che sfuggiva continuamente a Rullan, suo giovane avversario, nettamente intimorito al confronto con il gigante dell'lgnis che metteva a segno 5 canestri su 5 tentativi nei primi 10 minuti di gioco. Cosi al 6' i varesini avevano dodici lunghezze di margine, 22 a 10. Il Real Madrid si trovava in difficoltà in fase d'attacco. Meneghin dominava sotto canestro e Rullan, evidentemente sminuito dal confronto, sbagliava addirittura tutti e 6 i suoi primi tentativi di tiro. Intanto Luyk, il lungo americano (2 metri e 3), giocava nell'inedita posizione di - centrocampista », assai lontano dal canestro. I risultati non erano certo vantaggiosi per II Real Madrid che non trovava sbocchi verso il canestro. Il tanto atteso Walter, il cestista-zingaro nato in Germania da genitori originari dell'Ucraina e ora trasferitosi in Spagna, forzava spesso la conclusione ma raccoglieva abbastanza poco (5 centri su 11 tiri la sua media al termine dei primi venti minuti). L'Ignis aveva comincato la partita con il quintetto annunciato alla vigilia: Ossola-Raga-MorseMeneghin-Bisson. Il Real Madrid, invece, presentava una sorpresa, preferendo al piccolo Cabrea l'ancor più piccolo Ramos. Un solo cambio per l'Ignis nel primo tempo, con l'inserimento di Zanatta al posto di Bisson piuttosto spento (0 su 4 la sua media di tiro). La gara era accesa, ma contenuta con sufficiente autorità dai due arbitri, l'olandese Leegwater e il bulgaro Aiabadjan, che avevano un solo momento di crisi, verso il finale, quando dovevano fermare il gioco e mettersi a discutere al tavolo della giuria per un contesissimo canestro dì Walter che alla fine veniva annullato. Nel frattempo il tabellone segnapunti fissava un risultato inesatto e quindi ne veniva fuori qualche minuto di discussioni piuttosto accese in campo e attorno al tavolo. Niente di speciale, comunque, cose che succedono in queste accese sfide di Coppa. L'Ignis faceva corsa di testa con bella autorità, si portava ancora a 12 punti al 13' minuto (32 a 20) grazie ad un Meneghin semplicemente stupendo (7 su 9 la sua media di tiro al termine del primo tempo). Negli ultimi minuti prima dell'intervallo il Real Madrid riusciva ad accorciare un po' le distanze, aumentando il ritmo dell'azione in attacco e soprattutto Inserendo maggiormente nel gioco proprio Luyk, che in difesa rilevava Rullan nel compito di contenere Meneghin, rivelatosi impossibile per il giovane gigante spagnolo, e in attacco si portava più sotto canestro. Infatti proprio all'ultimo minuto Luyk metteva a segno uno dei suoi famosi tiri in gancio, che non può certo eseguire quando si trova a giocare quasi in posizione di « play-maker », a mera campo. Cinque punti fra le due squadre all'intervallo (39-34), con Meneghin assoluto protagonista (15 punti in venti minuti), ma anche con tre falli a carico. Nella ripresa il meccanismo dell'lgnis si Inceppava, cedendo progressivamente all'orgogliosa reazione del Real, Gli spagnoli si portavano subito a due punti (42-40) al 2' e facevano chiaramente capire di non avere nessuna intenzione di cedere. L'Ignis non riusciva più a staccarsi, sentiva il fiato degli avversari sul collo e perdeva sempre più efficacia in attacco dove non riusciva più a liberare i suoi cannonieri per il tiro. Il lungo inseguimento del Real Madrid si coronava all'11', momento-chiave dell'incontro. Cabrerà, il • regista » grande mattatore di questa seconda parte dell'incontro (nella quale ha realizzato sette canestri su nove tentativi) firmava il canestro della parità (64-64) e qui il Real trovava ancora forza e convinzione per cambiare marcia e portarsi al comando. Così l'Ignis da lepre si è trovata a dover lare da inseguitrice, con gli spagnoli che si portavano a quattro punti e non si facevano più raggiungere sino al termine, quando il risultato si fissava sulI'84-82. Antonio Tavarozzi Ignis: Rusconi, Rizzi, Zanatta 2, Morse 24, Ossola 4, Meneghin 25, Polzot, Lucarelli, Bisson 10, Raga 17. Real Madrid: Brabender 22, Ramos, Cristobal, Cabrerà 16, Paniagua, Prada, Walter 14, Corbalan 4, Rullan 14, Luyk 14. Arbitri: Leegwater (Olanda) e Arabadjan (Bulgaria). Raga (a sinistra) e Meneghin non sono riusciti ad evitare la sconfitta dell'lgnis a Nantes